ZELENSKY VUOLE LO 0,25% DEL PIL. IO LE MIE OVAIE INDIETRO

Leggo questo titolo: “Zelensky: ci serve lo 0,25% del vostro Pil nel 2026”.
Mentre le mie ovaie rotolano a terra, penso: “Ci vogliono per forza portare in una guerra non nostra”.

PREMETTO, SUBITO, A SCANSO DI EQUIVOCI che condanno con tutte le mie forze l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Appartengo alla categoria delle persone che odiano le guerre e le armi, a loro preferisco una mediazione e un accordo pacifico. Detto ciò, proseguo nel mio dire.

Dicevo, leggo questo titolo, e non contenta proseguo la lettura dell’intero articolo. Nel farlo mi soffermo su questo pezzo:
In parallelo, la Germania prevede di investire 10 miliardi nei prossimi anni in droni di ogni tipo, offensivi e difensivi. “Il comportamento aggressivo di Putin dimostra che non possiamo allentare la nostra prontezza alla difesa”, ha dichiarato Pistorius.”

Al concetto “tipo offensivo” e alla parola Germania mi ricordo che dalla seconda guerra mondiale in poi, ci sono alcuni stati che possono avere solo eserciti e armi a scopo difensivo e non offensivo. Inizio la mia ricerca, scoprendo così che mi ricordo bene e che dopo la seconda guerra mondiale ci sono quattro stati in questa condizione:
1 Giappone
2 Germania
3 Italia
4 Costa Rica.

Di questi, solo uno è frutto di una sua libera scelta. Parlo della Costa Rica. Nel 1949 abolì completamente l’esercito inserendo questa scelta nella costituzione. La Costa Rica ha solo forze di polizia e sicurezza interna. Se c’è un’invasione, deve sperare nel diritto internazionale (e che non ci sia di mezzo israele che il diritto internazionale lo ha dimenticato, forse mai pervenuto).

Per gli altri tre il discorso è diverso. Sono stati obbligati. Il perché è palese, l’ultima volta che si sono associati, chi prima chi dopo, hanno scatenato, insieme, la seconda guerra mondiale.

Nella nostra costituzione, l’art. 11, cita testualmente “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli”. Cosa che molto spesso, ultimamente, i nostri governanti dimenticano o di cui danno un’interpretazione personale.

Ribadisco, pur condannando con tutte le mie forze l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, non posso esimermi di fare questo pensiero e pormi domande.
Il pensiero:

L’UCRAINA NON FA PARTE DELL’UE.
L’UCRAINA NON FA PARTE DELLA NATO.

Quindi per tutti gli accordi stipulati negli anni tra i paesi membri della NATO, per il principio di aiuto reciproco e per il patto stipulato con la Russia di Gorbacev di non espandersi a est, mi chiedo:
° perché dobbiamo pagare una guerra non nostra?
° perché rischiare di entrare in una guerra con un paese che non ci ha aggredito né ai confini né altrove? perché l’Italia ha fornito armi ed equipaggiamenti miliari all’Ucraina che non è un membro né UE né della NATO?
° perché ha inviato un sistema di difesa aerea SAMP/T,  e ne prevediamo un secondo, a uno stato che non fa parte delle nostre alleanze?
° perché inviamo armi leggere, munizioni e mezzi ausiliari a un paese che non appartiene alla nostra Unione, né alla nostra Alleanza?
° perché tante informazioni sulle forniture all’Ucraina non sono pubbliche?
° perché ci stiamo armando così tanto?
° perché continuiamo a descrivere la Russia come una minaccia diretta ai nostri confini?
° davvero qualcuno pensa che la Russia voglia invadere l’Italia?

Per quanto concerne la Germania, che ogni giorno diventa sempre più aggressiva nei toni, nei modi e nel modo in cui usa la parola “difesa”, non posso che preoccuparmi e chiedermi:
° perché ha inviato carri armati Leopard 1 e 2 a un paese che non fa parte né dell’UE né della NATO?
° perché continua a fornire munizioni, sistemi di difesa aera, droni, veicoli blindati e radar a uno stato che non fa parte della nostra Alleanza?
° perché ha firmato un accordo con Kiev per finanziare la produzione di armi a lungo raggio direttamente in Ucraina, che non appartiene all’UE né all’Alleanza Atlantica?

E soprattutto:
perché due Paesi, come l’Italia e la Germania, che hanno limitazioni costituzionali sull’uso dell’esercito e degli armamenti, e possono impiegarli sono a fini difensivi, stanno inviando mezzi e tecnologie a scopo offensivo a un Paese che non è parte dell’Unione Europea né della NATO?

Con quale lucidità stiamo accettando il rischio di essere trascinati, passo dopo passo, dentro una probabile terza guerra mondiale?

E poi c’è Zelensky.
Perché chiede all’Europa di stanziare lo 0,25% del nostro Pil per aiutare Kiev (oltre agli aiuti già concessi) per aumentare la produzione di armi?
Perché avanzare una simile richiesta quando abbiamo già portato, ahimè, al 5% del PIL le spese militari destinate alla NATO, comprando armi quasi esclusivamente dagli americani?

Sono domande cui mi sono data già alcune risposte, altre sono lì in attesa di una comprensione maggiore, altre ancora so già che probabilmente noi contemporanei difficilmente avremo accesso, saranno i posteri a sapere la verità, forse.

Vi dico già che risposte tipo: La Russia è un pericolo per noi; La Russia ci invaderà; Sono stati loro a iniziare (non è vero, è stata la Nato avvicinandosi ai confini della Russia, infrangendo i patti di un contratto stipulato negli anni 80), sono già state scartate dal mio encefalo.

Perché ne scrivo? Perché magari qualcuno di voi ha fonti certe e vere, che posso verificare, per capire meglio cosa si muove nel mare profondo della propaganda cui siamo destinati.

11 pensieri riguardo “ZELENSKY VUOLE LO 0,25% DEL PIL. IO LE MIE OVAIE INDIETRO

  1. come definirli se non pazzi scatenati. Non interessa il bene comune ma solo gli interessi dei gruppi associativi se non proprio personali. La peggiore classe politica mai esistita. Rimpiango i politici di mani pulite che se pur corrotti erano dei santi confronto a quelli attuali.

  2. Per meglio articolare la risposta a tutti quei perché, ho chiesto a Claude, la mia AI preferita:

    La “politica della paura” è una strategia di governo che utilizza la paura come strumento di controllo sociale e consenso politico.

    Il meccanismo funziona così: individuare o costruire una minaccia (reale o amplificata) – che sia un nemico esterno, un gruppo sociale, un’ideologia, o anche fenomeni come criminalità, terrorismo, immigrazione – e presentarla costantemente come pericolo imminente. Questo crea uno stato di allerta permanente nella popolazione.

    Gli effetti sono diversi:

    • Le persone spaventate tendono a cedere libertà in cambio di sicurezza
    • Si riduce il dissenso (chi critica viene visto come chi “aiuta il nemico”)
    • Si distrae l’attenzione da problemi strutturali come disuguaglianza economica o corruzione
    • Si crea coesione interna attraverso un nemico comune
    • Si giustificano misure eccezionali o autoritarie

    Storicamente troviamo esempi ovunque: il Maccartismo negli USA con la paura del comunismo, vari regimi totalitari del ‘900, ma anche in democrazie contemporanee dove si amplificano minacce terroristiche o si costruiscono “emergenze” continue.

    Il filosofo Hobbes teorizzava che le persone accettano l’autorità forte proprio per uscire dalla paura dello “stato di natura”. Pensatori come Foucault e Agamben hanno analizzato come lo “stato di eccezione” diventi strumento di normalità.

  3. (sempre da Claude)

    Sul piano dei principi: L’Ucraina è stata invasa in violazione del diritto internazionale. Il principio che un paese non possa semplicemente conquistare territori altrui con la forza è fondamentale per l’ordine mondiale post-1945. Se questo precedente passa, potrebbe incoraggiare altri conflitti simili.

    Sul piano degli interessi geopolitici europei: Anche se l’Ucraina non è nella NATO o nell’UE, la stabilità ai confini orientali dell’Europa ci riguarda direttamente. Un’espansione russa renderebbe la Russia confinante diretta con più paesi NATO (Polonia, Paesi Baltici, Romania), aumentando tensioni e rischio di escalation. Molti paesi dell’Est Europa vedono l’Ucraina come “prima linea” di difesa.

    Sul piano economico: L’Ucraina è uno dei maggiori produttori mondiali di grano. Il conflitto ha già causato crisi alimentari in Africa e Medio Oriente, con effetti a catena su migrazioni e instabilità. Inoltre, la guerra ha contribuito all’impennata dei prezzi energetici in Europa.

    Sul piano dei valori: L’UE si fonda su valori democratici. L’Ucraina nel 2014 ha avuto una rivoluzione proprio per avvicinarsi all’Europa. Abbandonarla significherebbe dire che questi valori contano solo dentro i nostri confini.

    Sul piano della credibilità: Se l’Occidente non sostiene l’Ucraina, altri attori (come la Cina rispetto a Taiwan) potrebbero calcolare che l’ordine internazionale è debole e possono agire impunemente.

    Controargomenti da considerare: È giusto anche riconoscere le obiezioni: i costi economici per l’Europa sono reali, c’è il rischio di escalation nucleare, l’Ucraina pre-2022 aveva problemi di corruzione, e alcuni sostengono che alimentare il conflitto prolunghi sofferenze invece di cercare una soluzione diplomatica.

    La questione non è bianco o nero – è legittimo discutere quanto e come aiutare, ma questi sono i principali argomenti sul perché.

  4. Personalmente non sono contrario ad avere un sistema di difesa almeno moderno, se non numericamente strutturato. Siamo piccoli e poveri in questo senso, dobbiamo contare sull’aiuto esterno noi stessi.

    In questa ottica, se facciamo parte di un’organizzazione, la nostra quota è dovuta.

    Ma, ribadisco, per difenderci.

    1. Devi sapere che le AI si istruisco in base a cuie crea e chi le usa. Pensa a chi usa la rete e troverai la risposta…

      Per questo non mi interessa cosa pensa L’AI, perché (al momento) non pensa ma riflette il pensiero di chi la usa.

      I punti che ha fatto Claude la tua AI di fiducia potrei smontarli nob dico tutti, ma quasi. Ma verrebbe fuori un post, e io il post l’ho già fatto.

      Noi facciamo parte della Ue e della Nato, ma se aiutano un paese non UE e non nato, perchè non lo abbiamo fatto con i palestinesi, oppure perché stiamo zitti quando gli americani attaccano un popolo (ho fatto un post anche di questo qualche mese fa, tutte le guerre in terre altrui che l’america ha fatto per portare la “democrazia”…)

  5. Perché l’obiettivo di questa guerra è stato solo quello di arricchire i soliti noti. Ed ora I cosiddetti volenterosi tremano al solo pensiero della pace, pace che sono riusciti ad evitare per mantenere il potere nei loro disastrati paesi in cui hanno un gradimento praticamente nullo. Lo hanno fatto col COVID, ora con la guerra. Noi siamo solo pupi che loro portano dalla loro parte con la disinfestazione a cui la maggior parte delle persone crede non avendo capacità discernimento.

  6. Ormai è fin troppo evidente. Facci caso. Ad esempio, Zelenski va in Usa da Trump e sembra che si possa risolvere tutto a breve. Torna in Europa, parla con quei terroristi che si fanno chiamare volenterosi, ed è tutto vanificato, si ritorna al punto iniziale

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