SANCTUARY

Sanctuary
(Sanctuary Sacred Area)
Anno 2023
Sport, Drama, +18
8 episodi da circa 50 minuti
Su: Netflix

TRAMA

Kiyoshi Oze (Wataru Ichinose) è un ragazzo che proviene da una famiglia problematica, con già un passato di criminalità giovanile, ribelle e poco incline a seguire le regole, è sempre alla ricerca di denaro.

Quando gli viene proposto di diventare un lottatore di sumo non è molto interessato, ma appena scopre che con il sumo potrebbe guadagnare molto denaro, decide di entrare a far parte di una scuderia.

Il suo temperamento ribelle e a volte arrogante,  però non lo aiuta nell’intraprendere questo percorso, anzi gli si ritorce spesso contro.

Ad un certo punto cambia idea sul mondo del sumo che tanto lui contesta, e decide di allenarsi seguendo le regole, questo per poter vincere un lottatore di Sumo che lo aveva battuto, portandolo quasi in fin di morte, e lo farà con un nuovo nome “Enno”.

OPINIONE PERSONALE

Sono sincera, ho avuto pensieri contrastanti nella visione di questo drama che porta alla ribalta una tradizione millenaria giapponese.

Da una parte un ambiente permeato da maschilismo e nonnismo, mi irritava molto, ma dall’altra aveva il pregio di non edulcorare una visione di una tradizione che esiste ancora.

Mi sono chiesta più volte quanto fosse romanzato e quanto fosse vero, da sola non mi sono data risposta. Da quel poco che ho letto in giro, pare sia abbastanza realistico.

Il Giappone è anche questo un ossimoro tra progresso e tradizione che vive in contemporanea nel suo grembo.

Se sperate in qualcosa di romantico e stemperato, non fa per voi, è crudo ai limiti del visibile senza censura, ma se volete conoscere un aspetto della loro cultura e della loro tradizione poco conosciuta qui in occidente, guardatelo.

Ricordo che è una visione +18 per violenza e volgarità. 

CURIOSITA’

Gli attori per essere realistici nell’interpretazione hanno trascorso circa sei mesi di allenamento fisico nella disciplina del sumo, seguiti da allenatori che hanno curato sia l’aspetto fisico sia l’alimentazione. 

Nel drama hanno recitato molti veri professionisti del Sumo, tra cui Hiroki Sumi.

INTERPRETI

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5 pensieri riguardo “SANCTUARY

  1. Cruda, violenta ma in qualche modo “motivazionale”.
    La versione giapponese dei ragazzi recuperati con la boxe in America.
    Forse un finale troppo melenso, probabilmente nella realtà sarebbe diverso. Ma almeno così aiuta a coltivare qualche speranza.

    1. il finale lo trovi melenso?

      Io ho trovato il finale “geniale”, ATTENZIONE SE QUALCUNO LEGGE QUELLO CHE SCRIVO DOPO POTREBBE ESSERE SPOILER (se non ha visto il dorama)

      quel bloccare l’immagine e farla scomparire, lasciando alla libera interpretazione dello spettatore di quello che accadrà. Chi vincerà? Perchè non si capisce, non da indizi, ti lasciano lì con le due possibilità intatte…. e puoi decidere tu, nella tua mente, chi vincerà, oppure (come ho fatto io) lasciarlo sospeso, nel limbo del tutto è possibile.

      Quel finale mi ha alzato di un punto il valore complessivo del dorama

  2. Forse hai ragione, lì per lì mi sembrava un finale “buonista”, dove i cattivi non sono quelli che appaiono così, ma vittime delle situazioni che li circondano. Trovano riscatto nel duello finale.
    Comunque è chiaro, come nella migliore tradizione videogamer, che quando arrivi al boss di fine livello è una liberazione (e per me era chiaro vincesse il ns eroe) 🙂

  3. Si, esatto. Forse melenso non è il termine giusto. Avrei dovuto dire scontato.
    Ma è il bello della fantasia. Almeno lì lasciamo che i sogni si realizzino.

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