WHAT EVER


E’ il tempo che mi manca.

Mi manca tantissimo tempo. E in questi giorni, in cui davvero, mi sembra che esso sia sabbia tra le dita in questi giorni mi rendo conto di quanto ne ho sprecato.

Perso, buttato, sciupato, sperperato, dilapidato, dissipato, scialacquato in amori inesistenti, in persone stupide, in credo fasulli, in gente vuota, in obiettivi superflui.

Lo dico senza indice accusatorio puntato su nessuno, se non su me stessa. Io ho sprecato, inutilizzato, sciupato nel nulla.

Mea culpa e della mia testardaggine. Mea culpa e del mio procrastinare. Mea culpa e della mia pigrizia, Mea culpa e delle mie insicurezze. Mea culpa delle mie paure.

Sbuffo. Vorrei aver la certezza di aver appreso da me stessa, di aver capito la perversione del tempo buttato, in modo che non accada più. Però questa certezza non l’ho.  Anche se ora sto attenta, anche se ora provo ad esser allieva diligente, temo sempre le mie debolezze.

Si dice che dei se e dei ma son lastricate le strade, o forse quelle erano le buone intenzioni, chissà.

So che in questi giorni, i “se” e i “ma” mi volteggiano sopra la testa come avvoltoi in attesa del morto.

Alzo lo sguardo li osservo.
Lentamente sale il dito mediano al cielo.
Non avete capito morirò vecchissima, perfettamente funzionante di testa, sanissima nel fisico. Ho ancora troppe cose da fare.
What ever