IL NEMICO DEL MESE


Sono donna “affinata” come il buon vino rosso, per questo ho vissuto in prima persona molte cose. A volte con consapevolezza, altre meno o per niente.
Vi spiego il perché di questo mio incipit

Ho vissuto la coda della guerra fredda tra Stati Uniti e Russia, il nemico erano loro. Cattivi, crudeli, con le bombe pronte a esser sganciate su di noi e pare mangiassero i bambini.
In quel periodo lavoravo da un commercialista, e mi ricordo di una partita iva che come oggetto aveva “costruzione di bunker antiatomico”, questo per farvi capire “lo stato d’animo” con cui ci dipingevano i “cattivi”, per farceli odiare e compattare. Questo fino al 1991, poi la Russia è diventata amica.

In compenso, contemporaneamente, e a ondate con nuovi pericoli, i nemici erano i cinesi. Non tanto per timore di guerra con loro, ma per la loro “politica comunista”. Loro non mangiavano i bambini, ma erano una dittatura, non come noi che eravamo una democrazia, così ci dicevano.
Se le loro idee fossero arrivate da noi, chissà che sarebbe successo, tutti schiavi e senza diritti. Invece dalla Cina negli anni arrivavano solo merci, a quel punto ci dicevano “E’ tutto copiato da noi, la qualità è bassa, sfruttano la gente (dimenticando che noi abbiamo copiato nei secoli tantissimo da loro, solo per dire alcune cose: carta, spaghetti, fuochi d’artificio). Però alla fine non imponevano la loro ideologia, anzi commerciavano senza indottrinare, quindi smisero di essere nemici, anche se ogni tanto il “pericolo giallo” salta fuori a livello commerciale.

Nel frattempo a cavallo, tra un nemico e l’altro, s’infilava un nuovo nemico (nei buchi vuoti): il mondo arabo, mediorientale. I loro terroristi, a seconda degli anni, di uno stato o dell’altro, ma anche gli stati non terroristi, comunque, ci dicevano, in qualche modo li aiutano, e poi hanno il petrolio e ci ricattano, questi cattivi!
Chi ha vissuto in un certo periodo si ricorderà le “domeniche a piedi” in cui le auto non potevano circolare, e poi potevano a targhe alterne, per limitare l’acquisto di petrolio.
Non dovevamo fidarci, erano retrogradi, ignoranti, sfruttatori, furbi e pronti a mettercela in quel posto. Questo fino a qualche guerra americana in loco in più paesi, e a quel punto, dopo son diventati amici.

Ora da qualche anno, come nemico, è tornato di moda, la Russia.

Solo che io sono stanca di questa propaganda.

Negli anni, mentre mi “affinavo” come il vino rosso, guardavo gli avvenimenti con occhi diversi, perdevo la beata ingenuità politica giovanile, mentre mi si rivelavano servizi deviati, manipolazioni politiche e interferenze non italiane agevolate e supportate dai politici locali.

Ho imparato a non fidarmi della prima chiave di lettura che mi si propone, ho imparato a leggere su più fronti, ho imparato a guardare i fatti e non le parole, ho imparato che i media, tendenzialmente, sono in mano a chi ha il potere economico e si colludono con la politica.

Non sto asserendo che i luoghi, stati, paesi, che ho nominato siano bravi e senza difetti, culle di democrazia, l’ho già detto in un altro post: “Il più pulito ha la rogna”. Dico solo che mi sono stancata di credere a bugie e nemici a seconda degli interessi di qualcuno. A questa propaganda che cambia a seconda degli anni e che mi ricorda molto il “Ministero della Verità”, dove lavorava il protagonista del romanzo di Orwell, “1984”.

Nonostante io aborrisca quello che sta facendo la Russia in Ucraina, la Russia non è il mio nemico. Nonostante io aborrisca che il Tibet sia sotto controllo cinese, la Cina non è mia nemica. Nonostante aborrisce la politica di diseguaglianza verso le donne e le minoranze di molti stati mediorientali (ma non dimentico che abbiamo anche qui in Europa stati con lo stesso problema), non per questo sono miei nemici.
Una cosa è avere idee e “combattere”, cercando di cambiare la società, parlando per la giustizia, l’uguaglianza, i diritti, la pace, e una cosa è avere dei nemici.
L’Italia non ha nemici.

Ho, però, personalmente un’eccezione che conferma la regola: il governo israeliano, i sionisti e quello che stanno facendo. Certo non “sono nemici” dell’Italia, ma per quanto mi riguarda sono nemici del mondo intero e dell’umanità con quello che stanno facendo.
Anzi, in questo caso, vorrei che questo governo israeliano non fosse amico del mio governo, cosa che invece il mio governo (che qua non mi rappresenta) dice sia.

Tutto questo discorso amareggiato, sconsolato, e un po’ stanco, scritto velocemente e quindi senza mettere fonti e/o riferimenti storici (ma basta cercare in rete) sui “nemici” che man mano, negli anni ci hanno propinato, è solo, un momento in cui rimango basita nel vedere come tante persone ci cadano tutt’oggi.

Non mi faccio maestra, da giovane ci sono caduta anche io, e a volte non solo da giovane. Vorrei solo che voi foste più intelligenti di me, e capiste prima, come ci usino per i loro giochi di potere.

A chi giova compattarci, di volta in volta, verso un nemico?

ANTI-HERO


ANTI-HERO
2024 – Giappone – 10 episodi ~ 50m
Genere: Legge, Giustizia, Thriller, Mistero
Su: Netflix

Attori: 
Hasegawa Hiroki è Akizumi Masaki
Kitamura Takumi è Akamine Shuto
Hotta Mayu è Shinomiya Asuka

Premetto subito, dorama della TBS ma rispetto a molti altri, nonostante gli stereotipi dei buoni buoni che combattono i cattivi cattivi, piacevole da vedere, con il suo pizzico di mistero. Gli ultimi episodi poi affrontano in modo serio un problema che in Giappone deve “sentirsi” molto, visto che non è la prima serie che ne parla e a lungo: il sistema giudiziario Giapponese con le sue dinamiche e mancanze di tutele.

E’ una miniserie di dieci episodi che scorrono veloci e tengono compagnia, risultando un momento di relax e di riflessione.

TRAMA

Il Giappone ha un sistema giudiziario che condanna il 99,9% degli imputati. In questo sistema, un ex procuratore, ora avvocato della difesa, Akizumi Masaki, cerca di combattere corruzione e collusione con i poteri, che il sistema giudiziario ha con la politica e la classe dirigente.

Mentre riesce a far assolvere i suoi clienti, ingiustamente accusati e incarcerati, cerca nel frattempo di far luce e giustizia su un mistero legato al suo passato. Ad aiutarlo in questo compito, l’intero suo staff legale.