In principio era una B, poi dimagrì, fece il vitino e divenne una ß.
No, ho sbagliato.
In principio era una B, poi andò all’estero, in Germania, e divenne una ß.
No, ho sbagliato ancora.
In principio era una mamma e una figlia di pochi anni.
Essere mamma è stata una scelta, e se credete a quello che credo io, anche essere figlia di quella madre, lo era stato.
Ora immaginatevi, come un quadro, quella giovane mamma e quella figlia, con i capelli mossi, di pochi anni seduta in grembo, sul tavolo un quaderno e le matite.
La mamma scrive una parola nella parte alta del quaderno, B A N A N A, disegna una banana (diciamo ci prova), scrive una B enorme sotto il disegno e dice alla bimba, che ancora non frequenta la scuola: “Ora copia tu, uguale a quello che ho scritto io e ripeti… B di banana, quella lettera scritta grande è la B e con lei possiamo scrivere banana”.
La bimba dai capelli mossi quasi riccioli, guarda prima la mamma e poi il quaderno, si gira e con impegno scrive la sua B sul quaderno. Poi, seria, osserva la parola in alto e copia, piano piano, tutta la parola. La mamma guarda, sorride la stringe a se: “Ma che brava! Ti meriti dieci” e così dicendo scrive 10 su quella pagina. E così per ogni lettera dell’alfabeto, con voti che oscillano dal sette al dieci, perché altrimenti si perde lo stimolo al meglio di noi a dare solo dieci, ma comunque sempre voti che dicano “quanto sei brava”.
Alla fine era una figlia ormai adulta, con i capelli mossi che viveva a Berlino, e una mamma dai capelli rosa (che è un ottimo colore per coprire i bianchi) che viveva di fronte a un lago.
La figlia pronuncia parole in una lingua straniera attraverso facetime e dice alla mamma: “Ripeti come me”. Dopo che la mamma ha ripetuto, anche sbagliando, scrive su un quaderno la frase in tedesco appena detta e la mostra alla telecamera. La mamma trascrive le parole, le pronuncia ancora lentamente, la figlia dice: “Brava, ottimo inizio”. I “brava” son diversi di volta in volta, perché altrimenti si perde lo stimolo al meglio di noi, ma comunque son sempre dei “brava” ad incoraggiare.
La vita è un immenso 8 rovesciato. A volte dai e a volte prendi, a volte insegni e a volte apprendi. Un continuo evolversi e crescere contemporaneamente.
So che qualcuno questa lettera: ß, la legge come una “bi” all’italiana, altri la leggono come “ss“, taluni come “sz“. Non so voi, ma io questa lettera la leggo come “amore“, l’unione di due, che diventa uno.

Eh sì!
Rispondo con i Tool che non c’entrano niente ma in questo momento per me è Amore… Probabilmente si fluttua tra una sponda e l’altra…
Ciao !
❤
Caßo che bello!!!
😛
grande!!!
stupendo il concetto, commovente il tuo modo di raccontarlo, meraviglioso il risultato.
ml
… a questo commento posso solo dire grazie, anzi danke 😉