L’ASSENZA

Che io sia esigente è cosa che pensano in molti. In verità sono meno esigente di quello che sembro. Ho solo dei punti cardine quasi inamovibili. Detto ciò, nonostante i miei principi, i miei integralismi e questa mia “esigenticità”, capita che cada nel cuore di alcuni, e alcuni cadano nel mio. Quando ciò accade, io divento presenza.

Spesso, invece, mi ritrovo a che fare con l’assenza.
A volte sospetto che sia lo stesso problema del fare. Se faccio io, non lascio spazio a che facciano gli altri. Se parlo io, non c’è spazio per le parole altrui.

Dovrei assentarmi, celarmi tra le pieghe dei miei pensieri e lasciarmi alle spalle tutte queste piccole assenze, che in giorni come questi, si vestono di nuovo, formano un unico vuoto.

Le assenze sono fatte di parole vuote, si specchiano nell’altro ma non lo vedono, vestite d’ipocrisia portano con sé fiori velenosi.

Le presenze sono nude, si spogliano sotto i tuoi occhi, con le rughe a vista quale mappa delle terre visitate su questo mondo e le smagliature a ricordare che la vita non lascia nulla di immutato.

Presenze

Le assenze son camaleonti discreti, non fanno rumore, si riempiono di vuoto, falsi sorrisi, amori servi di poteri, paure e bisogni.

Le presenze fanno rumore, infastidiscono, chiassose nel loro silenzio, ingombranti nel loro guardarti, a volte morbide a volte pungenti nel loro dire.

Le assenze di valori, di amore, di principi, di sorrisi, di cuore, di rispetto, di verità, di presenza, di vita.

Io non potrò mai abituarmi all’assenza.

53 pensieri riguardo “L’ASSENZA

  1. Vorresti dire che sembri soltanto ad alto mantenimento invece sei a basso mantenimento? Solitamente le donne pensavo tutte di essere a basso mantenimento ma è sempre il contrario….. 🙂
    Avresti dovuto parlare dell’assenzio……

    1. Io son a basso mantimento, basta rispettare i miei punti cardine 😉

      L’alcool me lo pago da sola, i vestiti me li pago, da sola, idem la casa e la macchina… più basso di così si muore 😛

      L’assenzio non mi piace 😦 quello che vendono è solo alcool ad alta gradazione colorato di verde, niente a che fare con l’assenzio di Rimbaud

      1. Certo, volevo sono cambiare discorso, questo post mi ha mandato in tilt, mi ha craccato il cervello, sto vedendo cosa nuove,
        Io notoriamente sono abbastanza assente fisicamente, non chiamo, mi faccio sentire poco, sostanzialmente sono timido, a lungo andare allontano la gente Però mi spoglio facilemnte dei miei pensieri più intimi. Chi sono io?
        Mi hai confuso…… mannagia a te…..

      2. Sui miei prossimi biglietti da vista farò stampare craccatrice di cervelli 😛

        Non so non mi sei sembrato assente, mi sei sembrato “nascosto” a volte magari, ma non assente.

        (Se mi domandi perchè “nascosto”, ebbè lo sai tu, io so che i motivi possono esser tanti che spingono a farlo. Timore, paure, insicurezze, titubanze, il nuovo… insomma hai compreso che voglio dire)

      3. Nascosto? Veramente? Credevo di essere stato anche fin troppo aperto…. ho sempre paura di sembrare troppo pesante raccontando tutti i miei problemi o i miei pensieri. Sì, mi faccio sempre un sacco di paranoie….. 🙂
        Sta di fatto che sento molte assenze ultimamente, dovrò correre ai ripari.

      4. vedi che te lo dici da solo che tendi a nasconderti: “ho sempre paura di sembrare troppo pesante raccontando tutti i miei problemi o i miei pensieri. Sì, mi faccio sempre un sacco di paranoie”
        significa che ti limiti, e che nascondi 😛 (per timore di esser pesante non per fregare)

        In che senso senti molte assenze?

      5. Boh, da quando me ne sono andato da casa mi sono chiuso una porta dietro di me, quella della mia vecchia vita. Probabilmente qualcuno ha provato a bussare ma con pochi risultati e come sai tendevo a dipendere solo da un’unica persona. Sto cercando di conoscermi e star bene con me stesso ma devo incominciare anche a circondarmi di altre presenze. Sono tanto forte quanto pieno di debolezze.

      6. Non puoi chiudere la porta dietro la tua vecchia vita, tu oggi sei quello che sei grazie a quello che hai dietro.

        Le vecchie vite son dietro noi, radici di quelle future, non ci son porte che puoi chiudere.

        Ecco la sola parola “dipendere” toglie potenza alla parola “amore….

        Sei un periodo di vita frastornante, ma si sopravvive 😉 e solo che non sei abituato a tutta questa libertà e spazio.

        Indi si conoscersi e star bene con se stessi è prioritario, senza non puoi star bene con nessuno. E per farlo devi apriti alla vita (inteso come conoscenze, uscite, amicizie ecc ecc), perche in loro ci sono chiavi per capire te.
        (ti ho confuso abbastanza?)

        Chi non lo è pieno di debolezze? Che credi che io non ne abbia (certo le nascondo bene ;P )

      7. Ho chiuso una porta ma non volontariamente. Mi sento a disagio nella vecchia vita, mi vergogno, mi sento in imbarazzo. Sono il primo ad avere avuto figli fra i miei amici, sono sempre stato un punto di riferimento, quello che ormai aveva dato e si stava godendo il meritato riposo attendendo i nipotini. Invece rinunciando al mio orticello per un nuovo cantiere mi ha fatto sentire a disagio, non so come spiegartelo. Adesso devo cercare di recuperare, ma è ancora presto, non mi sento pronto. La priorità sono i figli in questo momento.

      8. Sei a disagio in un mondo che non conosci. Sicuramente non l’esser stata una tua scelta non aiuta. Ma questo ora hai… in questa acqua devi nuotare.

        Mi confondi devi cercar di recuperare cosa? E’ ancora presto? ma ti riferisci ai figli?

        Perchè con il resto, con la tua crescita di ora, voluta o imposta, loro non c’entrano, è una cosa a parte che riguarda te, sia tu viva con loro o no.
        I figli son priorità a vita, ma questo non vuol dire che uno si annulla per loro.

        (o forse non ho capito che intendi dire 🙂 )

      9. E’ presto per riaprire…. anzi per spalancare le porte. Per il momento sono socchiuse, come vedi ogni tanto vedo i miei amici, come venerdì scorso. Adesso ho bisogno solo di lei e contemporaneamente cerco di rialacciare i rapporti con i figli. Tutto il resto arriverà….. sto lavorando anche su me stesso.

  2. I tuoi post mi affascinano, ma molto spesso sento un abisso dai miei schemi a tuoi ed essere affascinato fa parte di quella parte di ignoto che abbiamo dentro. Faccio fatica a capire ma forse, molte volte, non ha molto senso capire in modo classico, ma percepire solo la fragranza e l’essenza di una persona.
    Beh, non so cosa ti ho voluto dire, ma penso che il tuo scrivere in qualche modo, mi svela nuovi confini…

    1. Siamo anime singole, non catene di montaggio, ognuno di noi è simile all’altro ma totalmente diverso per questo gli schemi son diversi (e a volte meno male dico io, questo ci aiuta a svelarci a noi stessi)

      E lo si fa in un post, o anche in un chiacchiericio nei commenti, ognuno apprende qualcosa che non ha

  3. Io sono un assente di natura.
    No way.
    Faccio fatica a essere un presente, sicuramente è tra i motivi causa di quello che mi è successo.
    Spesso non è colpa mia, lavoro, preoccupazioni, minchiate assortite mi occupano il cervello. Il pochissimo che avanza generalmente non è sufficiente a condividere, a creare quella sicurezza che giustamente l’altra metà si aspetta.
    Credo che presenza/assenza siano qualità innate, roba che ci nasci insomma.
    Però so apprezzare le presenze silenziose, quelle che basta uno sguardo e pochissime parole.
    Cazzo ho bisogno di un aperitivo come si deve.

      1. Io allora faccio sempre cosa da uomini, amo la cipolla, amo la frittata e il rutto libero era una mia filosofia di vita.

        Voi continuate a esser brutti!

    1. Io non ti conosco, e non so bene come sei fatto, ma sappi che la presenza non è fatta di presenza fisica, e/o da è costante attenzione.

      E esserci. Oddio non so spiegarmi bene. Ti faccio solo un esempio sciocco (forse). Io posso stare in casa tutto il giorno con una persona e non parlarci, io in una stanza e lei (o lui) nell’altra a far cose diverse, e non sentire l’assenza. Ogni tanto dire vuoi un caffè e nel mentre gli occhi parlano un linguaggio loro, universi che cadano uno nell’altro.

      La presenza è percepire che l’altro c’è anche quando non c’è.

      (oh mica ho detto che è facile!)

      PS: gli aperitivo come si deve come sono? 🙂

  4. Ho fatto dei miei punti cardine priorita’.
    Le Assenze le presenze nn lo sono piu’..
    Sono troppo vecchia x quelle stronzate.(cit)
    Manco x motivi tecnologici
    Un abbraccio a presto
    Liza

    1. I miei puntini cardine sono priorità, altrimenti perchè mi darebbero dell’esigente integralista? 😛

      Le assenze e le peresenze le percepisco, sono un animale solitario da compagnia.

      Non si è mai troppo vecchi per le stronzate (autocit.)

      Ti abbraccio anche io 🙂

  5. Quando si decide di garantire la propria “presenza” non ci può abituare all’assenza….anzi, non si sopporta proprio!
    Buon fine settimana!

  6. Forse conosci l’assenza. Ma non qui dove il rumore è notevole. L’assenza è silenzio per me, spesso incomunicabilità, il chiacchiericcio non è contemplato. Va da sè che l’assenza è ostacolo alla mediocrità degli incontri perchè il vuoto vero fa paura, guardarci dentro significa vederci riflessi le nostre ipocrisie, i nostri vuoti. Non conosco i tuoi “punti cardine” e non ho idea del tuo fare: qui c’è solo il tuo dire. E quello degli altri. Ciao

    1. L’assenza non è nel silenzio, ci son silenzi pieni e vivi che neppure una vita intera contiene. Può essere anche nel silenzio vero, ma le assenze più grandi io le ho viste in altri “luoghi”.

      L’assenza è ostacolo alla mediocrità degli incontri? Non ho capito che intendi.

      Io non temo il vedermi, altrimenti non mi esporrei qui e nella vita.

      Certo che qui c’è solo il mio dire ()e quello degli altri), il virtuale (seppur fratellastro del reale) è un dire, il fare e nel quotidiano fisico, non virtuale.
      Da questo a volte si passa al fare, ma mai viceversa.

  7. Assenze e presenze, se se potrebbe parlare a lungo.
    Ci sono un paio di punti di vista qui che condivido in pieno. La penso come te, la presenza è una percezione e non un fatto fisico o un ping continuo all’altro.
    Io poi di una certa dose di silenzi ne ho bisogno, anche da condividere.
    C’è stato chi sentivo lontano da me anni luce, anche cenando insieme o dormendo nello stesso letto. Silenzi pesanti e ingombranti.
    E c’è chi riesce ad essere presente nonostante la notevole distanza fisica, senza bisogno di tante parole, e anche i silenzi sono leggeri e da godere.

    1. Ti comprendo perfettamente in ogni singola riga.

      Io anche con le persone più amate e care devo staccare almeno mezz’ora al giorno.
      E ti dirò di più il solo condivedere lo spazio del dormire un luogo sacro per me. Neppure lì riesco a star con tutti. Ancheli abbisogno di spazio intorno ormai.

      Ma forse lì è vecchiaia 😉

  8. A volte, meglio una sana assenza. E pure silenziosa.

    Che noia chi ciancia cianca solo per sentire la propria voce, mentre logora la nostra esistenza.

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