Il respiro corto, come se avessi corso, per un breve tratto, sotto la pioggia.
Quella sensazione, alla bocca dello stomaco, come se il respiro arrivasse lì e scomparisse in una voragine. Dietro sè, quella sensazione, come un salice piangente, i suoi rami, mossi dal vento ad accarezzare le pareti carnose ad ogni respiro.
Quella contrazione muscolare.
Quel pensiero che fugge dal recinto appena non è osservato a vista.
Quell’istinto alla fuga.
E infine quello sbuffo, a riportare quel respiro scomparso poco prima, di nuovo alla luce.
Tutto ciò ha un solo nome.
PERICOLO.