KOKONO

E quel nodo in gola racchiude.
Ciò che poteva e non è stato.
Serri le labbra a contenere un dolore.

La malinconia è un bozzolo di seta, nascono parole come farfalle, alla schiusa prendono il volo. L’apertura delle labbra da loro libertà, si espandono nel mondo. Le dita le appoggiano sulla tastiera, le vedi librarsi, andarsene e avere vita propria.

A te rimane quel buco, quel vuoto, che richiama a se prepotente amore.
Spirit Butterfly by Athena Erocith

20 pensieri riguardo “KOKONO

  1. Toh, allora un po’ mi capisci 😛
    Qui ci vuole un bel blues, torcibudella.
    Appena lo trovo lo metto, per questa sera che tanto adesso non puoi 😉

  2. “Quel che poteva e non è stato”, ecco è qualcosa che proprio non mi va giù. Sa tanto di rimanere col dubbio, di non poter sapere come sarebbe andata. E io i dubbi proprio non li reggo.

    1. Spesso quel che “poteva e non è stato” non è solo nelle nostre mani. Altre persone, situazioni, istanti… quindi alla domanda “poteva essere diverso” prima o poi ci si da risposta, ma il dubbio che non sia proprio corretta rimane…

      Io ho vissuto nei dubbi (per indole, son stata bambian indecisa, ragazza indecisa e donna indecisa fino a una certà età) per la maggior parte della mia vita. Dubbi che mi ponevo da sola, quindi dubbio più o dubbio meno… non mi cambia la vita 😉

  3. Dovresti addestrarle a posarsi sull’anima di qualcuno, le farfalle. Invece di liberarle e basta. In fondo hai donato loro vita. .

  4. E certo. Che ci sono quei momenti, quei vuoti. Anche per le ragazze che sempre brillano e portano sorrisi.
    Ci mancherebbe altro che non ci fossero, i vuoti.

      1. È che dovrebbero essere vuoti a rendere, come una volta.
        Invece rimangono tutti qui…

        D’altra parte sono i vuoti, le depressioni a permettere gli spostamenti, i riempimenti.
        Come diceva il vecchio professore di navigazione aerea: “tutto va da dove ce n’è di più a dove ce n’è di meno. A parte i soldi…”.

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