METAMORFOSI

La sensazione è quella d’aria che si espande, i polmoni non riescono a contenerla e per questo devo sospirare nel cercare di compensare questo eccesso d’aria. Ogni respiro è un sollievo e nel farlo la percezione è quella del cambiamento che si avvicina.

Willy una volta mi disse che io continuavo a dirgli che stavo cambiando, l’intenzione era di dirmi che le mie in fondo erano parole accompagnate dalle mie solite seghe mentali, che in fondo io non cambiavo mai, o meglio, non così spesso.
Provai a fargli comprendere che la verità era che io cambiavo e mutavo in ogni secondo. Mi adattavo alla vita come pianta che cresce, ogni giorno ero diversa dal giorno prima. Un millimetro in altezza, una radice un po’ più in profonda, una nuova foglia a sinistra, un bocciolo sulla destra.
Piccole mutazioni che non percepisci ma che alla fine mi trasformano. Poi un giorno mi guardi e all’improvviso mi vedi diversa o non mi vedi più.
Willy non credo abbia mai capito davvero, altrimenti si sarebbe accorto di non vedermi più
.

Io il mio mutamento lo sento, mi attraversa, più s’avvicina alla pelle più i miei respiri-sospiri si fanno lunghi e profondi. Per questo l’eccesso d’aria nei polmoni. Il sospiro nasconde l’impazienza, la curiosità e il timore poiché la metamorfosi non è sinonimo di miglioramento, può esserlo, ma dipende dalle scelte che hai fatto. Non so mai se la muta andrà a buon fine, né cosa uscirà dalla pelle che lascio alle mie spalle.

Oggi sospiro.

21 pensieri riguardo “METAMORFOSI

  1. Almeno stai mutando Diamanta. Questo è un sinonimo di crescita, anche se è un cambiamento brutto… al massimo il cambiamento successivo arriva prima del previsto!

      1. Ehehe… non so perché ma la prima parte mi è conosciuta 😉 Ci credo per la difficoltà, Diamanta. Ci credo.

  2. E brava … che post favoloso! L’ho vista la piantina, col movimento lento, si allunga e si gira … e guarda il sole 🙂
    Ti abbraccio forte, grazie mi sei di ispirazione!

  3. Evoluzioniamo cosi lentamente che le nostre metamorfosi spesso s’accartocciano e basta, nel desiderio di cambiamento.
    A volte da mute rivoluzionarie riappaiamo allo specchio tali e quali, come se avessimo piroettato freneticamente, visto l’universo attorno in un amen, e riatterrati nella stessa posa di partenza. Vorrei un rallentatore di mute, un accumulatore di sospiri, un rivelatore di quel sollievo cui aneliamo, tutti.

    1. Può essere che qualche “muta” si accartocci, qualcuna venga imperfetta e altre siano da rifare, ma fino a che ci sono vuol dire che vivi, la tua anima si riproduce alla ricerca… consolati ci son persone che hanno smesso di mutare, pietrificate dalla vita, paiono vive e invece son morte.

    1. Credo che noi non abbiamo meno timore di loro del mutamento, fa parte (quasi da subito) della nostra vita, del nostro corpo.
      O forse riusciamo ad arrivare a un tale parte di noi, che a un certo punto non avendo più nulla da perdere ci lanciamo.

      Non saprei sai

  4. Muta, trasformazione, araba fenice. Come lo so! Come lo so! La frase stupida che scrivo sempre (che ritengo assoluta verità) è: il movimento è vita, il rigor, si sa, è mortis. Detto questo, ciao.

      1. eravamo in due ad avere lo stesso nome di battesimo, allora per contradistinguerci ci siamo dati due soprannomi…lui ugo e io Willy (doveva essere da Willie il coyote)

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