Ti svegli, esci, e non ti aspetti certo di trovarti di fronte una lama di luce che attraversa il cielo per toccare la terra. L’abbinamento che fai con la poesia è immediato.
La poesia di Quasimodo te la ricordi bene. Quando l’hai letta la prima volta avevi 11 anni e ti è rimasta impressa a fuoco nelle sinapsi, subito!
L’hai amata, sentita, percepita e disperatamente sperato fosse non vera. Quasi sapessi già da allora… il “viaggio” sulla terra si fa da soli, nonostante tutti i tuoi tentativi negli anni di condividere il mondo, si cammina da soli. I più fortunati, per tratti, condividono un pezzo di percorso.
![Ognuno sta solo sul cuor della terra trafitto da un raggio di sole ed è subito sera.](https://diversamenteintelligente.com/wp-content/uploads/2014/09/quasimodo.jpg?w=685&h=411)
trafitto da un raggio di sole
ed è subito sera.
Divago con la mente parlando a me stessa. Però, accadde proprio così. Questa poesia mi colpì come un pugno allo stomaco, questa è un’altra ancora di più. In tre anni di medie inferiori due poesie mi hanno segnato. Le altre son passate, si belle, ma percepite come ruscello che scorre.
Questa di Quasimodo e “La Vacca” di Esenin furono parole scritte che mi impregnarono l’anima scendendo in profondità nello stesso istante in cui le lessi. Ancora oggi mi domando se esse influenzarono la mia vita o semplicemente la sfumatura della mia anima era atta a comprenderle già da allora.
PS: Sì, in effetti, a pensarci bene, il titolo del post potrebbe essere fuorviante, ma adoro mischiare sacro e il profano 😉
PPS: giusto per farvi capire, quanto, sin da piccola fossi una tritura palle malinconica, vi metto qua sotto anche la poesia Di Esenin (scusa per poterla rileggere anche io)
La vacca
Decrepita, senza più denti,
sulle corna il volume degli anni,
la percuote l’uomo violento
lungo i campi e lungo gli stagni.
L’anima è aliena al rumore
mentre le talpe raspan nei campi,
in cuore essa medita ancora
al vitello dai piedi bianchi.
Le hanno tolto la sua creatura,
le han negato la gioia più bella.
Su un pertica oscilla alla furia
del vento la povera pelle.
Presto nei campi silvestri,
come hanno fatto al vitello,
le metteranno il capestro
e la condurranno al macello.
Le corna con un lamento
si pianteran nel terreno.
Essa sogna boschetti lucenti,
pascoli grassi e sereni.
Magari “tritura palle” no, ma malinconica assolutamente!
Ma lo siamo un po’ tutti, sotto sotto. 😉
si ma qualcuno, come me a volte, eccede lo so :*
mi hai ricordato una vecchia strip di silvia ziche sulla vita di una mucca che, mannaggia, ho provato a ricercare via internet ma niente, hai voglia a ritrovarla. perccato. il senso profondo era sulla contrapposizione tra la sua (della mucca) pacatezza ed il nostro affanno. ma la ritrovo, eh, prima o poi la ritrovo e te la giro.
fretta non c’è 😉
Vacca pera.
Si dice talvolta.
Ma esiste? 😉
Vacca pera mai sentita, ma in compenso il porca vacca, il vacca boia, vacca putanga e vaccarola si 🙂
Ma sai che Quasimodo pure a me fece questo effetto? E poi passano anni per capire il perché…
Un abbraccio 🙂
Io, mannaggia, sempre tarda nel capire… averlo compreso prima
Eh ma sai certe volte il comprendere arriva quando si è pronti! :*
No ma fammi piangere un po’, chè mi manca in questi giorni …
:*
dolce tu, non piangere :* sorridi e si guerriera ❤
Arranco Diamanta arranco …
lo so… ma megli arrancare che star fermi :*
Fiera di arrancare, cadere e rialzarmi ogni volta … si spera un po’ più forte 🙂 Grazie di esserci ❤
Le parole di Diamanta bella, sono carezze…
Evvai, tu incoraggiaci sempre…
perchè so che si può farcela… io ci sono ancora per esempio 😉 :*
Ci credo che ti sia rimasta in mente anche “La Vacca”, per una bambina dev’essere una specie di trauma 🙂 a parte le battute, Quasimodo ti trapassa davvero l’anima.
No, non è stato un trauma, quella è la realtà, può piacere o non ma è quello che accade, il sapere la verità ti permette di scegliere 🙂