OSAKA (toccata e fuga verso Hirosaki)


Il primo giorno in Giappone è stato a Osaka, ma è stata una toccata e fuga, atterrate la sera prima, la mattina presto siamo ripartite subito.

Abbiamo preso il metro/treno locale che da Namba ci avrebbe portato all’aeroporto di Itami, da lì saremmo ripartite per arrivare all’aeroporto di Aomori con un volo interno, per andare a Hirosaki.

Prendere quel treno è stato come catapultarsi in un dorama: uomini in completo nero, giacca, cravatta e tracolla che andavano in ufficio; ragazzi e ragazze con le uniformi delle rispettive scuole, che si recavano a scuola. Il silenzio che avvolgeva tutto.

A Itami, nell’attesa della partenza sono riuscita a far colazione con il mio primo avocado tost, sono riuscita a prendere il pocket wifi, perché la scheda sim, acquistata mesi prima on line, ha avuto problemi di comunicazione con il mio cellulare.
Poi siamo volate verso il nord del Giappone.

Non ho foto di quella sera e mattina, a parte quello del panino che ho postato ieri. Era la mia prima volta in Giappone ed ero ancora avvolta nell’incredulità di essere lì. Per questo la foto che metto con questo post non è mia. In compenso, arrivate a destinazione a Hirosaki, da lì in poi, di foto ne ho fatte fin troppe.

Questo post, è brevissimo, è il preludio ai giorni in cui, io e Paola, zaino in spalla, abbiamo visitato una piccola parte del Giappone.