MA IO DOVE VIVO?

Ieri sera, nello spazio che scorre tra la bottiglia e versare il suo rosso contenuto, tra pomodori secchi sotto olio e le parole, ad un certo punto mi si è spalancata la domanda: “Ma io dove vivo? Vivo la stessa città che vivono gli altri?”. Mi son girata verso un mio amico al tavolo e ho chiesto a lui la stessa cosa: “Ma io dove vivo?”

In una città ci sono mille città, lo so, ma ogni volta che scopro una “strada” che non avevo visto, mi sorprendo della mia cecità.

Realtà parallele. Mondi paralleli.

Flashback di un tempo lontano, in cui ti ho amato più di me stessa, nel momento in cui ti lasciai, ti preoccupavi che non mi facessi male nella vita viaggiando da sola. Io non capivo allora, ti guardavo in silenzio, pensavo “Ma se sei tu che mi hai ferito a sangue”.

La verità è che vivevamo in due mondi diversi, due orbite che si erano richiamate, per leggi antiche, nella loro rotazione e si erano intersecate. Due mondi di consistenza diversa che si erano inglobati uno nell’altro al loro passaggio. E il tuo mondo era costruito con una realtà più tormentata della mia.

Il mio mondo, a quei tempi, era fatto di fate e unicorni. Che non voleva dire sicurezza e felicità. L’unicorno ha la punta e con quella può ferire e uccidere, e le fate hanno la bacchetta magica con la quale modificare la realtà in maniera inaspettata.

Tu avevi paura per me, perché avevi paura per te.

Ma questo era ieri. Oggi mi versano vino rosso e mi parlano di quello che accade intorno a me, mentre io mi domando “Ma io dove vivo?”

Forse dovrei ricominciare da me, da chi sono ora.
Lasciare strade, città e mondi che non sono miei e mi fanno sentire straniera.

Cerco viandanti del mio mondo.
me-2016-11-08

39 pensieri riguardo “MA IO DOVE VIVO?

  1. Bisognerebbe cercare solo compagnie e luoghi che ci facciano sentire a casa e a nostro agio…..ma non è così facile, buona giornata 🙂

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      1. Io i cappelli non li appendo mai.
        Li infilo nelle tasche o in borsa.
        Quindi casa son io, ma questo lo sapevo già. E’ il fuori che a volte mi perplime 😛

    1. si, con dei limiti, sei un nero e vivevo in alabama negli anni 50 (giusto per far un esempio), io potevo stabilire quanto volevo…. ma l’esterno era più forte di me

      ci vogliono i tempi della storia per cambiare alcune dinamiche, noi umani abbiamo vite più brevi 🙂

      1. Certo che sì ma qui credo che si tratti di dinamiche individuali circoscritte che in teoria si potrebbero adattare…o ho capito male?

    1. come ho scritto sopra (o sotto) entro certi limiti… Se eri un nero in alabama negli anni 50, tu potevi quanto volevi, ma l’esterno era più forte di te.

      I tempi storici di cambiamento non son i nostri

  2. La consapevolezza è l’arma più potente che possiamo avere a nostra disposizione.
    Ora, per essere consapevoli, occorre guardarsi con onestà, definirsi e conservarsi integri in mezzo al mondo. Solo così, accade che persona dopo persona, e luogo dopo luogo, incontriamo quello che si incastra con noi. E’ una questione di incastri e tanto più riusciamo a definire quello che vogliamo, tanto prima ci mettiamo sulla strada (più) giusta. Ci vuole tanta forza e resistenza per innescare una rivoluzione. Ma si può.

    1. So che si può, solo che a volte questo cammino non è inodore e incolore e ogni tanto te lo domandi se ne vale la pena (la risposta alla fine è sempre si, ma nel mentre te la poni il mondo ti pesa un pò di più)

      1. Sono perfettamente d’accordo con te. Sai, parlare quando non si tratta di noi è sempre tanto facile, siamo tutti dispensatori di soluzioni brillanti. Tu prendila più per un “forza e coraggio”, che ho tanto da lavorarci anch’io. Un abbraccio.

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