ALICANTE


Inciampi in una poesia di Prévert, alla fine del tuo respiro sei nell’ottobre del 2007. Ritorni in quella città che Prévert cita per un amore e tu ricordi in un flashback di emozioni e immagini.

ALICANTE
Un’arancia sulla tavola
Il tuo vestito sul tappeto
E nel mio letto tu
Dolce presente del presente
Freschezza della notte
Calore della mia vita.

Le tue emozioni non sono legate a un amore, ma a te.
A quel viaggio fatto di notte, al sonno mancato, a quella mattina d’ottobre con il sole e un caldo estivo, al vento che attraversa la finestra e fa muovere le tende come ballerine seducenti.

Il mate offerto e passato tra parole in spagnolo e inglese, parole che ascoltavi silente non parlando nessuna delle due.

L’attesa della sera per la danza, il colore della città e il suo mare, sapore di sale sulle labbra, mangiar boccaditos e chiacchierare con sconosciuti.
Intuirlo, si intuirlo, quello sarebbe stato un attimo di vita, una bomba ad orologeria, prima o poi sarebbe scoppiato nel futuro.

E sei lì, nel caldo, nei pensieri di allora, a quella voglia di conoscere il mondo attraverso il sapore sulle labbra, energia impastata di fare, conoscere, amare e condividere.

Ti ricordi di te, di come eri. E quella sensazione ancora sulla pelle, del tepore che scalda e del vento che accarezza, mentre rumori di stoviglie fuori della finestra fanno da sottofondo.

Chissà quando ti sei persa.