Matanē Giappone


Questa è l’ultima foto che ho fatto in Giappone, la mattina presto a Osaka dalla finestra dell’hotel, prima di avviarci all’aeroporto del Kansai.

Avevo già un amore irrazionale verso questa cultura, e queste due settimane in Giappone lo hanno reso più profondo e mi hanno fatto innamorare della sua gente, così diversa da me e allo stesso tempo così affine.

Questo brevissimo periodo mi ha fatto metter a fuoco il mio strano rapporto con il genere umano, di amore e “non vi reggo”, a prescindere dalla latitudine e longitudine.

Non che io non ami le persone, anzi, ma non amo la massa.

La massa diventa un corpo senza testa, questo fa sì che molti individui possano prenderne possesso, diventando loro la testa e veicolando quel corpo a loro piacimento.

Invece amo le persone, con le loro differenze, le loro unicità.

Per questo ho amato tanto questa vacanza in Giappone, che già amavo da lontano, perché ho vissuto le persone e la loro bellezza.

Lo so che mi ripeto, ne sono profondamente innamorata, consapevole che come ogni innamoramento, non vedo difetti e solo pregi del mio “amato”, o meglio i suoi difetti diventano pregi per me. So anche che arriverà il giorno in cui i difetti si paleseranno per quello che sono… ma questo non vuol dire smettere di amare.
Non lasci chi ami dopo il periodo d’innamoramento, passi solo al livello superiore, ami in maniera consapevole, nel bene e nel male. 

Quindi… Nihon matanē…

PS: Matanē è uno dei millanta saluti giapponesi, questo in particolare, riferito al Giappone, mi piace molto, perché vuol dire: “Ci vediamo dopo”, “Ci vediamo presto“.