Arabesco di parole, spirale di visione.
Mi adagio negli anfratti vuoti dei miei pensieri, da lì scruto questo mondo, mi appare così alieno.
Contraggo i muscoli alle brutture. Questo mio corrugare il cuore al dolore altrui, il mio trattenere il respiro davanti alle quotidiane, ripetitive, inutili violenze.
Eppure mi dicono sempre “Ma tu sei forte” – “Per te è semplice” e si aspettano che lo sia in vece loro e che accetti il loro non tentare.
Ah se tutti capissero il legame che abbiamo con quella singola, piccola, foglia verde.
Quale? Quella che ci fa respirare o quella che mangiamo?
sono la stessa cosa
Struggersi troppo per quello che accade è sbagliato.
Impegnarsi, quando è necessario, ad essere utili per chi lo desidera… è sacrosantamente giusto.
Buon pomeriggio.
Quarc
e che spesso quello che accade bussa così tanto alla porta da non poter esser lasciata fuori
Io mi struggo.Sempre.
Non riesco a fare diversamente.
Gioia
:*
Il tormento è la nota negativa per i troppo sensibili. Facci amicizia. Dagli del tu.Intrecciagli arabeschi in forma di danza, anche. E forse non andrà affatto meglio. Ma potremmo farcene una ragione, in attesa del prossimo NO
Non so se lo chiamerei tormento però…
eh (con l’acca 😛 ) mi è difficile spiegarmi…
anche io quotidianamente contraggo i muscoli e magicamente l’universo dentro, fuoriesce 😉
serve anche quello, se no’ con cosa concimiamo tutto sto verde? 😛
Il corrugamento eleva, come per le montagne e forse è per questo che, se accade al cuore, il dolore pesa…
❤
tu hai poesia anche quando scrivi i commenti ❤
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