DIAPASON


Ci sono persone che me lo fanno udire con il tatto. Il cuore. Il mio.

Toccano senza sfiorare. Dentro, un pò a sinistra, il cuore vibra tangibile, come un diapason.

Percepisco l’onda materiale di questo, si espande nel corpo, a metà tra il dolore e la gioia.

Anima antica mi domando perché.
Un cerchio intorno al fuoco, ci vediamo, occhi negli occhi, ma le fiamme che ci illuminano, ci separano.

Quale lezione in questa vita? Cosa apprendiamo dal non poterci sfiorare se non con l’anima? Dal separarci e come elastici tornare?

Io la vestale che recide legami al suo dio, mi prostro esausta davanti alla mia debolezza.

Lo so che cosa pensate. No, non è amore. Non come lo intendete voi.

Photo by Christina Ramsey
Lo so cosa pensi. O forse no… non lo so.

PASSAGGI


Depongo colori e parole, appoggio pensieri e ali.
L’attesa può essere riposo, ansia o creazione, la scelta è tua.
Photo by Marina Brydnya

Seguimi, io non mi fermo ad aspettare. Cercami nelle vibrazioni delle note basse, nelle sere estive, nel vento freddo del nord.

Sussurra il mio vero nome al tramonto e nelle prime luci dell’alba, urlalo ai bordi del deserto, riconoscimi nel silenzio della montagna e portami con te ovunque andrai. Perché in ogni momento, in ogni vita, io ti porto con me.

Mi troverai nella percezione del momento, nell’alito del maistro, nel veloce passaggio della breva e nella forza della bora.

Son la foglia che fruscia al tuo passaggio e ti accarezza, il raggio che brucia e ti ricorda il dolore, la pioggia che ti scivola lentamente sul volto e disseta la tua pelle.

Se osservi le nebbie del tempo, mi distinguerai, in questo e in molti altri modi.

Sono l’aquila che volava alto, l’anima che piangeva nel lasciarti dietro se, la donna col capo cinto di fiori che danzava, sono il falò e la paura di quella notte, sono altro ancora che neppure io so.

Sono. Siamo. Questo e molto altro.

La mia vita passa anche attraverso qua, ma non è qua.

LA TELA DELLE ANIME


Come gocce di rugiada, siamo anime posate sulla ragnatela della vita, quando un’anima freme, quelle intorno a lei vibrano insieme.

Ieri scorrazzando per un attimo sulla pagina di un noto social, mi soffermo su uno stato postato dalla mia amica Laura.
Leggo, rileggo, leggo ancora e cerco il nome dell’autore di quelle parole. Lo trovo, anzi la trovo e così mi ritrovo a cercare e leggere i pensieri sparsi di Susanna Casciani.

Ho trovato parole mie che non sono mie, eppure mi appartengono come la mia pelle e fanno parte di me come il respiro che mi sostiene per vivere. Scopro che una parte di me vive in un altro viso, in un altro corpo, con un altro nome Susanna.

Leggo quello che ha scritto, che scrive, quello che dice di se. Ne ho la sicurezza, non so quando e come, ma mi è entrata “dentro”. Nella notte ha rovistato nel mio cuore, aperto la mente e copiato quello che avevo celato. Sì, ha fatto un copia e incolla di una parte della mia anima.
Mi sento come denudata, qualcuno vede queste parti di me e le descrive. La sensazione è la stessa del sognarsi nudi in mezzo alla folla.

Ho letto molte parole di Susanna, ma queste sono quelle che ho letto da Laura:

Non ci credere a quelli che ti dicono che un giorno ti alzi e non ci pensi più.
Non è vero, ti stanno prendendo in giro, ti stanno tenendo nascosto che è faticoso uscirne e iniziare a stare meglio.
Ti stanno tenendo nascosto che c’è da perdere ogni energia, da sforzarsi di fare cose che si odiano, da cercare di piangere quando non ci riesce farlo e da cercare di smettere di piangere quando non ci riesce farlo.
C’è da ingrassare e da dimagrire e da rovinarsi un po’, e da distruggersi e da ricostruirsi e si suda, e si va a letto stremati, e ci si trasforma e si diventa freddi e poi ci si inizia a mancare e allora ci si rincorre e si ricomincia a fare quello che si è sempre fatto per non perderci del tutto, anche se continua a fare male.
Non ci credere a quelli che ti dicono che è una cosa automatica, che passa da sé, che l’amore è così.
No.
Sei tu, ti vedi?
Tu devi darti da fare, devi impegnarti, perché rimanere soli non è un gioco da ragazzi, non è una di quelle cose che “poi passa”.
Devi farti il culo per fartela passare.

Laura e io siamo diverse, di età, di scopi, di intenti, di frequentazioni. Ogni tanto incocciamo nella vita dell’altra, quando ciò accade, ci comprendiamo subito. L’anima parla la stessa lingua per quello lei ha postato quello scritto, per quello io l’ho letto, per quello entrambe ci siamo ritrovate nell’anima di Susanna.