LA NUOVA OSSEZIA

OSSEZIA

Malsane anime
spengono grida di bimbi.
Lacrime di sangue.

 

Tre righe buttate giù d’impeto nel settembre 2004, quando lessi di quello che accade in Ossezia, durante la strage di Beslan.

Tre righe che mi ritornano in mente in questi giorni, con quello che accade lontano da qua, ma così estremamente vicino, poiché siamo un tutt’uno. Uomini con gli stessi geni, uno contro l’altro, in una striscia di terra.

Il bombardamento di un orfanotrofio deve aver fatto scattare nella mia mente il collegamento con quello accaduto dieci anni prima in Ossezia. No, non mi meraviglio di ciò che è accaduto ieri e di quello che accade oggi. Non esiste guerra pulita, non c’è una guerra eticamente corretta. La guerra è sporca, scorretta, non ci sono regole, è sangue e merda.
Chi vi dice il contrario vi mente sapendo di farlo.
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Sento il sangue scorrere sulla pelle, scivola e imbratta, ma faccio altro. Mi distraggo, sparo scemenze, rido e guardo altrove. Poi appena tolgo la concentrazione dal non pensarci, la mente si riempie di foto che raccontano una tragedia, da volti deturpati da smorfie di dolore, visi pieni di lacrime, polvere e sangue.

Volgo lo sguardo altrove, penso che posso far io, e mi rispondo con un nulla. Non sono migliore di nessuno lo so, scriverci un post sopra non mi rende tale, avvertire il dolore altrui non evita a chi lo prova di star male. La consapevolezza di avere anche io Caino che scorre nel sangue, di esser capace a mia volta di uccidere, mi lascia la sensazione che quel sangue mi scivoli sulla pelle.

Negli anni hanno provato dirmi che il nemico, il cattivo era sempre quello di fronte e troppo spesso mi son accorta di averlo al fianco. I popoli non si suddividono in razze, in bianchi, neri, gialli o rossi e neppure si frammentano in italiani, americani, palestinesi o israeliani o si segmentano in credo religioso. I popoli si suddividono in persone che coltivano l’anima e persone che non lo fanno.

Non fatemi dei distinguo di sangue, di popolo, di ragazzi, di bimbi, di uomini, di torto o ragione. Non esiste ragione in questi casi. Solo follia.

10 pensieri riguardo “LA NUOVA OSSEZIA

  1. C’è una terribile connotazione della psicologia bioevolutiva di specie:
    1 – gran parte dei comportamenti sono ancora biologici
    2 – alcuni di questi sono stati assai amplificati (ovvero quasi sempre peggioerati) dalla disponibilità di tecnologia ef energia
    3 – l’incapacità di prevenire i problemi invece che di finirci appieno in mezzo

    Le guerre sono TUTTE guerre per le risorse.
    Ma questo sarebbe troppo sincero e gli homo non riescono a sopportare la realtà. Allora molte di esse vengono rivestite di connotazioni etniche, religiose, ideologiche. Non che non esistano ma sono conseguenze.
    Non no risorse => sto male => quelli “diversi” le hanno, noi no (oppure non le hanno e vogliono prendere le nostre) => allora li combattiamo

    La stessa folle, fuori controllo esplosione demografica sta preparando un’enorme polveriera di insostenibilità il cui scoppio, tanto più sarà in là nel tempo tanto più sarà cruento, feroce, massacrante.
    Mah.

  2. Non credo di poter uccidere. Ma necessità fa virtù, come si dice. Anche se mi sfugge la virtù, in questo e in altri casi.
    Quoto Uomo. Manca relativamente poco all’esaurimento delle risorse, allo strapparci coi denti quel poco che rimarrà. Non ci sarò. E la cosa, egoisticamente, mi allevia non poco.

  3. un post molto forte
    con una sua identità da costruire e da leggersi
    mi è piaciuto, moltissimo, sebbene l’argomento sia struggente di quella realtà vera che, alle volte, fa chiudere gli occhi per non essere vista

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