Vorrei tanto una mattina, alzarmi, leggere le notizie, non avere un travaso di bile e non vergognarmi di essere italiana.
Stamattina il primo premio lo vince quello che non è riuscito a laurearsi dopo dodici anni di fuori corso. Sto parlando di Matteo Salvini che in un’intervista alla televisione israeliana difende il massacro a Gaza e sminuisce una parte degli italiani.
In sintesi: rivendica di essere il miglior amico di israele, giustifica i massacri a Gaza e Cisgiordania, sminuisce gli italiani che protestano contro i massacri, dicendo che non sanno neppure per cosa protestano. Dice di parlare a nome suo, a nome di capo del suo partito e come parte del governo, anche se non può parlare a nome di tutti. Difende il diritto alla vita di israele (che nessuno ha mai messo in dubbio) ma non difende il diritto alla vita della Palestina.
Matteo Salvini, quello che cambia più idee che mutande.
Quello che:
- da secessionista convinto è diventato patriota nazionale;
- da “usciamo dall’Europa” a cambiamo “l’Europa dall’interno”;
- quello che proteggiamo l’economia italiana e poi appoggia le industrie che delocalizzano all’estero;
- quello che critica la NATO ma nel governo la sostiene;
- quello che dice “Prima gli italiani” ma poi sostiene leggi economiche che penalizzano le fasce più deboli;
- quello che del Leoncavallo diceva: “Chi non ha mai frequentato un centro sociale? Io sì, dai 16 ai 19 anni, mentre frequentavo il liceo, il mio ritrovo era il Leoncavallo. Là stavo bene, mi ritrovavo in quelle idee, in quei bisogni» e poi lo ha demonizzato;
- quello che considerava Putin, per anni, il miglior statista, miglior capo del governo, miglior tutto indossando magliette con il viso di Putin stampato sopra e ora è un nemico. (Oggi il suo miglior amico è Israele e non più la Russia… chissà quando cambierà idea anche su questo);
- quello che definiva inutile il ponte dello stretto e ora lo considera un’opera indispensabile;
- quello che cantava: “Senti che puzza arrivano i napoletani” (e solo da questo non capisco come persone del sud possano votarlo, sindrome di Stoccolma?).
E queste sono solo alcune delle sue voltagabbana.
Lowell diceva: “Solo i morti e gli stupidi non cambiano mai opinione”, ma esiste un limite. Non puoi cambiare idea ad ogni vento di potere che cambia, perché così non è che cambi idea, ti stai semplicemente adattando al potente di turno. E visto che fai parte del governo italiano (che mi rappresenta), mi fai vergognare di essere italiana.
Matteo Salvini, quello che, alla giornalista israeliana, che gli domanda se porta con orgoglio il titolo di “Amico di israele” risponde: “Sì, non è il momento di aver paura, è il momento di dimostrare da che parte si sta”.
Lo abbiamo capito Matteo che non stai dalla parte degli italiani, ma degli israeliani.