IL BOTOX DELL’ANIMA


La tossina botulinica è una proteina neurotossica prodotta dal batterio Clostridium botulinum. È uno dei più potenti veleni naturali esistenti al mondo ed è la proteina più tossica finora conosciuta. E' considerata anche arma biologica.
BOTOX: Nel 2002 giunse l'approvazione per l'uso in medicina estetica per il miglioramento temporaneo delle rughe di espressione fra le sopracciglia. La tossina botulinica agisce inibendo la produzione del neurotrasmettitore acetilcolina: bloccandone il rilascio nei muscoli, non si manifestano rughe.

Struttura cristallina della tossina botulinica

DETTO IN "PARLA COME MANGI": Il botulino praticamente provoca una paralisi dei muscoli dove viene iniettato e da qui l'impossibilità di quei muscoli (e pelle che li ricoprono) di muoversi in qualsivoglia maniera. Ecco perchè blocca temporaneamente le rughe, non perchè non le hai, ma perchè tu volontariamente tramite l'iniezione di botox hai paralizzato il tuo muscolo tenedolo tirato in una posizione innaturale.

L'ho scoperto circa un anno fà, chiaccherando con le amiche davanti al solito caffè del sabato mattina. Mentalmente credo di aver avuto una reazione tipo quella che un uomo può avere all'idea di qualcuno che si diverta a giocare a pungiball con i suoi personalissimi "gioielli di famiglia".

Non ho giudizio su chi si fa di botox, la libertà (tenuto i limiti del non invadere il rispetto e la libertà altrui) per me è a 360 gradi, ma se devo parlare di me…. io paralizzare volontariamente una parte dei miei amati e adorati muscoli facciali? Non avere più la sensazione della fisicità della mia fronte per apparire più phaiga?
NON CREDO PROPRIO!
A parte l'alta considerazione di phaigitudine che ho di me stessa, appartengo alla stessa scuola di pensiero di Anna Magnani:

"Le rughe non coprirle che ci ho messo una vita a farmele venire".


Però tutto questo pirlar di parole serve a portarvi da un'altra parte, quella metaforica.

Ho conosciuto persone, conosco persone che si fanno di botox nell'anima.
Si iniettano veleno tra le pieghe impalpabili per apparire quello che non sono, come il botox cristallizza il muscolo in una smorfia innaturale loro lo fanno con le emozioni e ciò che hanno dentro, distorcendo se stessi e i rapporti che hanno con gli altri.
Nove volte su dieci, neppure si rendono conto di farlo, anzi pensano che facendolo son migliori, nascondendo così problematiche irrisolte personali, rimandano scelte e decisioni di cui hanno paura, non si affrontano perchè son le prime a pensare negativamente di loro.
Non vedono che sono così belle con quelle rughe sull'anima, son proprio quelle rughe che le rendono particolari, diverse, speciali e si paralizzano per apparire ciò che non sono.

Ho scoperto di essere allergica al botox dell'anima, poichè è una forma di ipocrisia portata all'estremo. Io son già di mio intollerante all'ipocrisia, figuratevi ad una forma estremizzata.

Qualè il problema direte voi? Basta starne alla larga.
E no, se ne parlo il problema cè. Il problema è che alcune di queste persone son anime a cui voglio bene e che credo mi vogliano bene. Di conseguenza divento allergica a chi amo e che mi ama.
Lo shock anafilattico da allergia può portare alla morte ed allora ci osserviamo da dietro un vetro. Faccio e ricevo carezze che vedo  ma non sento, poichè quel freddo vetro ci separa. Una mano premuta verso l'altra che non ha contatto mentre gli occhi si cercano.

Il problema cè. Quelle persone mi mancano tremedamente e ogni volta che il pensiero va a loro (spesso) sento il vuoto della loro presenza.

Non posso farci niente, spero che prima o poi smetteranno di farsi di botox.
Aspetto tenendo la mia mano contro la loro, il vetro tra di noi. Finchè resisterò.

IL ROMANZO DEL CALZINO RIVOLTATO


Circa dieci anni fà ci fu una svolta alla mia vita, quel tipo di svolta che io definisco "rivoltarsi come un calzino".

Credo di essere arrivata alla fine di un ciclo. Questi ultimi mesi son stati una specie di prova del nove, una specie di preparazione agli esami per passare alla classe successiva, ai prossimi studi (Credete forse che vi sia una fine agli esami? Non funziona così, la vita è un continuo apprendimento e verifica).

Ecco il perchè, negli ultimi tempi, del ripasso mentale di quello che ho fatto (e non ho fatto) in questi dieci anni. Mi son vista negli errori, quelli ripetitivi, quelli stupidi, quelli che mi domando ancora oggi "ma come ho fatto?".

Mi son osservata nei miei rapporti con le persone, con gli amori, con le persone a cui voglio bene, con quelle che dicono (sottolineo dicono) di volermi bene e anche con quelle che non me lo dicono, ma lo dimostrano sempre. E la sensazione che questo sia stato il nodo vitale in cui ho fatto gli errori più stupidi e ripetitivi.

Ho visto le mie fragilità, le mie debolezze è il perchè di tanti dolori e sofferenze interiori, che con la consapevolezza di oggi, so che avrei potuto evitare e/o quantomeno ridurre… ma si sa queste son riflessioni del dopo.

Ho visto la parte luminosa e cosa mi ha reso forte, ho visto il mio dono, quello per me e quello per gli altri, scoprendo che son strettamente collegati, direi indivisibili.

Poche settimane ancora,  lo percepisco, quel ciclo di vita si concluderà per iniziarne uno nuovo.

Mi porterò con me tutto quello che ho appreso e il modo in cui l'ho appreso. Sono i cardini di ciò che sono nel presente e le basi di ciò che farò, sarò nel futuro.Ciò che mi aspetta non lo so, e ad esser sincera non me ne preoccupo più di tanto, perchè una delle cose che ho capito è di cercar di vivere la vita come fosse un libro. Leggere pagina per pagina, farsi coinvolgere dalla trama e ogni tanto aspettarsi il colpo di scena che rende ancor più interessante la lettura.
Nel leggere sentir crescer la voglia di scriverlo un libro, usare le tue parole, metter le tue emozioni, usare le tue idee, magari farlo scrivendo a quattro, sei, otto o con tutte le mani che rendono migliori la storia.

Si, penso proprio che nel prossimo ciclo oltre a leggere, apprenderò lo scrivere bene.
Scriverò, da sola o in compagnia, ma non demanderò ad nessun altro la sceneggiatura della mia vita.

PARASSITISMO


Il parassitismo è una forma di simbiosi, ma a differenza della simbiosi per antonomasia (s. mutualistica), il parassita trae un vantaggio (nutrimento, protezione) a spese dell'ospite creandogli un danno biologico.
Le proprietà che identificano in generale un rapporto di parassitismo sono le seguenti:

  • Il parassita è privo di vita autonoma e dipende dall'ospite a cui è più o meno intimamente legato da una relazione anatomica e fisiologica.
  • Il parassita ha una struttura anatomica e morfologica semplificata rispetto all'ospite.
  • Il ciclo vitale del parassita è più breve di quello dell'ospite e si conclude prima della morte dell'ospite.
  • Il parassita ha rapporti con un solo ospite. A sua volta questi può avere rapporti con più parassiti.

Tratto da: Wikipedia

Metaforicamente parlando su ogni singola punta di freccia di cui sopra:

  • Direi una relazione psicologica di ritorsione.
  • Non avevo dubbi, e se li avevo, me li son tolti.
  • Non fa parte di me (cè sempre una prima volta nella vita), ma questo concetto non dico mi rallegri, però sicuramente mi da un'intima soddisfazione.
  • Ne so qualcosa.

Se fossi un guerriero della luce di Coelho direi: "Dio si serve del fuoco per impartire una lezione sull'acqua".

Non son così fortunata da essere un guerriero di luce. Ho un'armatura ammaccata e piena di sfregi, spesso non son neppure così forte da potermi permettere di tenere ritta la spada, ma ho appreso che

forse combattendo muori ma se non combatti sicuramente muori.

Raccogliamo l'energia e alziamo questa spada.

E’ UN MONDO DIFFICILE


Ci sono accadimenti nella vita che ti cambiano.

Ci son cose, seppur negative, che ti migliorano e lo avverti che da quel buco nero ne uscirai diversa ma migliore. Ci son volte in cui sai che quando uscirai dal buco nero ti porterai un pò di quel nero indelebile addosso, e bene che ti vada, ma proprio bene che ti vada, non peggiorerai.
E poi ci sono volte che non lo sai.

Quando entro nel "non lo so" lo riconosco da alcune spie.
Improvvisamente divento estremamente calma, non ho più voglia di capire, non ho più voglia di comunicare, non ho più voglia di parlare, non mi interessa più "giusto" o "sbagliato", "torto" o "ragione", anche se esteriormente sorrido e frizzico come una caramella alla soda, le mie giornate hanno un gusto che va dall'insipido all'amarognolo. Non sono triste, non sono allegra, non sono depressa ma di sicuro non abbondo di serotonina.

Questa volta proprio non lo so.

Mi osservo e aspetto.
Sarò quel che sarò.

GINECEO


Attori: amica A, amica B e Moi.

Ambiente: interno casa, tarda sera.

Scena: amica A, amica B (felicemente matrimoniate) e Moi (disperatamente single) spaparanzate sul divano, amica B appoggiata su Moi mentre si fa far le coccole.

Argomento: Uomini (tanto per cambiare).
Amica A e amica B raccontano dei problemi quotidiani e relative baruffine reciproche tipo (a solo titolo esemplificativo e non esaustivo): tubetto del dentifricio aperto, scelta mobili, tavoletta del cesso, insomma la mediazione della convivenza.
Moi ascolta in silenzio.

Prosieguo: Durante una manciata di microsecondi silenziosi Moi proferisce:
"Dobbiamo vederci più spesso. Quando vi ascolto son felice di essere single!"

GALLINA VECCHIA FA BUON BRODO?


Mi sto rendendo conto di invecchiare perchè:
(nell'esatto ordine in cui mi son venuti alla mente)

* ci metto più tempo ad apprendere

* dormo meno ore a notte

* mi sveglio presto alla mattina

* se esagero con il cibo o l'alcol, la mattina dopo la pago

* ho bisogno di spazi miei sempre più grandi

* quando mi dicono alcune dinamiche di vita, mi rendo conto che è la centesima volta che le sento seppur da persone diverse e mi annoio

* ho un pò di callo sull'anima

* se mi ferisci con un bastone ti ricambio con una spada, se lo fai con una spada uso il bazuka e così proseguendo

* i mendicanti non mi inteneriscono quasi più

* faccio fatica a spostarmi dal luogo dove vivo

* le vacanze le voglio comode, extracomfort e alla parola tenda immagino quelle appese a casa

* ad ogni imprevisto non previsto (e che razza di imprevisto sarebbe se fosse previsto del resto!?) mi girano i cojotes

* non ho più la pelle grassa, in compenso ho le rughette intorno agli occhi

* se non dormo una notte non riesco più a recuperare quel sonno perduto

* mi sento in colpa se non mi lavo una sera i denti

* non mi sento più in colpa a dire NO

* se ho la casa sporca mi sento a disagio (ma resisto ancora a non pulirla se ho meglio da fare)

* mi parlo spesso

Non proseguo, temo che l'elenco diventi troppo lungo, solo un'ultima, ma forse la più sintomatica del mio invecchiamento: "la mia intolleranza verso alcune persone/dinamiche/situazioni/ochiamatelecomevolete ha proporzioni cosmiche e cresce in maniera esponenziale".

In ogni caso a scanso di pericolo mi terrò adeguatamente lontano da pentole che possano contenermi 😉

I SEMI DEI SOGNI


Siamo fatti anche noi della materia
di cui son fatti i sogni;
e nello spazio e nel tempo d’un sogno
è racchiusa la nostra breve vita.

(Shakespeare – La tempesta)

In questi giorni a questi versi ho dato una mia integrazione e interpretazione.
Siamo fatti della stessa materia dei NOSTRI sogni.

Me ne son resa conto quando ho capito che la qualità della mia vita è data dalla qualità dei miei sogni. Le speranze e l'energia che utilizzo per portarli dall'irreale al reale fanno di me la persona che sono. Il sogno non è altro che il seme  di ciò che sarà.

Non tutti riescono a bucare il terreno, solo alcuni. Alcuni muoiono nel tentativo di crescere e di protendersi verso l'alto, altri sopravvivono e diventano alberi.


Scoprirsi fatta dei propri sogni, scoprire che senza sogni non vivo e che i sogni son concreti perchè da eterei si materializzano e se i miei sogni son propositivi, generosi, solari, pieni di passione ed energia, mi ha portato a scoprire che anche io sarò così.
Sentirsi fatte della stessa materia dei propri sogni, non so spiegarvelo bene con le parole, ma porta a quella sensazione di unione e piacevolezza come se percepissi il bello del mondo intorno a me.

Ho visto molti semi della mia vita morire ma ho molti alberi intorno a me.
Nel frattempo continuo a piantare e sognare.

SPECCHI


Le parole ci possono ferire, stupire, sorprendere, altre possiamo non comprenderle e qualche volta ci beiamo del suono che rimandano.

L'importante è ricordarsi che le parole altrui sono specchi in cui ci riflettiamo e come ogni specchio non rimandano l'immagine per quello che è ma per quello che vediamo.
Spesso ci riflettiamo nelle parole altrui.
Da tenere sempre ben presente anche quando il riflesso che vediamo ci piace molto.

PROFUMO DI COCCOLE


Ieri trovavo insopportabili tutti quelli che mi avvicinavano. Quando ciò accade senza un motivo palese, mi preoccupo, poichè non definendo il perchè alla fine saranno tutti i perchè del mondo.

Son insostenibile anche a me stessa quando ciò capita, detta anche con il francesismo che mi contraddistingue "Mi sto sul culo da sola".
So che se accade il motivo nascosto tra qualche piega dell'anima si cela. Ma fin che non si paventa palesemente è meglio starmi alla larga. Peccato che in quei frangenti io non posso allontarmi da me stessa.

Mi son salvata la sera, un appuntamento fissato qualche giorno prima in una spa (per chi fosse curioso perchè le chiamano come le società per azioni, il nome deriva dalla cittadina belga, Spa).
Un trattamento esfoliante (mi vien sempre in mente in napalm a questo termine) a base di mango e frutto della passione, successiva doccia tiepida per togliere il napalm dal corpo e infine massaggio con mousse ancora al mango e fruit passion.

Mentre mi massaggiavano, lenivano e coccolavano, i pensieri miei dondolavano sull'inutilità dei miei stessi pensieri. Le mani eliminavano le cellule della pelle decedute e la mia mente elimivava le cellule neuronali dell'intolleranza lasciando il posto al solo al piacere che qualcuno mi accudisse, seppur a pagamento.
Il buonumore tornava a galla e per qualche secondo mi son paragonata al cliente di prostitute che paga per il proprio piacere, in fondo stavo facendo la stessa cosa, pensiero concluso ridendo tra me e me con "son solo un utilizzatore finale".

Abbiamo bisogno di coccole, abbiamo bisogno ogni tanto di essere accuditi, abbiamo bisogno per qualche istante di sentirci avvolti.
Ne ho bisogno anche io tacciata, a ragione, di essere un'estremista orgogliosa dell'autonomia con il pallino dell'autosufficienza.
Ecco perchè mi son invaghita di quel profumo intenso e dolce, ecco perchè ho amato quelle mani a pagamento, perchè mi davano la mia dose di coccole che da molto non avevo.

In fondo son una coccolodipendente e un massaggio fatto di profumi, mani e creme è il mio metadone per le crisi di astinenza. Agogno già la prossima dose.

IL MONDO E’ UN CANILE


Si rispetta il cane per il padrone.
Nella vita a volte sei cane e a volte sei padrone.

Ma quando sei tu il padrone e non rispettano il tuo cane?

Dove finisce il principio del rispetto altrui e inizia il rispetto per come si è?

Si può pretendere che chi ti sta vicino rispetti il tuo cane o lo devi solo sperare?

Insomma accettare l'altrui differenza con la propria dove segna il confine tra il rispetto e l'affetto tra due persone?

L'avere certi valori ti taglia fuori dalla socialità del mondo odierno?

Come fai a capire se sei un'integralista rigido o una persona che ha scelto dei principi che cerca di rispettare?

Cercare di "proteggere" il tuo cane è una forma d'amore o una limitazione dell'indipendenza altrui?

Non sape…. so solo che tendo a proteggere il mio canile, dove a volte io son padrone e a volte son cane.