OKULOJ

Lacrime acide
corrodono bulbi oculari
Cieco a questa vita

28 pensieri riguardo “OKULOJ

    1. Si lo so che appare “depressivo”, eppure è nato in una maniera non depressa e non per ragioni tali.
      Tutto da un sogno fatto stanotte e dalle lacrime di commozione delle 11 di oggi.

      Spesso mi accade. Parto per scrivere delle parole, ma poi TAC, sono le parole che mi scrivono.

      1. Ah beh meglio così 🙂
        Quindi quello che scrivi non è necessariamente riferito allo stato d’animo del momento?
        Sei una fanciulla insolita 😀

      2. Quello che scrivo è qualcosa che si muove in me o qualcosa muove me, certo non posso scrivere se qualcosa non mi “appartiene” o non mi è appartenuto in qualche momento della mia vita.
        Ti dirò di più , a volte ho l’impressione di non scrivere di qualcosa che mi “appartiene”, ma che appartiene all’inconscio collettivo (e quindi in qualche modo, empaticamente, mi “appartiene” ancora 😛 ). Come se io vi avessi pescato dentro e riportato in superficie un frammento.

        Quindi, per risponderti, non è detto che lo provi in quel momento e non è detto che scriva quello che volevo scrivere quando ho iniziato il post.

        Infatti a volte scrivo post serissimi e poi se vai a leggere i commenti son una cazzona.

        PS: mi capita, raramente, di rileggermi e dire “oh caxxo, ma davvero questo l’ho scritto io!?”
        Son messas proprio bene a testa 😉

      3. Mi pare normale, anch’io ho bisogno di averlo vissuto prima per poterlo mettere su carta  
        Qualcosa che non ti appartiene ? Mmh ci sta qualche influenza esterna a volte 
        Quindi parti per scrivere x e finisci con invece con y?
        Questo mai capitato, magari l’idea inziale evolve ma comunque il succo rimane quello 
        Evidentemente tu sei più artista, hai il colpo di genio che soverchia tutto in modo immantinete 🙂

        P.s. anche a me capita soprattutto se rileggo una coda a distanza di tempo 🙂

      4. Qualcosa che non mi appartiene può arrivarmi per empatia dalla “coscienza collettiva”. Certo un pò di empatia devi averla. Non che io ne sia ricca, ma a volte, è lì, guardi una persona e sai/senti cosa prova. Oppure ti rendi conto che vi son alcune giornate in cui le persone hanno pensieri simili o emozioni simili, si arrabbiano tutte, o tutta son distratte. E’ una cosa strana.

        Oh… mi capita spesso che voglio scrivere X e mi ritrovo ad aver scritto Y.
        Non so se sia una questione di vena artista maggiore (se lo fosse ora sarei una famosa scrittrice, e non lo sono 😛 ) o genio (che non penso di essere, dico sul serio, non per prender complimenti), semplicemente mentre scrivo “grattugio” in me, nel farlo scopro altre cose e mi perdo per strada….

        Considera che anni fa ho aperto un blog (non questo, questo è successivo, ma continuo lo stesso mestiere) per far quello che dico nelle istruzioni per l’uso in alto al blog, ovvero:
        “Come far auto psicoanalisi scrivendo negli anni e in qualche modo cavarsela nonostante i continui litigi tra le proprie personalità multiple con divergenze caratteriali tra loro.”

        Io fondo, quando scrivo, mi curo 😉
        (Pazzia portami via)

      5. Beh non è automatico, alcuni di empatia non ne hanno proprio

        Non è detto, talento e successo non sempre vanno di pari passo,
        La storia è piena di poeti,pittori,scrittori che nella loro epoca venivano poco considerati e che poi …

        Scrivere infatti aiuta molto in tal senso 🙂 non è certo da pazzi farlo 🙂

      6. L’empatia l’abbiamo tutti, solo che a qualcuno non viene insegnato ad usarla, anzi il alcuni ambienti se te la trovano, l’uccidono (o ci provano).

        Quindi ho speranze? Tra 100 anni, parleranno di quella, che si chiamava Diversamente intelligente, come di una grande sub dell’inconscio collettivo. Si tuffava e poi scriveva di quello che percepiva?

        Scrivere ti obbliga a usare una forma mentis diversa da quella che si usa per pensare, devi farti capire dagli altri. Già solo questo ti da vedere il problema, la vita, le soluzioni, da un’altro punto di vista…

      7. Mmh non so, per me c’è chi è portato e chi no come tutto del resto 🙂

        Chi può dirlo? Nel futuro la rete sarà una grande risorsa per lo studio del passato 🙂

        Si è vero 🙂

      8. Al momento la rete è il più grande contenitori di imbecilli che io abbia mai visto, ma a dirlo sembra che sia poco carino… quindi non lo dirò 😉

      9. Dai 😀
        La società è quella, la rete enfatizza, sia in negativo che in positivo, solamente
        Poi certo conta molto dove guardi…
        Nei blog io ho sempre letto persone interessanti 😊

      10. Il blog non è la rete. Il blog sono microisole bellissime, popolate di gente che già solo per poter accedere all’interfaccia di wordpress e altri (che all’inizio, wp, proprio semplice non è 😛 ), fa si che solo persone molto interessate ne facciano parte. Ma appunto sono microisole… poi c’è la rete la fuori…

        Oh sia ben chiaro per parlarne ne faccio parte anche io, e quindi potrei essere a mia volta un imbecille a mia insaputa.

        La rete è fatta dal 90% da social e da 10% da altre piattaforme (tra cui i blog) altro, io bazzico entrambi (non tutti O__O ) per questo parlo di imbecillità.
        Forse dovrei togliermi dai social che frequento?

      11. No, ne fa parte come ne fanno parte i forum o i social
        Son milioni di isole, hai voglia a girarle tutte 🙂

        I social mica sono Mefistofele travestito 😀
        Sta tutto in come si usano ..

      12. Io credo di usarlo bene, ma non conta come lo usi tu (al momento, poi prima o poi la rete si autoregolamenterà da sola, ma al momento è un far west).

        Tu al limite puoi far resilienza barricandoti con il blocchi o con il non accettare (o togliere amicizie), ma è come lottare in continuazione se porti avanti delle idee.
        Se invece scrivi solo stronzate e puttanate è perfetto, non disturbi nessuno, anzi a volte più cose di cattivo gusto scrivi, meglio è.

        Lo sapevi, che a parte gli imbecilli, ci son un sacco di mostri là fuori, nel web. Ci son predatori di bambini (non hai idea quanti, ne parlo con un pochino di cognizione) la fuori sui social normali.
        Non è che considero i social Mefistefole, ma chi lo usa, quindi il social lo diventa.

      13. Si, Intendevo che anche se sei iscritta sul social non necessariamente sei …

        Beh certo in questo caso è una lotta continua, trovi sempre qualcuno contro che attacca anche in modo eccessivo

        Si, ma ci sarebbero comunque social o non social … “Ma così fanno più facilmente gruppo” forse ma allo stesso tempo son più sgamabili perché tutti in qualche modo collegati

  1. poi sussiste l’occhio di george bataille, uterino, sensuale ma sarebbe lungo discorso a cui ho dedicato qualche imago
    r.

Lascia un commento