E’ dell’assenza che hai paura, non della presenza.
L’assenza crea il vuoto, l’antro, la caverna oscura in cui devi per forza incontrarti e far i conti con te stesso, guardarti e conoscerti per quello che sei. Ma temi di conoscere qualcuno che non vuoi.
La presenza tampona, sorregge, sostiene, impedisce alla mente di librarsi in voli pindarici, frena il cuore a sentire i battiti irregolari di una vita che non ci piace.
Per questo ci riempiamo la vita di spazzatura. Di amori sbagliati, di situazioni assurde, di noia concentrata, di inutilità, di parole vuote, tutto va bene, anche il dolore a riempirci, piuttosto che il vuoto in cui dovremmo guardarci.
E nel farlo sbagliamo così tanto.
La presenza continua chiude, tampona, satura, impregna, rimpinza, stagna, occlude e nel farlo impedisce al nuovo di far breccia in noi. Impedisce una nuova pioggia di conoscenza e emozioni, di irrigare le parti di noi che ci contengono, impedendo ai semi di cui siamo fatti, la nascita. La presenza continua ci immobilizza, ci mummifica in una ripetizione di gesti e parole simili, che ci ingessa.
Nell’assenza momentanea si apre l’universo così oscuro e così pieno di stelle, e ogni stella è una possibilità di luce. E’ il buio fecondo, quello in cui il seme germoglia. E’ il liquido in cui il bimbo nuota e pensa “chissà se esiste un mondo oltre al mio”. E’ l’aguzzar i sensi e percepire il proprio battito del cuore. E’ la notte che tanto ci spaventa e tanto ci attira, in cui le regole son diverse ma ci ricorda che la luce ogni mattina ci riporta nel diurno. E’ il parlarci, abbandonarci, ritrovarci e finalmente perdonarci. E’ prender per mano la nostra parte oscura e abbracciarla, dandole baci di colore. L’assenza momentanea è terra feconda di noi stessi e ci apre la possibilità del tutto.
…Come hai ragione ! Fare i conti con se stessi è sempre difficilissimo ma non abbiamo scelta. Ci tocca !
oh no la scelta c’è, e anche non scegliere è una scelta…
per questo vi son un sacco di persone che stanno “male” interiormente in questa nostra società
(bè qualcuna si vede che sta male anche fuori, a dire il vero 😛 9
Un video adatto all’argomento … So che li non ascolti, ma appena puoi indossa un paio di cuffie….
Ciao.
Appena son a casa ascolto 🙂
grazie
Mentre appendere se stessi è cosa da molti.
Sicuro di questa frase?
Quanti ha conosciuto hanno davvero appreso se stessi, perchè farlo vuol dire portare alla luce chi sei, dargli spazio, dargli forza energia e farlo… fare se stessi ed esserlo nel mondo
Come non detto… mi era sfuggita quella mancanza… quella R mancante 😛
Sicuro. Io mi sono appeso ad un chiodo e ho deciso che lascerò perdere.
Questo è quello che hai deciso tu, ma non è detto che sia quello che ha deciso la tua “anima”.
Anche io fino a una “certa” avevo “deciso” la mia vita. Casa, lavoro, mutuo, tranquillità….
IO lo aveva deciso, SE’ ha un certo punto gli ha detto “puppa”
(si ok la faccio difficile ho tirato fuori i concetti di io e sè junghiani, ma non avevo altro modo di farti capire, ammesso ci sia riuscita)
Succede… casa col mutuo anche finito di pagare, lavoro a dieci minuti, lunga convivenza… e poi SE’ manda tutto a puttane e decide di ripartire. Succede, si.
Si nasce più di una volta…. la prima da nostra madre, la seconda da noi stessi
Bel post. Una domanda: ma per il titolo ti sei ispirata al concept-album dei Le Orme? I mitici alfieri del progressive italiano…
Esattamente. Un album paura, ancora attuale nonostante gli anni
intenditrice 😉
era uno dei miei preferiti da giovane (ma anche gli altri delle Orme)
“Nel regno buio la luce risplende
In ogni corpo la fiamma si accende
L’amore è vivo nei loro sguardi
Ora li unisce nel nuovo domani
Il sole asciuga la nebbia impaurita
Le prime foglie salutano il vento
Un uomo torna dalla sua donna
Una ragazza va incontro al suo sogno
In quell’istante due mondi felici
Vibrano insieme nell’arco del cielo
E del dolore non c’è ricordo
Soltanto oggi comincia la vita
Ma mentre ancora esulta Sorona
Felona inizia il lento declino
Inesorabile la notte scende
E l’equilibrio ben presto finisce
La fine è il cerchio il cerchio è la vita
E si distrugge per poi costruire
Si aspetta sempre il nostro giorno
Non cambia niente all’infuori del tempo”
(All’infuori del tempo – Felona e Sorona – Le Orme)
Avevo LP33 (calende greche), era tutto bello, questa che hai appena scritto era una poesia, ma io ballavo sempre e canticchiavo questa
Una luce chiara si affaccia lentamente
Offre la visione di grandi bolle bianche
La gente che le abita vive un nuovo giorno
Una nuova festa oggi come ieri.
Non ci son segreti nelle sfere trasparenti
Si specchiano nell’aria, si contagiano la gioia
Limpidi e sereni volano i pensieri
Le donne e le cicale discorrono d’amore.
Le case di cristallo si muovono col vento
Scorrono le valli, rimbalzano sul mare
Ruotano leggere nel sorvolare i monti
Lasciano una scia come una cometa.
Quando cala il sole il vento si riposa
Si fermano le sfere e formano un villaggio
La gente si ritrova e si corre incontro
Per un’ altra festa mentre muore il giorno
(Felona – Felona e Sorona – Le Orme)
neppure dire che la canticchiavo anche io
Credo che questo LP mi abbia formato sulla dualità di questo mondo, il nostro
La Luce …Felona
ed il Buio …Sorona
“Da giorni ormai lontani
persi nel tempo in questa terra grigia
non c’è che spazio per nere paludi
è mutato il grano in aride canne ingiallite.
Le piante, rare ormai,
portano in sé il peso dell’ angoscia
non c’è che spazio per fili di lava
son cambiati i riflessi argentati in viscide squame.
Vecchie città in oblio
senza giardini, avvolte in intensa nebbia
come tra i fili di un baco da seta
e la vita non può uscire, dal buio.”
Bellissimo…
musiche e parole, pochi hanno saputo miscelarli così bene in italia
ho scaricato (e registrato) da Spotify la versione in Italiano/Inglese 😛
Troppo costo Spotify per me, ascolto poca musica e son quasi monotematica di gusti. Al momento Spotify e troppo caro per me
io mi sono accorto che pago un sacco di mischiate che uso raramente …prima o poi dovrò sfoltire
L’ho detto io a Vip…che lui decide fino ad un certo punto.
Diciamo che il nostro amato Vip ❤ decide con la testa e sta fermo con il corpo.
Ma lo dico senza giudizio.
Io ci ho messo 40 anni a farli andar insieme quindi so che ognuno ha i suoi tempi 🙂