Il peso è sempre stato il mio tallone d’Achille. Sempre.
In amore va male, sei triste e disperata, piangi e soffri? Alle altre si chiude lo stomaco e non riescono a mangiare. A me si apre una voragine, che Gargantua me fai un baffo!
La vita diventa più tosta, frenetica, l’ansia ti toglie il respiro? Agli altri passa la fame, cibo no grazie. A me si apre un pozzo, che Pantagruel me fai un baffo!
Arriva quel momento in cui la soglia di stress supera abbondantemente per km la linea dell’equilibrio? Quindi, oltre all’andata, tornare all’equilibrio, vuol dire un lungo percorso a ritroso? Agli altri si spegne l’appetito e si attiva l’adrenalina, a me si attiva la Fame, (si quella con la F maiuscola), che Gargantua e Pantagruel insieme, me fate un baffo!
Eh niente, è così, combatto da una vita con questo mio modo di compensare le cose che non posso risolvere a breve.
I vuoti improvvisi, le ferite d’amore (chiamiamole così, perché chiamarle “sciabolate inferte con forza e noncuranza da persone con gravi problemi interiori e psicologi” è troppo lunga), lo stress, la paura di non farcela economicamente, la sensazione che o ci pensi tu o ci pensi tu, la “saltuaria solitudine” (perché chiamarla “che cazzo ci sto a fare in mezzo a voi che l’unica cosa che abbiamo in comune è l’appartenenza alla stessa razza, e non ne sono tanto sicura”, è troppo lunga). Solitudine saltuaria non delle persone ma di menti affini a te nel vivere, sentire, percepire amare la vita alla-nella stessa vibrazione. E infine quella cosa detta per ultima, ma forse avrei dovuto dirla per prima. Il “sentire”. Sentire il peso di un mondo così diverso da me.
Ecco tutto questo fa si che io, a volte, ceda e mi faccia questa cosa tremenda, mi ancoro a questo mondo tramite il peso.
Certo poi mi rendo conto che è assurdo, ma quando sono in mezzo alla bufera di una delle cose appena scritte (anche più di una, che si solito viaggiano in gruppo, le bastarde), pur essendone consapevole a livello logico, a livello emotivo mi alzo il dito mediano da sola e mi dico “puppa” e mi “ancoro nel modo sbagliato”.
Poi arriva il momento, dopo innumerevoli ragionamenti tra me e me, dopo approfondite discussioni tra me e le mie multiple personalità, faccio scattare il relè interiore, e ricomincio a far del bene al mio corpo, che delle seghe mentali mi son stancata.
Ieri mi son iscritta in palestra, comincio settimana prossima, abbonamento annuale.
Mi son iscritta in palestra, per perdere tutto quello che ho accumulato in un anno e mezzo. Ed è tanto. Ancora una volta.
Speriamo che con l’età abbia appreso e questa sia l’ultima volta che mi ancoro con il peso e non con l’anima.
Insomma, il puppa, stavolta lo diciamo alla ciccia.
Forza e volontà! 🙂
(Avevo inizialmente pensato che il puppa fosse rivolto al lettore)
(poi in secondo luogo avevo pensato a Francesco Nuti, pupp’a pera)
son bilancia educata il puppa a chi legge mai! lo dico solo davanti alla persona di persona 🙂
pupp’a pera hail suo perchè insieme al rum poi…
(Francesco Nuti, devo dirlo, l’ho pensato pure io)
Ci vogliono i pesi. Trasformare il grasso in muscoli.
La bilancia non scende, ma la forma (intesa anche come linea che disegna il contorno) ne guadagna assai.
che non lo so, avevo un fisichino un anno e mezzo fa…. porca paletta
Io compenso con la cioccolata.
E schifezzuole varie.
Dovrò smetterla, pare abbia il fegato ingrassato…
Ah ma stica eh. Ok basta formaggi, fritti, grassi etc…
Alla cioccolata però no. Quella rimane (fondente, dal 70% in su).
Non ci rinuncio.
io compenso con la cioccolata, con i dolci, con il salati, con la pizza, con la polenta, con il pane, con la pasta, con i crakers…. forse faccio prima a dirti con cosa NON compenso 😛
A me invece quando succedono le cose di cui sopra (che succedono tutte pure a me, sennò non saremmo qui a parlarne) passa la fame, almeno all’inizio. Mi si chiude lo stomaco e passo serate senza aprire il frigo e senza toccare neanche quello che c’è sopra. Perdo quei due o tre chili di cui potrei comunque tranquillamente fare a meno, poi decido anche io che devo farmi del bene e allora ricomincio a cucinare e a viziarmi, che il cibo per me è nutrimento dell’anima quanto del corpo.
ecco vedi… sei la dimostrazione di quello che scrivo 😛
te diventi una manequin e io una donnina di Botero
Eh ma dopo recupero!
Se se, proprio, na roba… proprio
come se non ti avessi mai vista…
😘
Cara, ti faccio compagnia. Io quando sono sotto forte stress, mi allargo e ancora e ancora. Il cibo come psicanalisi, una sciagura.
che poi più ti allarghi, più ti deprimi, più ti deprimi, più ti allarghi… non se ne esce più 😛
Esatto!! una spirale senza fine!!
di solito in casi di sciabolate inferte con forza e noncuranza da persone con gravi problemi interiori e psicologi, si può reagire andando in palestra…o…
magari!, a sto punto sarei miss universo… e invece no quando distribuivano quella cosa lì, io ero in fila per prendere il tiramisù
(… o…? eh non ho capito scrivi con voce più alta.. o…? )
non posso scriverlo a voce alta…poi se urlo Ohh Ohhh Ohhh….la gente potrebbe pensare male….
che poi fai “Ohh Ohhh Ohhh” e poi lui ti sciabola (no, non in quel modo, nell’altro) e ti allarghi, allora cerchi di fare più “Ohh Ohhh Ohhh” e ma lui ti risciabola (sempre nell’altro modo, non quello bello) e allarghi e allora cerchi ancora di fare di più “Ohh Ohhh Ohhh” e riarriva la sciabolata (semrpe quella)… non se ne esce più e si mette solo peso 😛
però sciabolare mi piace come verbo…(però in quel modo…)
in effetti appeno l’ho scritto ho percepito il fraintendimento che poteva scatutire, e diciamolo ha il sio perchè…
dovrei iscrivermi in palestro anche io…sob… 😥
sob…. = lo vorrei tanto ma non ancora non ho voglia di farlo, ci penso, poi rimando e decido dopo… dopo cosa non so, ma dopo 😛
(conosco perfettamente)
io ho già deciso di non andare nonostante ne abbia bisogno. è necessario prendere delle decisioni nette 🙂
ahahhahah
Io son di quelle a cui lo stress chiude lo stomaco.
Peccato che è una vita che non mi si chiude… 😀
dobbiamo mandarti in stress? 😛
sempre che tu non sia di quelle a cui la palestra mette una fame epocale (io dopo la bici la polenta concia!)
🙂
ml
ebbè la polenta concia ha il suo perchè SEMPRE 🙂
Fortunatamente la palesta mi mette fame, ma di cose sane, e di solito l’attività fisica mi regola anche la fame. So che può sembrare strano. Credo dipenda da tutta la serie di ormoni che il fisico rilascia post attività fisisca (gli stessi per cui alcuni sviluppano la dipendenza da palestra 😉 )
E’ al baretto della palestra che vendono i wafers de Le Tre Marie? (che poi si chiamano così perché in realtà era una Maria sola ma magnava pe’ tre…)
la palestra si inizia domani, i wafers sono tra gli ultimi peccati 😛