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In lontananza sento delle voci, si sono voci, ci sono persone che mi stanno aspettando. Sorrido, la fine del tunnel è vicina, non ci posso credere, è stato molto meno lungo di quello che credevo.
Mi fermo, non per paura di uscire, ma solo perchè devo capire come ne uscirò.
E gioisco. Pulita, senza emozioni negative, nessun rancore, chiudo gli occhi e penso a Lui.
Avrei voluto essere io la donna in cui tu ti saresti perduto, come io mi ero persa in te. Ma abbiamo fatto scelte diverse.
Col tempo, forse, riuscirò a starti accanto come persona, in attesa di un’altro tempo, un’altra epoca, un’altra opportunità, ognuno dei due vivrà la sua vita”
Cè qualcuno nel tunnel, una presenza umana, comè possibile? Nessuna energia umana può entrare qui, nessuna, non è possibile
E ti sento, mi giri intorno impalpabile ma presente come non mai.
Cosa ci fai qui? Cosa sei venuto a fare qui? Ti avevo supplicato di non venire a riprendermi. Ti avevo chiesto torna solo se cambi idea, solo se sei disposto a rischiare di vivere la vita insieme a me.
Non rispondi, non dici nulla, mi giri attorno, mi sfiori, sento le tue labbra sulla spalla, sulla pelle, sul collo, le tue mani mi sfiorano.
Ti prego vattene, non farmi del male ancora, lo sai che ti amo, che mi basta un tuo sguardo, un tuo semplice tocco, perchè io mi abbandoni ancora a te, ti prego….
Mi prendi, mi stringi e mi sento sollevare in alto, sempre di più, non tocchiamo più la terra, insieme abbracciati, risaliamo fuori dal tunnel verso un cielo grigio e plumbeo.
Quando riesco a riaprire gli occhi, vedo sotto di noi, una terra strana, desolata e al contempo nel suo profondo ricca.
Vorrei dirti di no, ma rispondo si, come sempre.
Forse, ha capito, forse ha ricordato, forse sta rischiando, forse….
Dentro di me sono terrorizzata e se mi illudessi ancora?
Ma potrebbe ferirmi ancora così tanto sapendo di farlo?
Non riesco a credere che tu possa essere così, e mi abbandono a te, apro ogni porta, ogni parte di me, anche se il battito del cuore continua a rimanere accelerato come quello di una preda in trappola.
Siamo sospesi in questo cielo, la terra sotto di noi è lontana. Ti guardo e con la paura nel cuore ti domando se sei tornato perchè qualcosa è cambiato.
E rispondi non rispondendo, ed io insisto, e tu continui a dire non dicendo, fintanto che io capisco cosa vuol dire quel tuo non dire.
Mi rannicchio in una posizione fetale, mio Dio ti prego, questa lama affonda e brucia trapassandomi ogni cosa.
“Perchè?”
Mi stringi
“Perchè sapendo che ti facevo del male?”
Voglio sapere, voglio almeno capire
“Si”
La tua risposta è stata il silenzio più profondo e assordante che io ricordi.
Precipito, mi contraggo e rannicchio solo di più.
Non odio te, odio me.
Sei ancora accanto a me, mi accarezzi, usi un tono di voce caldo e dolce, vuoi che io rimanga nella tua vita, mi dici che io e te abbiamo un legame che supera le barriere del tempo e delle cose, che non comprendi perchè non ti voglio più vedere, questo legame esiste e ci sarà sempre. Di non rifiutarlo.
Quanto dolore sento, aiuto, qualcuno mi aiuti, mi vuoi nel tuo letto, nella tua vita ma non nel tuo cuore. E con il dolore sale ancora, possente, rinvigorito, quell’emozione, il rancore.
Hai mai compreso che la somma di due errori non ha mai fatto una cosa giusta?
Ti ringrazio Dio di avermi aiutato in questa vita a non diventare come Lui.
Te ne accorgi, mi stringi a te, mi accarezzi, mi vuoi, cerchi di portarmi a te con l’unica cosa in cui pensi di essere maestro, senza aver mai compreso che tra noi è sempre stato senza fine e stanchezza perchè eravamo due maestri e due allievi, ognuno insegnava all’altro la sua materia e apprendeva dall’altro.
Non hai mai compreso quali energie si focalizzavano, confluivano, pensando che era la parte materiale quello che lo faceva divenire speciale.
E accade, non pensavo, eppure accade, ti bastava uno sguardo, un tuo sfiorarmi leggermente, un tocco seppur involontario, e ora invece, mentre ti guardo negli occhi per la prima volta lo dico, stupendo le mie stesse orecchie
non ho voglia di far l’amore
Non mi credi, cerchi di spostarmi dalla mia posizione fetale, ti lascio fare, tanto non ti sento, ti guardo, continui mentre rimango immobile. Mi domando chi sei, come fai a non accorgerti, pensi che stia combattendo per non darmi e non comprendi che mi sto forzando per non andarmene.
non ho voglia di far l’amore
Insisti ancora e io mi domando se mi hai fatto il più piccolo sforzo che capire chi ero, che volevo, che cercavo, come vivevo, come amavo, ciò che mi rendeva felice o ciò che mi procurava dolore. Ti sei mai chiesto quanto ho pianto per te?
Infine desisti, ti accoccoli a me, e ti addormenti.
Non voglio provare rancore, questa emozione mi consuma e mi fa star male.
Io lo so, dentro te, nascosto da qualche parte cè l’uomo che ho visto e di cui mi sono innamorata. Imprigionato in una gabbia, di paure e egoismo.
L’uomo che mi diceva “Sei troppo in alto per me” e io piangendo gridavo “Guardami, non sono più in alto di te, sono al tuo fianco, guardami”. Lo stesso che esausto con gli chiusi diceva “Sono stanco di proteggerti da me, io ti porto nella merda” e che non hai mai capito che per me non esisteva merda dove c’era Lui.
Ti guardo, sorrido con pò di amarezza, ti bacio in fronte, ti amo ma non ho più voglia di far l’amore con te, non ho più la capacità di aspettare quell’uomo che anche tu non vedi a volte, quell’anima che conosco da molto e in questo tempo non riesce a fuggire dalla gabbia in cui è rinchiuso.
Se tu ti amassi la metà di quanto ti amo io…..
Mi dai un bacio leggero e mi dici ciao, ricambio il tuo bacio ma rimango in silenzio, perchè io non ti sto dicendo ciao. Anche se ti vedrò ancora, anche se saremo vicini a volte, il mio è un’addio, non a te ma al carceriere che in questa epoca non riesci a combattere.
Devo andare amore mio, ma è solo per poco, sappiamo entrambi che il tempo tra noi è solo una concezione senza senso, devo lasciarti per darti la possibilità di vincere i tuoi demoni.
Devo andare amore mio, ma ti aspetterò in un’altro tempo e in un’altro luogo
Camminare lontano da te mi costa fatica, le fratture mi fanno procedere lentamente e ad ogni passo sento dolore, ma non posso fermarmi, devo allontanarmi, non so per quanto tempo sarò così forte da poter rinunciare a te.
Guardo il cielo, è cambiato.
non posso più rientrare nel tunnel, mi ritrovo su questa terra senza più punti di riferimento, senza più sapere dove andare. Esserne uscita non mi fa provare meno dolore, ne fa sentire meno il vuoto che ho, è comunque un nuovo inizio, zoppicando cammino avanti, prima o poi saprò dove sto andando, prima o poi ci ritroveremo.