THE FROG – SE UN ALBERO CADE IN UNA FORESTA


THE FROG
SE UN ALBERO CADE IN UNA FORESTA

2024 – Corea del Sud
8 episodi da circa ~ 58m
Thriller, Mistero, Crime, Suspence, Noir, Psicologico
Su: Netflix

Attori:
Kim Yoon Seok è Jeon Yeong Ha
Go Min Si è Yoo Seong A
Lee Jung Eun è Yun Bo Min
Yoon Kye Sang è Koo Sang Jun

Ho iniziato a vedere questa serie, che avevo scartato, perché alcune persone che conosco ne parlavano benissimo. Miniserie diversa dai “soliti drama coreani” cui siamo abituati, ciò non sempre è un male, a volte si a volte no. Lo dico perché ho già visto dei drama che “escono dal seminato”, tipo “Somebody” che mi è piaciuto moltissimo, o “A Killer paradox” che ho droppato. Rimane sempre una questione di gusti personali.

Con questa serie mi sono ritrovata ad avere opinioni contrastanti, non la boccio ma non la promuovo del tutto. Ora vi spiego (dal mio punto di vista) i pro e i contro.

Da una parte faccio uno “standing ovation”.
* a tutti gli attori, dire bravi è dire poco, e lo penso veramente, comunicative le espressioni visive di Kim Yoon Seok, intensa la capacità di trasmettere la follia crescente di Go Min Si, senza parlare della caratterizzazione della poliziotta di Lee Jung Eu. Cito. Cito solo loro ma tutti gli attori sono stati più che bravi in questa miniserie. Sono stati tutti intensi nella capacità recitativa.

* ai tecnici della fotografia e ai cameraman grazie ai suggerimenti del regista hanno fatto un piccolo capolavoro. Le immagini delle scene e le inquadrature evocative e stupende.

* al regista per l’idea (per la furbata) di mescolare le carte in corso d’opera, di far capire e non far capire volutamente (tipo quel vedo non vedo).

* agli sceneggiatori (loro senza ovation) per la capacità di incollare al video con il pensiero: “E ora che cosa si inventeranno?”.

Dall’altra sono rimasta molto perplessa. 
° mi domando se gli sceneggiatori siano rimasti fedeli alla trasposizione dei personaggi o abbiano esagerato, rovinando la credibilità dei personaggi stessi, oppure già nel libro lo scrittore aveva dato questa impostazione.

° nel caso che al punto sopra, sia “colpa” degli sceneggiatori e non dello scrittore, mi chiedo se abbiamo preso spunto dagli sceneggiatori di “Lost” per certi voli pindarici che hanno adoperato nella sceneggiatura per rappresentare le dinamiche dei personaggi. Per chi non ha visto/o non ricorda “Lost” era/è quella serie americana, dove a un certo punto pensavi: “Ma davvero? Ma dai! Non ha senso quello che gli stai facendo fare!” 

° mi chiedo se un prodotto di questo livello può avere un montaggio con delle pecche, tipo “apre il frigo, sposta e mette a terra delle cose, chiude il frigo, inquadratura da lontano, a terra non c’è niente”.

Quindi fate voi, se vederlo o no. Sicuramente ci saranno persone che lo ameranno, gli ingredienti ci sono tutti per farlo. Altre come me daranno un “Ni”. Forse con questo, comunque, il regista ha fatto centro, alla Oscar Wilde: “Parlatene bene parlatene male l’importante è che se ne parli”.

Per quanto mi riguarda, la visione nel complesso mi è piaciuta, avrebbe potuto essere un piccolo capolavoro del thriller noir, peccato che qualcosa sia andato un po’ storto.

Piccole Curiosità:
La frase più volte ripetuta nella serie, fa riferimento a una frase detta da Berkeley per mettere in discussione alcuni principi della scienza. Berkeley fece una domanda molto complessa nella sua semplicità: “Se un albero cade in una foresta e nessuno lo sente, fa rumore?”. Per Berkeley la risposta era palese, l’albero non fa rumore, in quanto gli oggetti esistono solo se percepiti.

Il titolo internazionale è solo “The Frog”, come al solito in Italia lo hanno cambiato ed è diventato “Se un albero cade in una foresta”.

Il proverbio che viene citato nel film, è un  antico proverbio coreano e dice Una pietra lanciata con noncuranza può uccidere una rana”. 
La spiegazione viene data dal nuovo capo della polizia di Yun Bo Min, nel penultimo episodio, quindi non ve la spoilero.

TRAMA

Un uomo vedovo, ormai in pensione, gestisce ai margini di un bosco, una casa vacanze, quando nella sua vita entra un cliente, una donna molto strana. In pochissimo tempo il suo tranquillo tran tran va a e pezzi e la sua vita si sconvolge. Inizierà un periodo di paura e sopravvivenza, dove la follia sarà il leitmotiv del suo vivere quotidiano in un crescendo.

KISS SIXTH SENSE


Se amate le storie ambientate ai nostri giorni, se adorate le storie d’amore che sono solo apparentemente “semplici”, se un pizzico di fantasia non vi dispiace, se un pizzico ancora più piccolo di thriller non vi disturba, se volete una serie che scorre veloce e vi prenda, se i finali classici dei kdrama li amate, se questi se li avete, allora “Kiss Sixth Sense” uscito quest’anno, è il drama che fa per voi.

TRAMA
Hong Ye Sul è una donna che lavora come AE in un’agenzia pubblicitaria.  
Ye Sul ha un segreto che cela agli altri, ogni volta che le sue labbra baciano o toccano, altre persone, lei vede pezzi del loro futuro. Detesta questo “potere” perché quando ama o vuole bene a qualcuno, baciandolo, vede pezzi del futuro di quella persona e quindi anche pezzi del suo, facendone parte.

Un giorno per sbaglio, a causa di un piccolo incidente sul lavoro, bacia le labbra del suo capo Cha Min Hoo, e vede che vanno a letto insieme. Questa cosa la sconvolge, perché lei reputa Min Hoo una persona competente sul lavoro, ma rigida, fredda, eccessivamente severa, non comprende come possa mai accadere una cosa del genere.

A complicare le cose arriva dal passato di Ye Sul, il ragazzo che lei aveva lasciato tre anni prima, Lee Pil Yo, diventato ormai un regista famoso, come tale stipula un contratto di lavoro per uno spot pubblicitario con l’agenzia pubblicitaria, dove lavorano sia Min Hoo che Ye Sul.

Come potrà Hong Ye Sul districarsi dalla confusione che questo futuro con il suo team leader le crea e tra il suo passato che ritorna, ma che lei non vuole avere nel suo oggi?

Potrà liberarsi da questo futuro?

GLI ATTORI
Yoon Kye Sang
interpreta Cha Min Hoo, capo del planning team uno dell’agenzia pubblicitaria in cui lavora Hong Ye Sul, è un uomo serio, competente, determinato e molto esigente sul lavoro.
In questa serie ho adorato questo attore, lo avevo visto recitare in “Chocolate”, qui mi ha letteralmente conquistata. Non appartiene alla categoria “belloni” ma qui, forse il personaggio, forse la sua bravura, me l’ha fatto diventare bellissimo e ho tifato per lui dall’inizio alla fine.

Seo Ji Hye interpreta Hong Ye Sul, lavora nel planning team uno di Cha Min Hoo, suo mentore. E’ una account executive stacanovista del lavoro. Ha rinunciato all’amore e si dedica totalmente al lavoro. Nella sua vita deve fare i conti con questo potere che ha dall’infanzia: può vedere il futuro delle persone che bacia.
Attrice di alto livello, vista lavorare in Crash Landing on You, qui riesce a dare al personaggio pensieri e forma molto reale. Potremo vederla a breve anche nella serie in uscita “Adamas”.

Kim Ji Suk interpreta Lee Pil Yo, ex amore di Hong Ye Sul, ormai registra di successo affermato, ritorna in Corea con l’intento di riconquistarla.
Attore in attività dal 2006, l’ho visto molte volte in ruoli secondari, è stato attore protagonista in molti altri che non sono arrivati alle nostre piattaforme, almeno per il momento.

Cito velocemente, come tributo, anche:
Hwang Bo Ra che interpreta l’amica e collega di Hong Ye Sul.
Tae In Ho interpreta l’amico medico di Cha Min Hoo.
Uhm Hyo Sub, il barista confidente.
Fanno parte di quella schiera di attori che vedi sempre nelle serie famose, bravissimi, ma a cui viene sempre dato un ruolo di supporto. Ogni volta che li vedo, mi sento un po’ a casa.

CONSIDERAZIONI PERSONALI
Questa serie, anche se ha una forte base sentimentale, nel suo complesso mi è piaciuta. Dico questo nonostante negli ultimi due episodi il regista sia scivolato in un cliché che per chi vede i drama coreani fa pensare: “Suvvia un po’ di fantasia!” e in un errore grossolano (che metto in fondo a questo scritto, non so se può essere considerato spoiler**).

Ho amato molte affermazioni della protagonista, tipo: “Ci sono stati momenti in cui ho pensato di potermi godere il romanticismo se mi fossi impegnata. Non scommetto più* la mia vita su una tale fantasia”. Le sue affermazioni me l’hanno fatta sentire vicina, perché frasi ciniche di questo genere, solo i romantici fino all’osso, poi delusi possono dirle, capirle e “sentirle”.

Ho amato molto anche le domande che lei ad un certo punto ha cominciato a porsi sul futuro che vedeva, in cui era coinvolta anche lei. Quelle domande me le sono posta anch’io negli anni, solo che al posto della parola “futuro” mettevo paura.

La paura di quello che pensi che possa accadere, può influire sul tuo futuro?
La paura del dolore che sentirai, ti fa fuggire dalle situazioni?
Esiste questo futuro, o siamo noi con le nostre ansie e le nostre paure a crearlo?
Quindi se esco dalla paura e dall’ansia il mio sentiero muterà?

A volte mi sono data delle risposte, anni dopo ça va sans dire, quando ormai avevo segnato il mio futuro con le mie paure.

Oggi, nel mio presente, nonostante le paure siano lì pronte a formare nuovi selciati profondi in cui farmi camminare, riesco (spesso) a parlarci e quindi forse, e dico forse, hanno perso potere sul mio futuro.

VISTO su Rama

VOTO 8
Voto che sarebbe stato più alto fino al decimo episodio, poi la scivolata finale del cliché “dramoso” e l’errore del regista.

** il più l’ho aggiunto io alla frase originale, che era senza, sospetto che nella traduzione non sia stato inserito (opinione personale)

* Non credo sia SPOILER, ma nel dubbio lo metto in fondo, al limite saltate questo pezzo:
L’errore grossolano è che se cadi di notte in un fiume/lago e rimani sottoacqua per un minuto e più, quando nella scena successiva sei riuscito a risalire, non puoi avere i vestiti asciutti e i capelli umidi.

Rammento che quando io scrivo di un drama sono sempre le mie opinioni e ciò che il drama ha fatto nascere in me.