OLTRE

Io non ci vivo nel grigio, ci sopravvivo, a volte mi ci ammalo. Se mi fermo lì a lungo, ci muoio, ma non ci vivo. Io vivo in altri colori.

Il problema è che io il grigio non lo vedo. Con gli anni ho imparato che esiste, ho appreso a intuirlo a tentoni, a riconoscere l’odore di muffa che emana, ma non lo vedo. Per questo ogni tanto mi ci ritrovo dentro senza rendermene conto. Perché ero distratta. Perché mi hai indicato un punto lontano, luminoso e colorato, e guardando quello non mi son accorta che stavo cadendo nel grigio.

Se Dante vivesse oggi e riscrivesse la divina commedia abbinata ai colori, nel grigio ci metterebbe gli ignavi. Quelli che non decidono, quelli che vivono a cavallo di, quelli che confondono la parola definizione, quelli che non vogliono prendere una posizione nella vita, neppure nella loro.

Prendere una posizione non vuol dire essere escludere gli altri o esser aggressivi con il mondo.

Prendere una posizione è portare avanti ciò che si è, ciò che si pensa che siamo. Vuol dire delimitare un’idea, portare l’astratto nel mondo e comprenderlo.

Prendere una posizione non vuol dire essere rigidi e statici, ma essere capaci di avere radici, consapevoli che possiamo cambiare terreno in cui piantarle.

Prendere una posizione è segnare con le punta delle dita i contorni di un’emozione, e questo non vuol dire voler inscatolare ogni cosa, ma darle forma e corpo, dare carne a un’emozione, partorire se stessi.

Nel grigio ciò è impossibile, tutto si confonde, banchettano i predatori, è lì che nascono le paure, è lì che vivono i mezzi. I mezzi uomini, i mezzi pensieri, le mezze verità, le mezze bugie, le mezze donne, i mezzi discorsi. Ma a me l’unica cosa mezza che mi piace è il “mezzo e mezzo” di Nardini (che a vederla bene poi, un mezzo più un mezzo, fa un’intero).

Tutto questo ho pensato stamattina, quando ho alzato gli occhi al cielo mentre il mio corpo comunicava con me.
La mia direzione. Oltre.

31 pensieri riguardo “OLTRE

  1. nel mondo della stampa (quello in cui lavoro) il grigio in realtà non esiste. E’ solo il risultato di una microscomposizione di puntini neri e bianchi. Solo che ad una certa distanza l’occhio non è in grado di distiguerli e li trasforma in una tonalità, più o meno scura, di grigio.
    Anche nella vita a volte è così. Quello che noi vediamo grigio, avvicinandoci un pochino, potremmo vederlo per quel che è realmente.

    1. Ora… legger un tuo commento serio andante sul filosofico, mi ha scombussolato, ho dovuto leggerlo due volte (non scherzo), cercando di capire dove stava la fregatura della battuta a doppio senso (o triplo)… ma non c’era…. (hai ancora la febbre?)

      Quindi per rimanere seria ( più o meno) con la metafora del mondo della stampa, tu puoi anche volerti avvicinare per capire quale tonalità di puntini prevale, ma se il libro è dietro un vetro di una vetrina….
      (e se di mi dici “bè , entra nella libreria”, io ti rispondo, “e se c’è un cartello con scritto chiuso”, e se tu di mi dici “sfonda la vetrina” io ti dico “poi mi mettono in galera” 😛 )

      1. se il libro è nella libreria significa che non hai ancora veramente deciso di leggerlo…e comunque la mattina successiva le librerie riaprono…
        PS si sono ancora malato….si capisce così tanto?

      2. Se il libro è in libreria come faccio a leggerlo? Se rimane chiusa? Devo cambiare negozio?

        Le librerie vanno tenute aperte. Come i cuori e le menti.

        Si capisce, e tanto, e il secondo commento quasi serio che mi fai, mi parli per metafore (che adoro) e non per tripli sensi (che adoro lo stesso). Potrei pensare pure bene di te (ma poi ti passa la febbre)

      1. La paura è una componente del coraggio, chi non ha mai paura di niente non è un coraggioso, è uno stupido.

        Il coraggio sta aldilà della paura, ma il punto critico è superarla. Ecco perchè ci sono anime audaci (o coraggiose, chiamale come vuoi) che sono consapevoli di cosa potrebbero fare, ma non riescono a farlo (fino a quando non ti so dire. Oggi? Tra quattro mesi? Tra un anno? Questa vita? Un’altra vita?)

      2. Un’altra vita ok, ma dovrei ricordare questa. Senza il senno di poi, sarebbe un casino uguale, no?

  2. Ogni tanto rimprovero a me stesso una bassa attitudine al “rischio” al prendere decisioni coraggiose.
    Poi però, guardandomi indietro, vedo che le decisioni più importanti le ho prese senza tentennamenti (casa, matrimonio, studio, lavoro, figlio), per cui un po’ mi rincuoro. Anch’io amo vivere a colori.

    1. prendere decisioni a basso rischio non vuol dire prenderle grigie, ma ponderare a volte….

      vi son persone che prendono decisione grigie con rischio

      e che la nostra società abbina la parola coraggio alla parola rischio alla parola pericolo, ma non sempre è così’

      1. Diciamo che io vado con i piedi di piombo. Ho rinunciato ad un lavoro più remunerativo perché lo reputavo a “rischio” preferendomi tenere quello attuale ma più sicuro. Questo è un esempio.

      2. Se si ha famiglia certe decisioni (tipo questa) non è star nel grigio è ponderare bene cosa fare, perché se la decisione non fosse quella giusta, pagherebbe anche chi non ha deciso

    1. … che già condizionale contiene la parola “condizioni”, ed io con questa parola ho un legame di amore e odio.
      Non le voglio , ma a volte le detto, a questo conflitto così umano, di cui sono impastata…

      Ti bacio ❤

      1. Siamo fatti anche di sale…il sapore che ci diamo o che offriamo dipende dai tentativi della dose di ogni ingrediente.
        Io, per esempio, spesso sono stata poco cotta o bruciata o sciapa o addirittura nemmeno lievitata. 😘

  3. Da lunghissima esperienza nel Bianco e Nero Fotografico, il girgio e tutte le sue sfumature danno il colore all’Anima che guardiamo nella riproduzione… Dipende molto dove questo grigio lo leggiamo !

    1. Io AMO la fotografia in bianco e nero, da uno spessore, un corpo alle immagini, che spesso le fotografie a colori non riescono a imprimere. Forse perché i colori distolgono dai dettagli.

      La fotografia in bianco e nero mette a nudo nella sua semplicità e non cela. Per questo mi piace molto.

      Ma l’anima no, non è grigia, ha una semplicità a colori. Siamo noi che non riusciamo ad afferrare il senso.
      Per me i colori dell’anima, sono quelli che colorano l’universo.
      Certo posso sopravvivere per un pò nel grigio, forse a volte mi ci son ficcata apposta. ma in verità io vivo di questi, dei colori delle nebule che dipingono il nostro universo

      1. Hai perfettamente ragione… In effetti si tratta di contesti diversi ed anche io penso che essere a colori sia la cosa importante ! Affrontare la Vita a colori, anche nei momenti forse più tristi e angoscianti, aiuta moltissimo a non farsi travolgere…Eppoi coloro che sono colorati sono decisamente più interessanti e socievoli… Quante storie potrei raccontare del mio passato… Forse fin troppi colori… Ma è stato bello e anche gli stessi ricordi sono sempre colorati…

        Ciao.

  4. …Devo trovare il tempo, la voglia, il momento, l’aria che tira … Non è semplice metter giù in un Blog stracci e pezzetti di passato rendendoli riconoscibili, leggibili, fruibili… I colori sono così tanti che si mischiano nel cervello e rimangono solo pezzi di un intero !
    Raccontare l’intero qualche volta è difficile se non ricordi tante altre cose !
    …Comunque ci proverò… Potrebbe essere una bella sfida !

    Ciao.

    1. Spesso scrivere per raccontare agli altri, fa vedere la stessa cosa sotto altri aspetti.

      Questo accade perché quando parliamo a noi stessi usiamo delle parole, quando parliamo agli altri ne siamo altre.
      Usare parole diverse accende parti del cervello diverse e quindi hai una visione diversa.

      Quindi scrivi e poi avvisami

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