SERENDIPITY

Questo caldo mi fa l’effetto di vapore acqueo che aleggia nel cervello, ho difficoltà a scrivere. Metter insieme le parole con l’anima e quello che mi accade intorno e faticoso.

M’impigrisco, mi lascio muovere sull’amaca delle idee, occhi socchiusi, dondolo in attesa di una brezza che rinfreschi.

Vivo, in questi giorni, e non trovo tempo e voglia per fissare tutti i pensieri che abitano nella mia mente.  Un “unisci i puntini numerati” della settimana enigmistica e son senza penna.

Le parole svolazzano dentro me come farfalle libere.

Estate lago chiacchere raso condivisione abbracci ti voglio bene caldo tramonto sassi nuvole angeli vestitino sbirluccica vorrei sorrisi lucertola bugie gioco risate bollicine insalata piccante leggerezza montagne treno sospiro cristallo codardo sudore viaggio crescita mi vuoi bene attendo amici disegno egoismi ventilatore serendipity abbracci rispetto amore fiume candele àncora magia tatuaggio.

Ecco fate voi mettete tutto quello che manca tra una parola e l’altra, inventate voi una storia della mia vita e raccontatemela.

Si raccontatemi le mie parole mischiate alle vostre emozioni, di come mi vivete, io son qui, soffusa in attesa di voi, che uniate i vostri punti ai miei, per scoprire così un nuovo mondo.
photo by Josep Sumalla

27 pensieri riguardo “SERENDIPITY

  1. Ho smesso di fare i compiti per l’estate da un bel po’. Se non ti va di scrivere, non scrivere.
    Tzè! manvedi questa…

    😛 😀
    :-* (mò hai capito perché non ho un blog)

      1. Estate, esterno giorno.
        Il lago cinge le nostre chiacchiere, a raso come gli attarversamenti delle superstrade.
        Adoro questa condivisione di abbracci, tenterei l’azzardo di un ti voglio. Risponderai bene?
        Teniamolo in caldo, aspettiamo il tramonto tra i sassi, tondeggianti come nuvole lievitate dal pane-angeli.
        Il vestitino sbirluccica, vorrei avessi i tacchi (ti vedrò mai coi tacchi?). I tuoi sorrisi, tra i sassi,
        si fanno lucertola per nascondere le bugie sul gioco, sospese tra risate cristalline vagheggianti di bollicine alcoliche.
        Condiamo i nostri corpi, come fossimo insalata con scaglie di pecorino piccante, per riportare leggerezza tra queste
        montagne che una volta, ricordo, affrontai in treno.
        Il tuo sospiro poggia come cristallo sul mio petto codardo. Sudore, viaggio, crescita. Tutto racchiuso in quel mi vuoi?
        Bene, ma non ora. Attendiamo gli amici per fare, come un disegno, l’intreccio di egoismi suscitati dall’unico ventilatore.
        Serendipity, ti urlo, ricominciamo con gli abbracci?
        Rispetto il bisogno d’amore, rispondi, ma perchè non buttarci nel fiume?
        Vai avanti te, io ho le candele accese.
        Il traghetto getta l’àncora, la magia del tramonto sta tutta in un tatuaggio: “tra-monto-tra-i-monti”.

      2. Volevo commentare sotto il raccontino di Vipero, ma nun gliela fò.
        Comunque vi è venuto fuori un capolavoro, caspita!!!!
        Bacini piedi leggeri 😉

  2. unire i puntini (non schiacciarli come piace all’universo femminile) è la classica attività che non richiede impegno cerebrale…quello che ci chiedi tu è ben diverso. Non fare la furbetta….

    1. preferisci che ti schiacchi i punti neri sulla schiena?

      Sappi che son una schiacciatrice seriale, non mi fermo fino a che ne vedo uno, anche piccolo, anche profondo

      Mi sa che ti conviene usare le parole (anche non tutte) e creare un mini mondo di me e di te

      (non furbetta solo soffusa 🙂 😉 )

      1. è l’idea di togliere qualcosa di impuro, quasi fosse un parassita (e l’aspetto a volte lo è :p ), una forma di pulizia

        del resto siamo scimmie senza pelo, ci spulciamo anche noi

  3. Donna, rossa d’estate e profumata di lago,
    intelligenza e “sostanza grigia”
    tanto nelle amenità quanto nelle chiacchiere.
    Schietta e lucida come raso quando dona una condivisione di sé
    che vale più di mille abbracci e ti voglio bene.
    Cuore caldo e accogliente
    come un tramonto di metà estate,
    sassi sul cammino:
    alcuni inciampati,
    altri scagliati con forza
    a colpire nuvole e angeli
    come a rivendicare: IO Ci SONO!
    E mentre un vestitito sbirluccica sul letto
    pronto ad abbracciarla di sé
    Lei sbirluccica di luce propria,
    forte dei suoi vorrei e dei suoi sorrisi,
    lucertola di pelle squamata da bugie e dolore
    ora libera di lasciarsi andare al gioco della leggerezza
    condito di risate, bollicine ed emozioni miste
    in un’insalata di Vita piccante quanto basta.
    Sa essere fiera come le montagne,
    a volte accelerata come un treno
    altre lenta come un sospiro che pervade l’essere;
    fragile come il cristallo,
    a volte vittima di un presente codardo che incanta e incatena
    sparge sudore che rimane insoddisfatto,
    ma non per questo arresta il suo viaggio:
    la crescita è sempre in agguato per chi, come lei,
    non ha paura di chiedere: “mi vuoi bene?”,
    vive nella tensione dell’attesa,
    gioisce del dono di Amici che ricamano di sé
    il disegno della sua vita.
    Come un ventilatore
    la Manu smuove “l’aria ferma” degli egoismi
    e ci dona, attraverso i suoi sproloqui (così li chiama lei!),
    attimi di magia alla serendipity,
    abbracci di parole, carezze di rispetto.
    E amore.
    Impossibile da trattenere, come il fiume dentro ad un bicchiere.
    Ecco, questa è lei:
    atmosfera soffusa di candele profumate,
    àncora per chi gli è caro,
    tatuaggio marchiato a fuoco sulla pelle
    come il più intenso degli abbracci.

  4. Io ci rinuncio.. qui girano professionisti dell’in-collage.. ihih.. però potrei dirti qual è la parola più importante tra quelle esposte all’incanto: attendo.
    Bellissima ed evocativa. 😉

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