TRAMA
Beanstalk è un grattacielo di 674 piani, praticamente uno stato. Stato che è sempre in conflitto con i paesi limitrofi e con Cosmomafia.
Uscire da questo “grattacielo stato” non è semplice, stretti controlli limitano le uscite e le entrate. Senza contare poi che molti cittadini di Beanstalk ormai soffrono di suolofobia, ovvero la paura di scendere al piano terra.
OPINIONE PERSONALE
Non è il genere di fantascienza di cui sono appassionata, preferisco scrittori quali Isaac Asimov, William Gibson o Frank Herbert.
In questo libro (personalmente) vedo il romanzo come un dito puntato contro le storture della nostra società, ed è bello per questo, ma faccio davvero fatica a considerarlo nel genere fantascienza.
Il romanzo racconta, in sei storie interconnesse, avvenimenti del “grattacielo stato”, praticamente ogni storia è uno sguardo sulle dinamiche di potere nella Torre. Alcune storie mi sono piaciute, altre un pelino meno.
La visione confuciana coreana, con la rappresentazioni del grattacielo e quindi delle classi sociali, si innesta perfettamente sul concetto capitalista occidentale.
Bae Myung Hoon attraverso la storia, metafora di questa società moderna, evidenzia, a volte facendoci ridere a volte con punte di oscuro cinismo, la vita contemporanea.
Alcune frasi che mi hanno colpito:
«Ma voi l’avete costruito, un mondo che ripaga in base a quanto uno lavora con passione?»
«La gente stava diventando sempre più estremista, e classificava tutto in due categorie precise“
TITOLO E DATI BIBLIOGRAFICI
La Torre
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AUTORE
Bae Myung Hoon è nato a Pusan (Corea del Sud) il 05.06.1978.
È uno scrittore di fantascienza coreano, ad oggi ha al suo attivo dieci libri, oltre a racconti, novelle e numerosi saggi.
Ha debuttato come scrittore nel 2005 con un racconto. Il successo è arrivato nel 2009 con il romanzo “Torre”.
Nel 2012 “The Science Times” lo ha nominato quale: “uno dei dieci migliori scrittori di fantascienza coreani”.

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