WE ARE THE NOT DEAD

Non so neppure come ci son capitata, per caso come sempre nelle cose che mi colpiscono.  Scopro così un esperimento fotografico, più precisamente l’idea del fotografo Lalage Snow di imprimere nella “pellicola digitale” i volti degli uomini prima di partire per la guerra e dopo otto mesi di conflitto. Attraverso le sue foto, il linguaggio non verbale, dice molto di più di mille parole. Il suo progetto si chiama ” We are the not dead”, se cliccate sulla foto qua sotto, vi porta al suo sito, le foto rappresentano prima, durante e dopo la guerra.

Io ho solo pensato che siamo pagine su cui la vita scrive e sui nostri volti leggiamo la storia che ci accompagna.

9 pensieri riguardo “WE ARE THE NOT DEAD

  1. Ok…ok…. devo aver qualche problema (uno?….).
    Mi son visto tutta la galleria più e più vlte (sono un po maniaco sia per quanto riguarda le foto, sia per le espressioni del corpo…facciali e non) e la cosa che mi ha colpito di più (esperimento artistico, geniale) è il fatto che tranne alcuni rari casi sembra che la guerra li abbia “migliorati” (non parlo solo fisicamente), sono cresciuti, vissuti, ma non abbatutti (tranne uno o due).
    Boh mi sa tanto che dipende dal fatto che sono americani e credono nella guerra….loro.

    1. Non hai problemi, o meglio se li hai tu li ho anche io.
      Anche io ho osservato alungo e più volte le foto, e anche io ho notato che nell’ultima foto (quella del dopo per interderci) è come se diventassero più “belli”

      La spiegazione che mi son data e che se sopravvivi emotivamente a determinate situazioni, cresci per forza, in un modo o nell’altro.

      Cè di comprende e diventa migliore, cè chi si abbruttisce e chi muore “dentro”.

      Per quello ho scritto “Io ho solo pensato che siamo pagine su cui la vita scrive e sui nostri volti leggiamo la storia che ci accompagna”

  2. Volevo dire “che figata” ma mi sembrava fuori luogo. Però chiaramente mi riferisco al progetto.
    Il risultato del progetto è tutto tranne che una figata. E’ pazzesco come l’umano abbia la sua storia scritta in faccia.

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