LA RIFORMA COSMETICA


La Meloni, parlando della legge di bilancio, la esalta come se fosse la panacea economica d’Italia. Ecco, fermiamoci un attimino: non lo è. Non che io voglia parlarne male, il problema è il tentativo (da parte loro) di una narrazione politica che si svela come un trucco di magia, a celare una realtà diversa. Ma in questo post non voglio parlare di tutta la Finanziaria, ci vorrebbero decine di post, ma vorrei concentrarmi su ciò che impatta maggiormente sulla maggior parte di noi: l’irpef.

La Meloni cita, testuali parole: “Una manovra seria ed equilibrata, che risponde ai bisogni e ai problemi concreti delle famiglie, delle imprese e dei lavoratori“.

Va bene, vediamo se è vero.

Red.Lordo Annuo €Guad. stimato annuo €Guad. stimato mensile €% sul Redd. Lordo
25.000000,00%
28.000000,00%
30.000403,300,13%
32.000705,800,22%
35.0001078,900,31%
38.00018015,000,47%
40.00024020,000,60%
43.00034028,300,79%
45.00025721,400,57%
50.00034829,000,70%
55.00043936,600,80%
60.0001.400116,002,33%

Tradotto: chi avrebbe davvero bisogno di un aiuto concreto (sotto i 30.000€) non riceve nulla. Chi guadagna 35.000€ prende un contentino simbolico. Tra i 40.000 e i 50.000€ il beneficio è irrilevante. Sopra i 55.000€, (fascia che economicamente sta meglio) il taglio diventa più visibile, ma rimane sotto il 3%.

In parole crude? La cosiddetta riforma seria sull’irpef è più che altro “UN RITOCCO COSMETICO”. Le fasce più povere, sono quelle che hanno meno benefici, e questo non è un dettaglio.

Ricordo anche che la Legge Finanziaria ha già ricevuto l’approvazione del Consiglio dei Ministri ma non è ancora approvata dal Parlamento. Potrebbe cambiare ancora.

So che questo post può sembrare quasi (ho detto quasi) una mera esposizione di dati, ed è voluto. Vorrei che ognuno formulasse il suo pensiero.

Aggiungo un po’ di contesto: secondo l’Istat tra il 2019 e il 2024 i salari hanno perso il 10% del potere di acquisto a causa dell’inflazione, senza che gli stipendi aumentassero di conseguenza. Mediamente gli italiani guadagnano circa 400€ in meno al mese rispetto ai loro colleghi europei. Questo significa che il fantomatico “beneficio” dell’irpef è praticamente marginale rispetto a ciò che realmente serve.

La narrazione politica e la realtà economica sono due cose diverse. Non basta un discorso pieno di aggettivi positivi a trasformare la realtà dei fatti.

Fonti: Ansa Economia, Adnkronos, RaiNews, SkyTG24, Panorama, Idealista News, SulPanaro, Istat, Instagram e X/Twitter di Giorgia Meloni.

Infine solo per ricordare che non dimentico e che, anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.

ZELENSKY VUOLE LO 0,25% DEL PIL. IO LE MIE OVAIE INDIETRO


Leggo questo titolo: “Zelensky: ci serve lo 0,25% del vostro Pil nel 2026”.
Mentre le mie ovaie rotolano a terra, penso: “Ci vogliono per forza portare in una guerra non nostra”.

PREMETTO, SUBITO, A SCANSO DI EQUIVOCI che condanno con tutte le mie forze l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Appartengo alla categoria delle persone che odiano le guerre e le armi, a loro preferisco una mediazione e un accordo pacifico. Detto ciò, proseguo nel mio dire.

Dicevo, leggo questo titolo, e non contenta proseguo la lettura dell’intero articolo. Nel farlo mi soffermo su questo pezzo:
In parallelo, la Germania prevede di investire 10 miliardi nei prossimi anni in droni di ogni tipo, offensivi e difensivi. “Il comportamento aggressivo di Putin dimostra che non possiamo allentare la nostra prontezza alla difesa”, ha dichiarato Pistorius.”

Al concetto “tipo offensivo” e alla parola Germania mi ricordo che dalla seconda guerra mondiale in poi, ci sono alcuni stati che possono avere solo eserciti e armi a scopo difensivo e non offensivo. Inizio la mia ricerca, scoprendo così che mi ricordo bene e che dopo la seconda guerra mondiale ci sono quattro stati in questa condizione:
1 Giappone
2 Germania
3 Italia
4 Costa Rica.

Di questi, solo uno è frutto di una sua libera scelta. Parlo della Costa Rica. Nel 1949 abolì completamente l’esercito inserendo questa scelta nella costituzione. La Costa Rica ha solo forze di polizia e sicurezza interna. Se c’è un’invasione, deve sperare nel diritto internazionale (e che non ci sia di mezzo israele che il diritto internazionale lo ha dimenticato, forse mai pervenuto).

Per gli altri tre il discorso è diverso. Sono stati obbligati. Il perché è palese, l’ultima volta che si sono associati, chi prima chi dopo, hanno scatenato, insieme, la seconda guerra mondiale.

Nella nostra costituzione, l’art. 11, cita testualmente “ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà di altri popoli”. Cosa che molto spesso, ultimamente, i nostri governanti dimenticano o di cui danno un’interpretazione personale.

Ribadisco, pur condannando con tutte le mie forze l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia, non posso esimermi di fare questo pensiero e pormi domande.
Il pensiero:

L’UCRAINA NON FA PARTE DELL’UE.
L’UCRAINA NON FA PARTE DELLA NATO.

Quindi per tutti gli accordi stipulati negli anni tra i paesi membri della NATO, per il principio di aiuto reciproco e per il patto stipulato con la Russia di Gorbacev di non espandersi a est, mi chiedo:
° perché dobbiamo pagare una guerra non nostra?
° perché rischiare di entrare in una guerra con un paese che non ci ha aggredito né ai confini né altrove? perché l’Italia ha fornito armi ed equipaggiamenti miliari all’Ucraina che non è un membro né UE né della NATO?
° perché ha inviato un sistema di difesa aerea SAMP/T,  e ne prevediamo un secondo, a uno stato che non fa parte delle nostre alleanze?
° perché inviamo armi leggere, munizioni e mezzi ausiliari a un paese che non appartiene alla nostra Unione, né alla nostra Alleanza?
° perché tante informazioni sulle forniture all’Ucraina non sono pubbliche?
° perché ci stiamo armando così tanto?
° perché continuiamo a descrivere la Russia come una minaccia diretta ai nostri confini?
° davvero qualcuno pensa che la Russia voglia invadere l’Italia?

Per quanto concerne la Germania, che ogni giorno diventa sempre più aggressiva nei toni, nei modi e nel modo in cui usa la parola “difesa”, non posso che preoccuparmi e chiedermi:
° perché ha inviato carri armati Leopard 1 e 2 a un paese che non fa parte né dell’UE né della NATO?
° perché continua a fornire munizioni, sistemi di difesa aera, droni, veicoli blindati e radar a uno stato che non fa parte della nostra Alleanza?
° perché ha firmato un accordo con Kiev per finanziare la produzione di armi a lungo raggio direttamente in Ucraina, che non appartiene all’UE né all’Alleanza Atlantica?

E soprattutto:
perché due Paesi, come l’Italia e la Germania, che hanno limitazioni costituzionali sull’uso dell’esercito e degli armamenti, e possono impiegarli sono a fini difensivi, stanno inviando mezzi e tecnologie a scopo offensivo a un Paese che non è parte dell’Unione Europea né della NATO?

Con quale lucidità stiamo accettando il rischio di essere trascinati, passo dopo passo, dentro una probabile terza guerra mondiale?

E poi c’è Zelensky.
Perché chiede all’Europa di stanziare lo 0,25% del nostro Pil per aiutare Kiev (oltre agli aiuti già concessi) per aumentare la produzione di armi?
Perché avanzare una simile richiesta quando abbiamo già portato, ahimè, al 5% del PIL le spese militari destinate alla NATO, comprando armi quasi esclusivamente dagli americani?

Sono domande cui mi sono data già alcune risposte, altre sono lì in attesa di una comprensione maggiore, altre ancora so già che probabilmente noi contemporanei difficilmente avremo accesso, saranno i posteri a sapere la verità, forse.

Vi dico già che risposte tipo: La Russia è un pericolo per noi; La Russia ci invaderà; Sono stati loro a iniziare (non è vero, è stata la Nato avvicinandosi ai confini della Russia, infrangendo i patti di un contratto stipulato negli anni 80), sono già state scartate dal mio encefalo.

Perché ne scrivo? Perché magari qualcuno di voi ha fonti certe e vere, che posso verificare, per capire meglio cosa si muove nel mare profondo della propaganda cui siamo destinati.

L’OMBRA DEL CARDO


L’Ombra del Cardo
di Aki Shimazaki
romanzo giapponese contemporaneo

Questa è la terza pentalogia che leggo di questa autrice. Se volete leggere anche le altre due recensioni che ho scritto, vi rimando a fondo pagina con i link relativi.

Solo questo dovrebbe farvi intuire quanto io mi sia “innamorata” della scrittura di questa scrittrice. Anche con questa pentalogia l’autrice, con me, ha colpito e affondato.

Questa volta, per mio mero errore, invece di prendere il libro che raccoglie tutti e cinque i romanzi e che si intitola “L’ombra del Cardo”, ho preso le singole uscite, alcune trovate usate e alcune nuove che sono: Azami, Hozuki, Suisen, Fuki-no-to e Maimai.

Anche questa pentalogia è una raccolta di cinque storie, godibili singolarmente, i protagonisti si intrecciano in un momento della loro storia e danno seguito ad un racconto successivo, come una staffetta che passa il testimone. Così vediamo i cinque protagonisti che partono da Mitsuo e attraversando le storie di a Mitsuko, Goro e Atsuko, arrivano fino a Taro.

La pentalogia parla dei sentimenti umani e del peso, che a volte, le loro scelte portano nella loro vita. Anche qui ho letto i cinque libri in maniera avida e velocemente, mentre cadevo “dentro” le storie dei protagonisti.

Il libro-racconto che ho amato di più è Hozuki e il personaggio di Mitsuko.

Consiglio nuovamente questo libro.

AUTRICE ED EDITORE
Aki Shimazaki è nata a Gifu, in Giappone nel 1954. Nel 1981 si è trasferita in Canada, dove tuttora vive e lavora.

Come ho già scritto, per mero errore, io ho preso i cinque libri separatamente. A voi consiglio il libro che contiene la pentalogia completa, è edita dall’editore Feltrinelli – Collana Universale economica Feltrinelli, 448 pagine, pubblicata in Italia nel 2023.
La potete trovare, oltre che nelle librerie, online su siti di LaFeltrinelli, Amazon e Ibs: Prezzo intero cartaceo 15,00€ ma on line a 14,250€ – Ebook 7,99€.
Buttate un occhio anche sul sito del Libraccio, spesso trovate la stessa edizione usata a un prezzo notevolmente più basso.

Altre recensioni dei libri di Aki Shimazaki:
Nel cuore di Yamato
Il peso dei segreti

Infine solo per ricordare che non dimentico e che, anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.

WHEN DESTINY BRINGS THE DEMON


When Destiny Brings the Demon
Genere: Mistero, Wuxia, Xianxia, Romantico, Fantasy
Paese: Cina
Anno 2025 – 33 episodi

Questo Cdrama appartiene alla tipologia di serie cinesi che amo di più. Quelli che se non mi do una regolata, finisco di guardare tutta la serie non stop. Un mix di wuxia, xianxia e xuanhuan che si mescolano tra loro.

Trama:
Zou Yan è un’impiegata d’ufficio, un giorno, in seguito a un incidente, si ritrova in un mondo della coltivazione nei panni di una giovane discepola di una setta di coltivatori. Nell’arco di poco tempo, però, viene scelta per servire il solitario Gran Maestro Sima Jiao, un potente coltivatore che è stato segregato e rinchiuso in una montagna da 500 anni.

Sima Jiao è stato imprigionato contro il suo volere, tutto ciò, aggravato anche dall’isolamento, lo ha portato a covare rabbia e risentimento. Ha un carattere freddo, irascibile e desideroso di vendetta.

Zou Yan, ora Liang Ting Yan, si trova a servirlo con il timore che lui la uccida in uno scatto di rabbia. questo però non le impedisce di trovare in lui una natura affascinante.

Inizia così un’avventura tra i due, che li porterà ad avvicinarsi sempre di più, mentre, man mano si svela ai loro occhi un piano che prosegue da anni contro Sima Jao e il suo Clan.

La storia è un adattamento dal romanzo “Shi Zu Xian Shang Xian Yu” di Fu Hua.

I due attori principali sono: Arthur Chen (Sima Jiao) e Wang Ying Lu (Liao Ting Yan; Shi Yan e Zou Yan).

Quando parlo di serie cinesi di questo tipo, non posso dar altro che ripetermi. Mi piacciono, senza se e senza ma. Mitologia, fantasy, magia, complotti, immortali, demoni, lotte di potere, misteri e un pizzico di romanticismo sono pane per i miei denti.

Se avete “denti” come i miei, non potete perdervelo.
Lo trovate su Viki Rakuten.

Infine solo per ricordare che non dimentico, e anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.

I DESIDERI DEL GENIO


I desideri del Genio
Genere: Commedia, Romantico, Fantasy
Paese: Corea del Sud
Anno 2025 – 13 episodi

Un drama leggero che trovate su Netflix, perfetto quando si vuole estraniarsi un po’ dal mondo. Gli ingredienti sono un mix di sorrisi, fantasy e un pizzico di romanticismo.

Trama
Fin da piccola, Ga Yeong ha mostrato tendenze psicopatiche, per questo è stata allevata e curata dalla nonna. L’amore e l’attenzione che riversa sulla ragazzina contribuiscono a gestire correttamente la psicopatia della bambina. Grazie a questo, la ragazza cresce tenendo a freno il suo problema, ma rimane fredda e impassibile, senza emozioni.

Durante un viaggio negli Emirati Arabi Uniti, Ga Yeong, s’imbatte in una lampada magica e, senza volerlo richiama, Iblis, il genio al suo interno. Iblis promette alla donna tre desideri.

Iblis riconosce nella donna una bambina che aveva conosciuto circa 1000 anni prima, per colpa della quale ha dovuto sopportare una prigionia di quasi dieci secoli, e per questo desidera vendetta.  Ga Yeong non solo non sa chi sia Iblis, ma il suo temperamento gelido e senza emozioni lascia perplesso il genio, che deve comunque seguirla fino al compimento del terzo desiderio. Peccato che Ga Yeong non voglia esprimere desideri.

Inizia così una convivenza particolare tra la giovane fredda e intrattabile con il genio affascinante ma imbroglione.

I due principali attori sono Kim Woo Bin, che interpreta il genio Iblis e Bae Suzy, che interpreta la psicopatica Ki Ga Yeong. Cito anche la straordinaria Kim Mi Kyung, che interpreta la nonna anziana O Pan Geum. Solitamente ricopre ruoli di supporto, ma lei è bravissima. E’ tra le attrici coreane che mi piacciono di più. Quando nel drama c’è lei, è una garanzia di un prodotto di qualità.

Come detto all’inizio, è un drama perfetto per rilassare la mente. Mi sono divertita nel vederlo, tanto che l’ho finito velocemente. Questo è uno dei pochi kdrama (a memoria il primo di cui mi ricordi io), in cui si accenna molto leggermente a una dinamica LGBT+ declinata al femminile. .

Menzione particolare a Kim Woo Bin, un attore poliedrico, che ho amato in “Black Knight”, un drama fantascientifico del 2023 che trovate sempre su Netflix, e “Uncontrollably Fond”, un drama del 2016 che mi ha “lacerato” il cuoricino, che trovate su Viki Rakuten.
Si riconferma strepitoso anche qua, quando sorride, viene spontaneo sorridere con lui.

Se notate il divario di anni tra gli ultimi drama e quelli precedenti, e perché nel 2017 gli avevano diagnosticato un cancro nasofaringeo con un’aspettativa di vita molto breve.
Fortunatamente, nel 2019 è riuscito a guarire completamente.

In un’intervista del 2024, lo stesso attore ha detto al giornalista: “Quel giorno, era come la scena di un dramma quando il medico improvvisamente mi disse: ‘Se è breve, hai solo sei mesi di vita.’ “.
Kin Woo Bin, nella stessa intervista, ha detto che all’epoca tempo rimase scioccato e terrorizzato, ma che si è sempre rifiutato di immaginare un esito fatale.
Ecco perché quel sorriso mi piace ancora di più.

Infine solo per ricordare che non dimentico, e anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.

FANGS OF FORTUNE


Fangs Of Fortune
Genere: Mistero, Wuxia, Xianxia, Romantico, Fantasy
Paese: Cina
Anno 2024 – 34 episodi

Questo Cdrama è riuscito a entrare, pari merito con The Untamed che staziona lì da anni, al primo posto. Entrambi sono in assoluto i miei drama cinesi preferiti. Quelli che amo e di cui faccio rewatch: io che non li faccio quasi mai.

Trama:
In un’epoca lontana, la dea Bai Ze viene uccisa da un demone. La dea governava i regni degli umani e dei demoni, mantenendo tra loro l’equilibrio e la separazione. La sua morte scatena il caos perché alcuni demoni cominciano a dilagare nel mondo umano. Gli umani, dal canto loro, iniziano una caccia a quest’ultimi, senza distinzione tra innocenti e colpevoli, diventando a loro volta, crudeli quanto i demoni stessi.

Il capo dei demoni, Lord Ying Long, nella sua forma umana di Zhao Yuan Zhou, prende contatto con i cacciatori umani per aiutarli nella caccia alle bestie demoniache che hanno invaso la terra. Vuole formare con loro un gruppo di cacciatori.

Del gruppo faranno parte oltre il capo dei demoni: Zhuo Yi Chen, un abile guerriero, Wen Xiao, amica d’infanzia di Zhuo Yi Chen che non si fida di Zhao Yuan Zhao, un giovanissimo medico, Bai Jiu e un allegro arciere dal nome Pei Si Jing.

Nella ricerca dei demoni che hanno sconfinato nella terra degli umani, troveranno una verità inattesa: il vero motivo delle azioni violente dei demoni.
Affronteranno un lungo viaggio pieno di combattimenti, imprevisti, responsabilità e sfide. In tutto ciò, riusciranno gli umani e il capo dei demoni a fidarsi reciprocamente?

La storia è un adattamento di un testo classico e della raccolta di mitologia e geografia: “Classico dei monti e dei mari”.

I principali attori e i personaggi che interpretano sono: Hou Ming Hao (Zhao Yuan Zhou/Lord Ying Long), Chen Du Ling (Wen Xiao), Tian Jia Rui (Zhuo Yi Chen/Bing Yi), Cheng Xiao (Pei Si Jing), Lester Lin (Bai Jiu) e Xu Zhen Xuan (Ying Lei).

Questo Cdrama mi ha conquistato in meno di venti minuti. La storia è tratta dalla mitologia cinese. L’adattamento della sceneggiatura, la fotografia, le musiche e gli attori: tutto è top.
Chiedo venia poi per questo mio aspetto veniale: sia l’attore Hou Ming Hao, sia il personaggio che ha interpretato, mi hanno fatto “innamorare” come una pera cotta.

Può sembrare assurdo, ma mi è piaciuto così tanto da non riuscire a trovare parole per descriverlo come vorrei, posso solo consigliare la visione. Per me è la stata la versione orientale de “Il Signore degli anelli” di Tolkien.

Se vi piace il genere fantasy, i demoni, gli immortali, la mitologia cinese, gli intrighi, i misteri, i colpi di scena, i sentimenti di fratellanza e una dose di romanticismo, questo Cdrama fa per voi. Lo trovate su iQIYI con i sub in inglese a pagamento, oppure se siete come me refrattari all’inglese e volete i sub italiani, lo trovate free in alcuni fansub italiani, perché al momento nessuna piattaforma in Europa lo ha preso in carico.

Infine solo per ricordare che non dimentico, e anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.

L’ESTATE IN CUI HIKARU E’ MORTO


L’estate in cui Hikaru è morto
Titolo originale: Hikaru ga Shinda Natsu
Genere: Horror psicologico, Slice of Life
Paese: Giappone
Anime del 2025 – 12 episodi

La trama:
Yoshiki e Hikaru sono cresciuti in un villaggio ai piedi di una montagna, sono amici fin da piccoli. Vivono una vita tranquilla e senza scossoni fino a quando Hikaru scompare nei boschi della montagna sopra il paese.

Dopo molti giorni Hikaru ritorna, ma Yoshiki si rende conto che qualcosa non va. Gli sembra che il suo amico non sia più lo stesso, che sia una persona diversa.

Nonostante questo, Yoshiki cerca di mantenere un comportamento normale, quando strani incidenti si verificano nel villaggio.

Questo anime mi ha conquistata.
Mi piace. Punto.

Posso dirvi che mi attira la storia, il disegno, il mistero che permea tutto e i “messaggi celati” che scivolano nella visione. So che, a ogni episodio, sono sempre più legata a Hikaru e al suo personaggio, seppure con le sue ombre, mi fa parteggiare per lui.

La traduzione del titolo, sia in inglese sia in italiano, lascia a “terra” la poesia del titolo originale. La traduzione sarebbe “L’estate in cui la luce si è spenta”. So che è difficile, a volte, tradurre alcune sfumature giapponesi, date dai kanji, che a noi occidentali possono sfuggire.

Il titolo originale può avere una doppia interpretazione. Una è legata al nome del protagonista e l’altra al concetto di luce che svanisce, ed entrambe sono legate all’anime.

Seppur l’anime potrebbe concludersi perfettamente così, fortunatamente, è prevista una seconda stagione. Al momento, però, non si conosce nessuna data precisa.

Dimenticavo, chi volesse vederlo, lo trova su Netflix.

Infine solo per ricordare che non dimentico, e anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.

DAL MENU: GAZA, CISGIORDANIA… E COME DESSERT UN BEL PEZZO DEL GOLAN


Il governo israeliano ha approvato un piano per aumentare il numero dei coloni già esistenti nelle Alture del Golan.

Le Alture del Golan sono un territorio Siriano occupato abusivamente e sotto controllo da parte dei soldati d’israele (IDF). Il governo ha stanziato significativi fondi per aiutare e sviluppare in quell’area gli insediamenti dei coloni.

Israele ha occupato le Alture del Golan nel 1967 e le ha annesso nel 1981. Tutto ciò è avvenuto abusivamente, senza autorizzazione di nessun tipo, anzi con condanne da parte dell’ONU e del diritto internazionale. Le Alture del Golan sono riconosciute come territorio della Siria a livello internazionale. Tutte le azioni d’insediamento sono illegali.

Le alture del Golan si trovano nella Siria sud occidentale, al confine con israele, Libano e Cisgiordania. E’ un altopiano strategico.

Nel 1967 israele occupò le Alture. La Siria ha cercato senza successo di riconquistarle nel 1973. L’annessione, che io chiamerei invasione da parte di israele, non è riconosciuta a livello internazionale. L’ONU e la stessa UE considerano il Golan territorio occupato illegalmente da israele.

Indovinate chi, nel 2019, ha riconosciuto il Golan di sovranità israeliana? Bravi, avete indovinato! Gli Stati Uniti d’America, sotto il precedente governo Trump.

Quindi a noi dicono la Palestina non si può riconoscere, ma loro riconosco azioni illegali!

Ricordo che a tutt’oggi, per la comunità internazionale, UE compresa, le Alture del Golan sono occupate abusivamente da israele.

La Siria rivendica ancora le Alture del Golan e chiede il ritiro d’israele; il quale ha lo stesso atteggiamento che ha nei confronti della Cisgiordania: continua ad occupare e si tiene i territori.
Le persone autoctone, sia druze sia Siriane, rifiutano l’annessione e chiedono il ritorno alla Siria e alla legalità, poiché i coloni israeliani (come hanno fatto e stanno facendo ancora in Cisgiordania) espropriano le terre agli autoctoni e attuano discriminazioni verso i druzi e i siriani.

Quindi lo posso pensare, vero? L’istinto all’invasione delle terre altrui, fa parte del modo di pensare del governo israeliano? L’occupazione di altri stati è un vizietto che non riesce a togliersi?

Quindi lo posso pensare, vero? Che il mio governo è complice, oltre che in un genocidio, anche in un attacco mirato a terre che non appartengono a israele, ma che invade?

Fonti: Euronews e Rainews, Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite,  israeli Ministry Of Foreign affairs, Bbc, Al Jazeera

DA PERTINI A MELONI: anni luce di distanza politica e umana


La Meloni ieri parlando della Global Sumud Flotilla, dice, testuali parole: “Tutto questo è gratuito, pericoloso, irresponsabile. Non c’è bisogno di rischiare la propria incolumità e infilarsi in un teatro di guerra per consegnare aiuti a Gaza…”.

Io dico: “Se lei, il suo governo, i suoi ministri e altri collusi nel consiglio UE, avessero fatto qualcosa di concreto in questi due anni, tipo gli stessi embarghi che hanno fatto alla Russia, le persone non avrebbero rischiato la propria incolumità per infilarsi in una situazione pericolosa”.

Ma forse, la Meloni non è preoccupata per le persone della Global Sumud Flotilla, forse è preoccupata per la sua posizione…. IRRESPONSABILE e INDIFENDIBILE nei confronti di un genocidio ancora in atto e per il quale non ha fatto e non fa assolutamente nulla.

Caro Presidente del Consiglio Meloni, se lei pensa, come ha asserito, che un’intera flotta di aiuti umanitari composta da 44 stati (non solo dall’Italia) e da associazioni umanitarie ce l’hanno con lei, sospetto un grosso problema di egocentrismo (oltre altro).

Oggi ricorrerebbe il compleanno di Sandro Pertini, se fosse ancora vivo. Ex Presidente della Repubblica Italiana, nel discorso di fine anno alla nazione, il 31.12.1983 disse:
“Israele ha occupato e occupa territori altrui.
Ora io questo vorrei dire al popolo di Israele.
Siamo sempre stati al suo fianco, al fianco degli ebrei quando erano perseguitati.
Ma gli ebrei non sono stati perseguitati prima di avere uno Stato nell’Oriente, dagli arabi.
Sono stati perseguitati in Europa, dagli europei.
Finalmente, poi, dopo la prima guerra mondiale, ebbero un territorio e una patria.
E quindi, anche un territorio e una patria, a mio avviso, devono avere i palestinesi.
Altrimenti non vi sarà mai pace nel Medio Oriente.”

Il livello umano e politico era un altro, lontano anni luce, da quello di chi ci governa ora.

CINDERELLA CLOSET


Cinderella Closet
Genere: Commedia, Romantico, Gioventù, Drama
Paese: Giappone
Anno 2025 – 12 episodi di circa 20 minuti

Due piccole premesse: è un adattamento da un manga che porta lo stesso nome ed è una produzione nata originariamente per l’emittente televisiva TBS.

Trama:
La giovane Haruka ha lasciato la campagna per iniziare una nuova vita a Tokyo. Il suo vissuto semplice l’ha resa una ragazza solare ma ingenua, timorosa e senza alcuna esperienza sentimentale.
Lavora in un negozio part-time, dove incontra Kurotaki, del quale s’innamora segretamente. Per colpa della sua timidezza e del suo senso d’inferiorità non osa confessargli il suo amore.

Un giorno, per puro caso, incontra Hiraku, una fashionista molto bella e affascinante ma dal carattere tagliente. Haruka scongiura Hiraku, che accetta a malincuore, di farle da “fata madrina” per riuscire a conquistare Kurotaki, e di trasformarla in una moderna Cenerentola.

Haruka, però, non sa che Hikaru ama il crossdressing1.

La storia si sviluppa intorno ai tre personaggi citati nella trama, impersonati da: Matsumoto Leo, Osaki Ichika e Hachimura Rintaro.

Se volete vederlo, lo trovate su Netflix.

L’ho seguito molto volentieri, è stato un po’ il drama da decompressione, quando non vuoi cose troppo “pesanti” o troppo “complicate”, consapevole di alcuni stereotipi giapponesi. Insomma, un jdrama da vedere quando vuoi rilassarti e svuotare la mente.

Ho citato la TBS. Quando si parla di questa emittente televisiva bisogna sempre ricordarsi che i suoi drama che vanno in onda in prima serata e quindi molte cose sono trattate solo in superficie e adattate per un pubblico di tutte le età.
I loro drama sono leggeri, godibilissimi, adatti quando uno vuole svagarsi, ma spesso sono un’occasione mancata per parlare in maniera approfondita e realistica di alcuni aspetti di vita giapponese. Un vero peccato dal mio punto di vista, perché è un’emittente moderna e tratta temi moderni.

Personalmente mi è piaciuto proprio per l’aspetto “svuota mente”, ma non è un drama di cui farei rewatch.

  1. Il crossdressing è l’abitudine di indossare abiti e comportarsi come se si appartenesse al sesso opposto al proprio, indipendentemente dall’identità di genere o dall’orientamento sessuale della persona che lo pratica. ↩︎

Infine solo per ricordare che non dimentico, e anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.