RICAMBIO CELLULARE

Ci sono quelle fasi di vita in cui non sei né carne né pesce, ecco io sono in quel frammento di vita in questo momento.

Non sono più quella che ero non sono quella che potrò essere.
Non sono più la stessa rimanendo la stessa.
Sono la stessa ma non lo sono più.
Cambiano gli interessi, alcuni rimangono, altri se ne vanno.
Tutto mi attira, niente mi entusiasma.

Sono in una fase di cambiamento che assomiglia al ricambio cellulare del nostro corpo.
Il nostro corpo ogni sette anni ha un ricambio cellulare completo, esternamente sei la stessa, dentro sei diversa.

Con un piede nello ieri e uno nel domani, non so decidermi quale piede staccare da terra e prendere una direzione.
Da una parte la versione migliore di me (nello ieri) e da una parte le infinite possibilità di me (nel domani), ma la percentuale nelle infinite possibilità di versioni peggiorative è alta.

Eh niente, su questo son sempre la stessa da sempre, come direbbe Willy. “Sei una segaiola mentale”, e devo ammettere che ha ragione, ma del resto i difetti mi amano e mi seguono nel tempo, mentre i pregi tendono ad abbandonarmi.

Se clicchi sull’immagine mi trovi su facebook

12 pensieri riguardo “RICAMBIO CELLULARE

  1. Mi piace moltissimo questa tua scissione tra passato e futuro, e la precarietà di questo oggi in cambiamento. E’ una visione che mi si adatta tanto e che condivido

  2. Accidenti, mi sono distratto un attimo e… vabbè, frequenterò più assiduamente.
    (la roba orientale, a parte quella visibile su Netflix, credo la salterò a piè pari – non volermene 😉
    Qui invece siamo in sintonia: tutto attira, niente entusiasma.
    Sto ricambio cellulare, per quanto mi riguarda, sembra però più un maelstrom. Me ne sto seduto e mi vedo “just swirling down the drain” (vorticando giù nello scarico), come canterebbe Jake in shotgun blues.

    Il guaio vero è che ogni sette anni, ad ogni ciclo (mo’ che siano sette o cinque o dieci il senso è quello), si ripetono sempre le stesse cose, più che altro in negativo. Continue facciate (intese colpi sul muro dati con la faccia) che riescono benissimo nel loro intento di abbassare l’autostima, tanto che ormai per toccarne il fondo mi sembra di dover alzare un braccio.

    Foglia al vento, o meglio pugile suonato, quello che i colpi ormai li prende senza nemmeno sentirli più. Nessun entusiasmo, qualche scintilla qua e là.

    Mamma che pesantezza…
    Bene, vado a bombardarmi di blues, o magari di qualche hit in versione malinconica eseguita da Chiara Civello.
    yeah! :*

  3. Non sei pesante, sei solo in un momento di vita che assomiglia molto al mio… (un modo gentile per non darmi della pesante da sola 😛 se non lo sei tu, non lo sono neppure io 😛 )

    Non te ne voglio se non vedi la mia asian passion (escluso netflix), è la mia passione, quella di cui scrivo, perchè scrivere (per me) è un’esigenza fisica. Dove mi perdo nelle storie altrui perchè non vivo più storie mie (ecco perchè non scrivo quasi più di me).

    Sarà il ricambio cellulare, sarà l’età, sarà la vita che insomma diciamolo…. un pò ci ha sfiancati, ma entrambi stiamo vivendo un momento simile. :*

  4. Appro: una serie orientale che m’è piaciuta (forse più una sorta di docufilm in effetti) su Netflix è stata “Sanctuary”. Vabbè, è giapponese, però m’è piaciuta assai.

      1. Io guardo tutto con i sub 😉
        (comunque l’avevo scelta perché qualcuna m’ha instillato la fisima delle serie orientali, sallo.
        Tutta colpa tua, insomma :D)

  5. secondo me se entri nel mood giapponese, non ne esci più, sanno essere profondi quanto stupidi, romantici quanto crudeli.

    Ed io ti ci vedo cadere in tunnel, non in quello coreano, cinese o thailandese, proprio giapponese, con quella sottile e costante visione della vita che hanno

Lascia un commento