Avrei voluto lasciare le mie dita leggere sul tuo cuore, tu il mio lo tenevi prepotentemente racchiuso nel tuo pugno.
Avrei voluto ritrovarmi a guardare l’orizzonte insieme a te, la stessa direzione, gli stessi passi, lo stesso cammino, e invece ti scoprivo a perderti in mondi fatti di esalazioni narcotiche.
Mi guardavo allo specchio, le mie lacrime erano una domanda: “Era stato un sadico destino l’averti trovato o quel destino l’avevo forzato per trovarti in questa vita, e per quello ora pagavo pegno?”
Poi mi sono scelta.
