Intorno a me un sacco di persone ne soffrono. Sia ben chiaro ne parlo con la consapevolezza che anche io ho sofferto di disordini emosentimentali, ma i miei non son cronici, io li cambio. Me li costruisco, li trascino un pò (chi di più chi meno), me li gusto, affondo i canini nei miei disordini, cambio genere, ma poi mi annoiano e per passarne a uno nuovo sono obbligata a risolverli.
Invece i portatori cronici di disordini emosentimentali si fossilizzano in uno solo, si concedono al massimo qualche leggera variazione. Non si accorgono che lentamente, come una cancrena, si fanno divorare da ciò.
Comunque questo post è solo per dire: “Miei cari cronici di D.ES. che mi gravitate intorno, mi avere rotto la guallera, è l’ottocentesina volta che mi fate lo stesso indentico discorso e mi spiegate nel più minuzioso aspetto la stessa identica dinamica. Nun ve regghe più.”
Se in mesi e mesi (in alcuni casi in anni e anni) non funziona, vuol dire che non funziona, è rotto. Punto. Non è che continuando a batter la testa su quel muro funzionarà prima o poi. Nei migliori dei casi vi spaccherete il naso e nella peggiore ipotesi la capa vi si apre in due.
Nel frattempo, per favore basta, perchè appena aprite la bocca io so già cosa mi direte, come evolverà e come si concluderà. Non farete nulla, assolutamente nulla nei fatti, anche se avrete l’occasione per farlo.
Ho la bocca arsa e le sinapsi secche a furia di dire le stesse identiche cose quando parlo con un malato cronico di disordini emoentimentali.
Non per cattiveria, ma io sentire per l’ottocentesima volta frasi del tipo “Vivo una situazione con lui frustrante, non mi ama, mi ama, non mi ama, mi ama, non mi ama” mi fa venir voglia di ricordarvi che non son una margherita da sfogliare per avere il responso.
Ascoltare per la millesima volta “Son incazzato con lei, non la reggo più, così non si può andare avanti” e me lo dici con cadenza bimestrale da anni, fanno si che le mie ovaie già in disuso, proprio si polverizzino del tutto.
Basta con milioni di parole che assemblate insieme formando una litania, lamentela continua, la colonna sonora della vostra vita, o quantomeno basta con me perchè come Pino Daniele je so pazza, un mi scassate u cazzo