Elan Kahana è il consulente legale della polizia di stato. Ha dato alla polizia “potere straordinario” per una “caccia alle streghe” all’informazione in Israele. Nelle linee guida di tali indicazioni di legge si cita che “le forze dell’ordine potranno usare “misure coercitive” contro chiunque violi le nuove direttive di censura”.
Per tradurre in fatti: se un cronista israeliano pubblica un articolo non gradito, una foto “non conforme” o se un cameramen riprende raid missilistici o altro in una zona che LORO dicono “sensibile”, può essere arrestato e finire in cella. Ma è a discrezione della polizia stabilire cosa è “sensibile”.
In sostanza è quello che hanno già fatto a Gaza, in Palestina, solo che lì i giornalisti palestinesi sono stati uccisi. Parlo degli oltre 200 giornalisti palestinesi uccisi mentre documentavano il genocidio, e questo mentre lo stato israeliano aveva bloccato (tuttora in vigore) l’accesso ai giornalisti internazionali.
Ora lo stesso modello lo portano in Israele stessa, con la richiesta, la “spinta” e il beneplacito di due ………………… (mettete aggettivo a vostro piacere) personaggi: Itamar Ben Gvir*(2) e Shlomo Karhi*(3).
Grazie a loro, ora la polizia ha ottenuto poteri straordinari, e possono arrestare, a loro discrezione, cronisti e giornalisti. Possono interrogarli con l’accusa di “spionaggio aggravato” o “diffusione d’informazioni segrete”, che in Israele prevede da 15 anni di carcere fino all’ergastolo.
Che la censura sia un dato di fatto in ogni stato guerrafondaio è cosa risaputa. Non ne siamo stati esenti neppure noi quando eravamo noi i guerrafondai (vedi dal 1919 fino a quando abbiamo perso la II guerra mondiale con gli alleati*(4) ). Questo non vuol dire che sia una cosa eticamente corretta, ma solo che qualcuno si è dato il potere di stabilire cosa le persone possono sapere e cosa no. Quando succede questo, la parola democratico abbinata a stato, risulta stridente.
Credo che vi sia una forma di censura anche da noi (più meno blanda) paesi occidentali, intendo attualmente. Dove i giornalisti non si “conformano molto”, oltre ai tentativi di discredito ci sono casi di spionaggio ai danni dei giornalisti stessi (un esempio su tutti: il caso Fanpage, Paragon Solution, Graphite). Invece, a volte, su alcuni giornali, l’adeguamento “sul carro del vincitore” è talmente palese, che si sono autoscreditati.
Scrivo ciò per suggerire di informarsi sempre e su più fronti, e dopo averlo fatto, sedimentare quello che si è saputo, vedere eventuali buchi, discrepanze e soprattutto pensare con la vostra testa.
No, non ho detto che sia facile.
*(1) Elazar Kahana è un alto funzionario legale della polizia di Stato Israeliana. E’ responsabile di supervisionare l’aspetto legale delle operazioni della polizia. E’ una carica importante.
*(2) Ministro della sicurezza nazionale.
*(3) Ministro delle comunicazioni.
*(4) Piccolo promemoria. Noi nonostante quello che pensino in molti, la seconda guerra mondiale, noi l’abbiamo persa. A meno che non consideriate il nostro “esser saltati sul carro del vincitore” con l’armistizio, aver vinto la guerra. Badoglio firmò l’armistizio il 3 settembre 1943. Rammento che fino al 2 settembre noi eravamo alleati con i tedeschi. Quel saltare sul carro dei vincitori non è vincere la guerra ed essere “alleati”.
Gli alleati della seconda guerra mondiale erano: Stati Uniti D’America, Regno Unito, Unione Sovietica, Francia Libera (Free French Forces), la Polonia e alcuni paesi occupati ma che avevano governi in esilio e collaboravano con gli altri stati “alleati”, cioè Paesi Bassi, Belgio, Norvegia e Jugoslavia. Tra gli alleati figurano anche altri stati extraeuropei, ma non li ho citati qui.
Fonti: L’Espresso, Haaretz, Wikipedia.