TOKYO: Ren Nagase, il mio cuore va in manutenzione


Tokyo – battiti del cuore mancanti
giorno 3 (parte 2)

L’ultimo giorno in cui saremmo rimasti a Tokyo stava terminando. Come da programma ci stavamo dirigendo verso la Tokyo Tower, quando sono “inciampata” in un tempio. Inciampare in un tempio o in un Santuario, in Giappone, è più facile e numeroso che inciampare in una chiesa in Italia.

Era un tempio buddhista, lo Zōjō-ji, e all’imbrunire ci ha regalato la prima immagine che rappresenta molto il Giappone, antico e moderno, che convivono perfettamente insieme.

Momento Svago
Ora, a parte il tempio e la torre, vedete quei due palazzi lì in lontananza? Ecco, nel primo subito dopo la torre, in una stanza d’albergo, hanno girato alcune scene di un drama con Ren Nagase. Nella scena si vede lui, di notte alla finestra, che osserva la torre. L’arancione illuminava l’oscurità, e nel mezzo il mio piccolo cuoricino perdeva battiti del cuore alla velocità della luce alla sua visione, non della torre eh! Parlo di Ren Nagase, di cui la regia manda foto esplicativa, e nel farlo il mio cuoricino continua a perdere battiti del cuore.

Fine momento svago

Scusate, mi sono distratta un attimo, stavamo dicendo? Ah sì, il tempio, ho scoperto dopo che è un importante tempio buddhista della scuola Terra Pura, una delle più importanti in oriente, specialmente in Giappone. In questo tempio c’erano le divinità custodi della cura dei bambini. Il tempio è anche storicamente importante per essere stato, nel tempo, il tempio familiare degli Shogun Tokugawa, ospitando le tombe di sei di loro.

Momento Cultura
Le statue Jizō sono le “divinità custodi della cura dei bambini”, sono dedicate alla crescita sicura dei bambini e dei nipoti. Al contempo sono usate nei servizi commemorativi per i bambini nati morti o per gli aborti spontanei. Per proteggere i bambini, vengono dedicate alle divinità il cappello rosso, il grembiule rosso e la girandola.
Fine momento cultura

Ora dovrei parlarvi della torre vera e propria, ma sono ancora sotto scompenso cardiaco, e poi la torre di notte merita un post a sé, quindi nuovo appuntamento alla Tokyo Tower. Ci vediamo direttamente là sotto.

Infine solo per ricordare che non dimentico, e anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.

KUMANO KODO – ATASHIKA (quando il vuoto ti riempie)


Atashika fa parte del comune di Kumano e del Parco Nazionale Yoshino Kumano. E’ un puntino di poche case, con una piccola stazione, posta davanti all’oceano pacifico.
Non so come scriverlo per farvi capire quanto io abbia amato questo luogo.

Atashika è “vuota” non ha nulla, se passeggi, ti trovi circondato da silenzio e “vuoto”. Questo è il tipo di vuoto che a me riempie di sensazioni, di pace, mi sazia e mi da un senso sconfinato di appartenenza a un luogo.

E’ stato il nostro punto di appoggio, ma non solo, per visitare alcune zone lì intorno.
Il primo giorno avevamo deciso di vedere gli scogli di Onigajo e il Santuario di Hananoiwaya-jinja, una giornata piena di sole ci ha accompagnato in questi giri.

Gli scogli di Onigajo sono un’opera d’arte creata naturalmente dalla natura attraverso l’erosione del vento e dell’acqua. La scogliera è lunga circa un chilometro lungo il mare di Kumanonada, ed è considerato monumento nazionale.

Dopo aver visitato gli scogli per un breve tratto, abbiamo deciso di proseguire nel nostro programma e andare a vedere il Santuario. Qui sono sorti dei problemi, da cui però è nata una bellissima situazione.

Non riuscivamo a trovare la fermata del bus che ci avrebbe portato qualche chilometro più avanti, e non potevano percorrere la strada a piedi, perché per arrivare dovevamo attraversare un lungo tunnel dove passavano solo le auto. Andavamo un po’ avanti e un po’ indietro cercando di capire come arrivare dall’altra parte, o dove trovare la fermata del bus ma nulla.

Quando una signora giapponese, ci parla in inglese e ci indica un punto, anzi ci conduce proprio. Con lei c’è un ragazzo occidentale che la seguiva. La signora ci porta a una fermata del bus, però quel bus andava esattamente nella direzione contraria a quella che dovevamo prendere noi. Non c’erano fermate del bus, lì, per la direzione che volevamo prendere, potevamo solo a piedi. Cosa impossibile, attraversare il lungo tunnel trafficato dalle auto, troppo pericoloso.

Vi ho già detto che amo i giapponesi?

La signora, che poi scopriremo si chiama Matsu, insieme al ragazzo, che poi scopriremo chiamarsi Erez e venire dalla Scozia, ci ha accompagnato insieme al suo cane per stradine che mai avremmo trovato da sole, per oltre un chilometro. Nel frattempo la sua famiglia la cercava al telefono, e lei si è fatta raggiungere. Ci ha presentato il marito e i figli e ci ha indicato la strada da fare dicendoci: “Go, go, go” per andare al santuario.

Ci siamo lasciati, scambiandoci l’email per inviarci la foto di cui sopra, e abbiamo iniziato ad andare “Go, go, go” per arrivare al Santuario.

Prima di arrivare al Santuario, lungo la spiaggia (la strada costeggiava il mare) incappiamo in una sorpresa. Sapevamo che quel giorno era la festa dei bambini in Giappone, ma non avremmo mai immaginato di trovarci dentro al loro, bellissimo, festeggiamento.
Ci siamo fermate e abbiamo camminato, lungo la spiaggia, sotto quei bellissimi aquiloni a forma di pesce (simbolo della festa dei bambini), insieme alle famiglie e ai bambini presenti.

E’ stato davvero particolare, anche perché imprevisto, talmente bello che abbiamo chiamato, via whapp un paio di nostri amici, per fargli vedere, tramite la video chiamata, quello spettacolo.

Infine abbiamo ripreso la strada che ci avrebbe condotto al Santuario Hananoiwaya-jinja. Il Santuario è dedicato a una roccia imponente, alta 45 metri e larga 80. E’ uno dei santuari più antichi del Giappone.

Nei Santuari (che sono shintoisti, mentre i templi sono buddisti)* troverete sempre delle carte a forma di zigzag appese nei templi, sugli alberi, nelle rocce o altro. Si chiamano “shinto” e rappresentano “la bacchetta del fulmine”, uno strumento che è utilizzato nei riti di purificazione e benedizione.

Ormai la giornata era alla fine e siamo ritornate a piedi (non avete idea dei chilometri fatti quel giorno) alla stazione di Kumano-shi. Non avendo pranzato, ci siamo fermate a cenare, nonostante fosse presto (ma non presto per gli orari giapponesi); nel mentre ci arriva una email di Matsu che ci invita a casa sua a un barbecue.
Purtroppo stavamo già mangiando ma abbiamo usato l’occasione per invitarla a venire con noi, la mattina dopo, alle risaie Maruyama Senmaida.

Così è stato, abbiamo concordato un appuntamento alla stazione di Kumano-shi per la mattina dopo, per andare insieme alle risaie.

Ma questo è un altro post.

Santuari e Templi* = I santuari sono legati alla tradizione shintoista e hanno una porta torii all’ingresso. I templi invece sono legati alla religione tradizionale buddista e all’ingresso hanno una porta sanmon. Spesso in Giappone vedrete una combinazione dei due, perché le persone hanno “mescolato” le due tradizioni.