PHOTOS


–  "Cosa vuoi di regalo?"
"Niente"
–  "Come niente, qualcosa che ti serve, che ti piace…"
"Niente, non mi serve niente, non mi viene in mente niente che mi piacerebbe avere"
–  "Se non dici tu, tanto te lo facciamo lo stesso e poi magari ti regaliamo qualcosa che non ti piace o non ti serve"
"Non mi viene in mente niente, non desidero niente e non voglio niente, mi basta che facciamo una pizza insieme"
–  "Tanto qualcosa te la facciamo lo stesso, perciò pensaci e poi me lo dici"
"Va bene… va bene..  ci penso"

Questo dialogo negli ultimi giorni è avvenuto almeno un paio di volte. Ci ho pensato davvero, più di una volta, mi son anche sforzata, mi son fatta domande. Cosa mi piacerebbe avere, cosa desidero, cosa voglio. La risposta è sempre stata la stessa "Niente".

 
Da queste chiaccherate appena descritte ho avuto una doppia fotografia di me e non so quale scegliere (ah benedetta indecisione bilancina).
Una grigia in bianco e nero di chi invecchia e si spegne e una color seppia di chi invecchia e apprende da ciò che è stato e sa che le cose essenziali son davvero poche.
 
Non desidero niente, non voglio niente e non mi aspetto niente, non trovo nulla che mi faccia dire: mi piace, lo desidero, lo vorrei o che mi entusiasmi. E non solo per la ricerca di un regalo di compleanno.
 
Quale fotografia sono?
Son la fotografia grigia di me e mi sto sbiadendo e spegnendo? Vivo si, ma sfiancata da questa vita?
Son la fotografia seppia di me e mi sto sbiadendo ma ho appreso ad avere un certo distacco da alcune cose e a godere di quello che la vita dona senza pretendere null'altro?

 
In ogni caso il sapore che rimane in bocca, sia che osservo la foto grigia o quella seppia, è strano. Dove sono quelle mie splendide fotografie a colori?

Forse ho solo gli occhiali sporchi dalla polvere di questo ultimo anno, devo solo trovare il modo di pulirli.

IL BARBATRUCCO


 
Accoccolata sul divano, mi abbracci forti, mi avvolgi proprio e mi lascio andare a quell'abbraccio che pare quasi lo spot pubblicitario per infondere l'idea di calore e sicurezza.
So perfettamente che nella mia mente è scattato il barbatrucco ma non mi importa. Per una manciata di tempo mi va bene così, di illudermi di essere in un porto sicuro sapendo di non esserlo, chissà forse in quella manciata di tempo forse lo sono davvero in un porto sicuro. Non importa.
 
Non so perchè te lo permetto, non so perchè da anni,  solo a te lascio questa parte di me. Non permetto a nessuno di tenermi abbracciata per più di venti secondi o forse anche meno. Non permetto a nessuno di accarezzarmi il volto o di tenermi stretta. Non permetto a nessuno di baciarmi. Non so perchè, ma con te cè questo abbandono nel silenzio, questo stare abbracciati e non dire nulla. Una bolla, si è una bolla per entrambi, dove cadono armature e si depongono le armi.
Riesci sempre a farmi sentire cosa manca nella mia vita.
 
Me ne vado, ma mi porto dietro questa sensazione di carenza, durerà come sempre, per meno di un giorno. Abbandono il desiderio di abbandonarmi, il barbatrucco termina, domani mattina tornerò ad essere la forte, indipendente, sicura, distaccata persona che sono e tu tornerai ad indossare quella maschera che non sei mai riuscito a portare con me.
 
L'amore ha molte forme e sfumature, anche questa che non so definire.

ESSERE LA DONNA GIUSTA PER L’UOMO SBAGLIATO


Certe cose son predestinate, son dentro di te ancora prima che tu lo sappia e lo scopra. Cose tipo scegliere sempre l'uomo sbagliato per te, mentre tu sei la donna giusta per lui.

 
Se vi domandate come mi frullano per la mente certe cose sappiate che è colpa della mia passione per la fantascienza e del fatto che rai4 nell'ora di cena sta ritrasmettendo gli espisodi della prima serie di Star Trek. Questo mi ha riportato indietro nel tempo quando nella allora Telemontecarlo la sera trasmettevano appunto questa serie.
Sinceramente non ricordo se ero adolescente o poco più che adolescente,  quello che ricordo perfettamente e che mentre la maggior parte delle puelle lasciavano strisce di bava per il Capitano Kirk e qualcuna (rare per la verità) per il medico belloccio McCoy, io ero perdutamente innamorata di lui, il mentale, razionale e lucido Signor Spock.
Il Signor Spock era nato sul pianeta Vulcano da padre vulcaniano e madre terrestre, per questo condannato a una vita in cui il raziocinio e il cuore erano in continua lotta. 
Un meticcio  in cui la mente vulcaniana negava l'esistenza delle proprie emozioni e guardava a quelle altrui con la sufficienza con cui si guarda a una cosa non solo inutile ma anche dannosa, peccato (o fortunatamente)  l'interferenza genetica data dalla madre terrestre e tutto il suo bagaglio emotivo vivevano in lui nel suo più profondo se.
Quel contrasto tra quei due aspetti, entrambi forti e portanti, me ne fecero "innamorare" perdutamente.
 
Non avete idea di quanto mi affascinavano tutte queste complicazioni caratteriali emotive razionali.
Sapere di quel tesoro emotivo nascosto nel suo profondo mi attirava.
Percepire il potenziale viscerale così immenso,  intenso, assoluto è così fuori della norma.
 
Avete visto la predestinazione alla sofferenza in amore?
 
Si? Allora non ho bisogno di dire altro, andate alla fine del post.
 
No? E' difficile spiegarvi il percepire del potenziale di una persona. Un potenziale è solo un potenziale e potrebbe rimanere tale a vita e non trovare mai modo di schiudersi. Ma tu lo "vedi". Più è intenso più lo percepisci e te ne puoi innamorare perdutamente, solo che ti stai innamorando di un potenziale non dell'uomo che hai davanti, ti innamori di quello che ha dentro se e che spesso neppure lui sa di avere. In quel momento fai un'altro sbaglio, aspetti, speri che quello che hai visto uscirà dal guscio.
 
A distanza di oltre trentanni so che son predestinata a uomini "Signor Spock", la differenza tra oggi e ieri e che ho compreso che son anche io un pò "Signor Spock" per quello son attirata da loro, riconosco la mia razza.
 
A distanza di oltre trentanni so che posso innamorarmi solo di un'intensità emotiva pari alla mia, ma ho capito che non basta, deve avere come me, nel contempo una mente e un'anima in grado di reggere il confronto con quella intensità, altrimenti non è Signor Spock è un'altra cosa, pericolosa tra l'altro. Aver focalizzato ciò mi ha fatto comprendere perchè mi innamoro prima della mente e dell'anima (per il mio percepire son un'unica cosa) di un uomo, poi del suo cuore e infine del corpo.
 
A distanza di oltre trentanni so che non ci si deve innamorare del potenziale di un uomo ma dell'uomo e che se vedi un potenziale che ti attira come una calamità, da lontano, molto lontano (sai comè con la legge del magnetismo…) devi dirgli torna quando sarai pronto a essere quello che sei predestinato a essere, perchè non si può essere "la donna giusta per l'uomo sbagliato", l'unico modo di vivere è "essere la donna giusta per l'uomo giusto", diversamente è assistenzialismo.
 
E dopo tutto questo logorroico, sconclusionato post, parte la sigla della nuova puntata di vita….  spazio, ultima frontiera, eccovi i viaggi della diamanterprise durante la sua missione diretta all'esplorazione di nuovi mondi, alla ricerca di altre  forme di vita e civiltà fino ad arrivare dove nessuna donna è mai giunta prima…..

Il potenziale son semi dentro noi, le scelte di vita  permettono a un seme piuttosto che a un'altro di crescere e affondare le radici. Son le nostre scelte che permettono la crescita di un acero rosso piuttosto della gramigna, la scelta spetta solo a chi ha i semi e nessun'altro può far niente e nulla per modificare la crescita di uno di quei semi o decretarne la morte

L’UOMO NUTELLA II, THE REVENGE


Questa è una richiesta ufficiale di correzione e rifinituta della legge di attrazione invocata con Van De Bratt, con la legge dell'universo e il mio uomo nutella pieno. Poichè hanno si funzionato, ma con alcune sviste e imprecisioni.
 
L'uomo nutella era mezzo pieno e manco lo abbiamo assaggiato.
Van De Bratt aveva rapporti troppo stretti con quello sfigupendulo iettatore di Mhurpy.

Dunque con gli opportuni ritocchi, stante la mia illimitata fiducia nell'universo, son qua con le stesse richieste ma al posto di Van De Bratt mi rifaccio le pupille e pure i bulbi oculari con lui.

PS: Ehi tu! Si tu Dio, sto parlando con te si si, vedi stavolta di non confonderti e di mandare quello giusto. E se proprio l'articolo con le caratteristiche da me richieste al momento non è in magazzino, vedi di darmi solo un articolo di pari o superiore valore… please 😉

UN GIORNO DI ORDINARIA FOLLIA


Sono stanca di chi mi parcheggia dietro l'auto e mi impedisce di uscire.
Sono stanca di chi posteggia davanti ai posti vuoti nei parcheggi.
Sono stanca di chi cerca di saltare la fila al supermecato, o al bar o in qualsivoglia posto.
Sono stanca di chi cerca di saltare la fila dicendomi "faccio in fretta ho solo due cose".
Sono stanca di chi mi dice "E' tutto compreso" e poi di comprensibile è il fatto che niente era compreso.
Sono stanca di chi si riempie la bocca con la parole amore, luce, pace per nascondere che in fondo a se cela l'esatto opposto.
Sono stanca di chi professa principi e dogmi agli altri dimenticandosi che il miglior insegnamento è l'esempio.
Sono stanca di chi riempie la cavità orale con la parola diritti dimenticandosi che è il rovescio della medaglia della parola doveri.
Sono stanca di vedere lupi che si travestono da pecore per poter pasteggiare meglio.
Sono stanca di osservare qualcuno che cerca di trascinare con se nelle fogne altre persone perchè lui non  riesce a risalirne.
Sono stanca di non poter deporre mai la spada.
Sono stanca, talmente tanto, che oggi lo sono anche di me stessa.

Ci son giornate che capisci meglio alcuni film

ARACNOFOBIA


Ci sono pensieri come ragnatele.

Li vedi, con la mano li togli e ti rimangono incollati sulla mano. Muovi la mano per toglierla ma non se ne va. Allora cerchi di toglierla con l'altra mano e lì rimane appiccicata. Scuoti anche la seconda mano, ma quella ragnatela rimane saldamente incollata. Strofini la mano sulla coscia e delicatamente dalla mano si appiccica in quel punto. Insomma per quanti movimenti tu possa fare quei fili ti rimangono addosso.

Detesti quelle ragnatele, vi rimane appiccicato tutto, comprese le parole.

Pensi con apprensione, se cè una ragnatela da qualche parte cè un ragno, e siccome sei una ex aracnofobica la cosa non ti lascia proprio tranquilla e rilassata.

Passi ore a cercare di togliere quelle cazzo di ragnatele buttando in giro l'occhio alla ricerca del ragno, perchè aver vinto la paura dei ragni non vuol dire non averne più paura, ma solo gestire la paura.

Poi arriva anche quel momento, il culmine, in cui la ragnatela perde il suo potere collante e rifletti sul fatto che se quel bastardo di ragno osa avvicinarsi e salirti sul corpo, chi farà una brutta fine non sarai tu.

Ti fanculizzi da sola e vai avanti.

L’INSOSTENIBILE INUTILITA’ DELLE PAROLE


Se tu fossi sordo e muto e l'unico modo per comunicare con gli altri, con il mondo fosse dipingere.
Se all'improvviso in questo mondo non esistessero più pennelli per dipingere, ne altri strumenti per poterlo fare.

Come vi sentireste?

Per pochi minuti pensate che da oggi in avanti non avrete nessun modo di comunicare con nessuno e in nessun modo.

Come vi sentireste?

A volte mi capita di sentirmi così.

NON ERA NEPPURE UN CALESSE, ERA LA PROVA DEL NOVE


Dopo aver scritto il post qui sotto, mi è sovvenuto alla mente che venerdì sera è stato indetto anche nel Libero Stato di Diamanta (di seguito per brevità chiamato LSD) un referendum in cui potevi rispondere YES o NO.

Essendo il LSD, le regole sono leggermente diverse da quelle dello stato italiano. Nell'LSD le regole per la votazione erano:
01) Le votazioni per essere valide hanno bisogno del raggiungimento del quorum del 50% più 1
02) In caso di mancato raggiungimento della sopracitata percentuale, la decisione viene rimandata al Capo di Stato del LSD.

Il referendum è stato indetto alle 21.14 del 10.06.2011 ed scaduto alle 21.14 dell'11.06.2011. Questi i risultati:
Popolazione avente diritto al voto: 2
Votanti:1
Astenuti:1
Risultato: la decisione è stata rimandata al Capo di Stato del LSD. La quale dopo approfondità discussione con le sue personalità multiple, ha stabilitò e deliberato che:

"NON ERA NEPPURE UN CALESSE, ERA LA PROVA DEL NOVE".

E' stato emesso un comunicato ufficiale dal Consiglio riunitosi nel WC, scusate volevo dire nel gabinetto di stato, di cui qui sotto si riporta uno stralcio:

"Con profondo cordoglio ci troviamo costretti, a seguito del regolare referendum indetto il 10.06.2011, a dover operare la procedura di espulsione immediata degli aventi diritto al voto ma astenuti. Questo ai sensi del DL 19 del 15.10.1961, art. 28tris, il quale stabilisce che la scelta di non scegliere corrisponde alla non assunzione di responsabilità nella vita e ciò è espressamente vietato nel sopracitato articolo.

A seguito di ciò si rende libero il suolo territoriale chiamato cuore, il quale verrà rimesso in locazione tramite appalto, non appena le veloci operazioni di pulizia del suolo appena sgombrato saranno terminate.

Il Consiglio approfitta di questa sede pubblica, per complimentarsi con il proprio Capo di Stato, esprime la propria fiducia e stima per l'operato fin qui svolto, auspicando un proseguimento radioso e augurando allo stesso che la prossima volta la panna non la metta sulla torta di cioccolato…."

Notizie Ansia dell'ultimo minuto:
Da fonti ufficiose si sa che al momento il Capo di Stato del LSD sta sorseggiando, nella sua residenza primaverile, il secondo caffè in una delle due tazzone grigio indefinibile tanto amate da Lei e da sua figlia.

Legenda:
Calesse: si dice che qualcosa e’ un calesse per intendere che ha poco valore.
La prova del nove: lo scopo della prove del nove è quello di controllare il risultato di una operazione. se la prova ha esito negativo occorre rivedere l'operazione, perchè sicuramente cè un errore. Se ha esito positivo, si ha quasi la certezza di aver ottenuto un risultato corretto
.
 

GLI IGNAVI


Mi son alzata presto, ho portato fuori Diana, fatto un giretto con lei, bevuto il caffè al bar, ritornata a casa per lasciare Diana, riuscita per andare a votare, tornata a casa, montato la panna, tagliato un'enorme fetta di torta al cioccolato, acceso il computer, stabilito che non pulirò casa, ricoperta la torta con tanta di quella panna che potevo farci un gioco erotico e ora mentre aspetto che la moka del caffè faccia il suo dovere, metto per iscritto una parte dei pensieri che ho fatto nel breve tragitto tra casa e la sede del voto.

Il voto con il referendum è uno strumento per dare voce ad un popolo, senza delega a nessun politico.

In un referendum puoi scegliere di dire si, di dire no e puoi scegliere di non dire niente e di riunciare a usare la tua "voce".

Io ho scelto di votare si, ma per chi voterà no, porto lo stesso rispetto che porto a me.

Per chi ha scelto di non scegliere e di conseguenza non andare, pur mantenendo il rispetto dello scegliere di non scegliere, dal mio punto di vista ha perso il diritto di parlare (con me) di questi argomenti, poichè quando era il momento giusto per farlo non ha voluto farlo.

I politici che hanno scelto di non scegliere hanno perso il diritto di essere politici, il loro compito è quello di scegliere per il bene comune, se non lo fanno decade il loro ruolo.

I politici che hanno scelto di non scegliere non hanno più diritto a parlare pubblicamente di questi argomenti, poichè quando era il momento istituzionalmente e moralmente più opportuno per farlo non hanno voluto farlo.

Illustrazione della Divina Commedia Canto III (Priamo della Quercia)


E scusate, non ho rotto i coglioni a nessuno con l'argomento in questo periodo, ma questo dovevo proprio esternarlo. Chiudo l'argomento.

Mi verso il caffè in una delle due tazzone grigio indefinibile che io e mia figlia tanto amiamo.
Pubblico il post e continuo a scriverne un'altro (che forse pubblicherò dopo) perchè come sempre con la mente parto a pensare A e mi ritrovo a Z.
Avete in mente quando iniziate a chiaccherare del tic del vicino di casa e finite col parlare dei problemi socioculturaleconomici della Lituania? E' la stessa cosa.

IL LIBRETTO DELLE ISTRUZIONI


Ho un pò di difficoltà a scrivere in queste ultime settimane.
Mi sembra di avere all'interno un complicato, seppur coinvolgente, gioco di parole senza istruzioni.

Del resto il libretto delle istruzioni della mia vita non lo ho mai avuto.