LA VEGETARIANA

Acquistato nel 2022, “La vegetariana” è stato il mio primo libro coreano, il primo approccio con gli scrittori della Corea del Sud.

L’autrice Han Kang classe 1970 è esplosa in occidente nel 2007 con la pubblicazione e successiva traduzione di questo libro.

Le parole che seguono parlano delle sensazioni e idee che questo breve libro ha fatto nascere in me, sensazioni di una donna occidentale che legge una donna orientale.

Tenete presente, quindi, la mia conoscenza superficiale sulle dinamiche sociali e psicologiche che un’occidentale ha sulla cultura coreana. Ignoranza che potrebbe inquinare la visione della storia.

Moka, il mio micione nero, mi aiuta a presentarvi il libro
(Si tutto rosa, divano e libro)
(anche i miei capelli sono rosa attualmente)

La protagonista è la “Vegetariana”, ma lei non parla, percepiamo poco i suoi diretti pensieri. Lo sguardo su quello che accade è sempre di occhi e menti altrui, come a rilevare da subito l’alienazione causata da una società che condanna senza capire, chi non segue le regole dettate dall’ambiente sociale, e che gravità e avvolge i singoli individui.

Il filo conduttore del libro rimane sempre Yeong Hye, “La Vegetariana”. Attraverso il suo fare e, sopratutto, il suo non fare, mentre diveniamo osservatori dei pensieri e delle emozioni di tre personaggi diversi, che rappresentano tre aspetti sociali, e di come si rapportino con gli altri, con il mondo e soprattutto con il diverso.

Vi direi che nella prima parte del libro ho faticato a immedesimarmi, un moto di ribellione alle dinamiche mi permeava. Forse questo, invece, vuol dire invece che il libro fa immedesimare chi lo legge, anche me, perché la lettura coinvolge e suscita emozioni.

La seconda parte è quella in cui ho ritrovato un modus operandi letto anche in storie occidentali di eros sublimato in modo da viverlo. Un cercare giustificazioni, da parte del personaggio, alle proprie pulsioni, anche quando queste contravvengono le regole sociali e ci si muove in base al proprio egoismo.

La terza, seppur permeata di tristezza, è quella che ho amato di più. In questa parte si comprendono i motivi del mutamento di Yeong Hye, mentre la figura marginale della sorella diventa attore.

Questo permette al lettore di avvicinarsi ancora di più alla psicologia e alle vicende della “Vegetariana”.

E’ un libro che punta il dito su una società che isola chi non si adegua ai suoi dettami, che spinge l’individuo ai margini portandolo allo squilibrio.

E’ un libro che racconta emozioni più che storie, non delicatamente, lo fa in modo cruento e, a volte, psicologicamente violento, mentre un ambiente esterno duro e insensibile veste l’involontaria protagonista.

Per certi versi mi ha fatto pensare a un libro italiano, “La noia” di Moravia, anche se i due non hanno nulla in comune, a parte quest’umanità che sopravvive a se stessa.

Se vi piacciono i libri che scandagliano l’animo umano e la società che lo circonda, se vi piace buttare uno sguardo su una cultura diversa, questo libro fa per voi.

18 pensieri riguardo “LA VEGETARIANA

  1. Io leggerei, ma alla seconda riga m’addormo… 😦
    Non parlo di questo, ma di tutti i generi, pure quelli che m’appassionano.
    Un disastro…

    1. ;))) per certi versi ti capisco, io son partita bambina a leggere 2/3 libri a settimana (bei tempi quando si ha così tanto tempo a disposizione), ad arrivare da giovane a 1 ogni 10 giorni, per arrivare da meno giovane a 1 al mese e ora a cercare disperatamente di finirne uno senza addormentarmi 😛

      Ma me lo sono “imposta” ultimamente, a me piace leggere, e a differenza dei social e molto più dei film e dei drama, apre il ragionamento e quindi la mente e apre anche l’emozione e quindi il cuore

      1. Adesso quello che manca è la serenità. Qualunque attività deve avere la peculiarità di spegnere i pensieri, altrimenti non riesco a mantenere la concentrazione.
        La lettura è troppo lenta, non mi distrae abbastanza, quindi il sonno è come se fosse una sorta di protezione. O almeno credo.

      2. Infatti la lettura apre la mente alle domande, fa pensare ed elaborare, mentre la visione di un film o drama, insomma la tv, spegne la mente, guardi passivamente non devi elaborare immagini, te le danno già pronte.

        :*

    1. devono piacerti libri che parlano “introspettivamente”, abituata ai nostri che sono più di narrativa e azioni, all’inizio mi son un pò trovata spaesata

      ho in mente di leggerne un’altro, sempre coreano, e secondo me quello sarà più narrativo, ti saprò dire

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