TITOLI BOOM, SANZIONI INESISTENTI E DERETANI BRUCIANTI


Stamattina, al solito sfoglio la prima pagina dei giornali. Leggo dei titoli che speravo di vedere da tempo, quindi approfondisco e…  mi sale il crimine.

Una persona qualsiasi legge uno di questi titoli e pensa “Finalmente fanno qualcosa”.
INVECE NO, SONO SOLO PROPOSTE.
SONO TITOLI FUORVIANTI.
Ho un vago, fortissimo, sospetto di malafede.

La notizia vera è che la Commissione Europea e l’Alto Rappresentante Kallas hanno messo sul tavolo la proposta di sanzioni verso due ministri (Ben-Gvir e Bezalel Smotrich) e i coloni violenti israeliani; a parte che è solo una proposta, sottolineo che israele e il suo governo non sono citati.

Traduzione: Non ci sono alcun tipo di misure attive contro i due ministri e coloni israeliani, ASSOLUTAMENTE NIENTE. ANCORA MENO VERSO ISRAELE. Al momento sono SOLO intenzioni politiche e non sanzioni operative. Per diventare sanzioni effettive e operative devono essere approvate, all’unanimità, dal Consiglio UE.
Ammesso e non concesso che queste proposte passino, considerato che in due anni non sono riusciti a deliberare nulla contro israele e affini, secondo voi arriveranno a farlo entro pochi giorni o solo a invasione della Palestina conclusa e massacro dei Palestinesi terminato?

QUESTI CI PRENDONO PER IL DERETANO.

Tutto ciò mentre contro la Russia (non solo a sfavore di qualche ministro o parte della popolazione), sottolineo contro l’intera Russia e Bielorussia e i loro governi, ci sono attualmente già 18 pacchetti di sanzioni adottati, verso israele niente, nisba, nulla, il vuoto, il deserto, zero.

Secondo voi ai coloni israeliani (avete visto il livello culturale e umano di quelle persone?) e ai due ministri (avete visto il livello umano di Ben-Gvir e Bezalel Smotrich?) quanto possono toccare e interessare, sempre ammesso siano approvate, queste tre misure “punitive”? La risposta: una beata cippa!
Ma poi noi, sappiamo nome cognome e data di nascita di ogni singolo colono violento?Sapremo distinguerli e bloccarli dai turisti israeliani in giro per il mondo che vengono, o transitano, da noi?

LO VEDETE IL NOSTRO DERETANO?

Riepilogando:
Sanzioni in essere verso la Russia 18
Sanzioni in essere verso Israele: 0

Ho un “crimine” salente verso certi giornalai che pubblicano i titoli in maniera fuorviante e verso i nostri governanti italiani ed europei, che amano così tanto il nostro deretano.

Nella foto, (scusate la scarsa qualità) ho messo solo alcuni dei titoli che a casa mia si chiamano:  “Disinformazione&Propaganda” .

Gaza Humanitarian Fondation (GHF): la fondazione di cui faremmo volentieri a meno


Almeno 27 palestinesi sono stati uccisi e decine sono rimasti feriti dal fuoco israeliano nei pressi di un sito di distribuzione alimentare nella Striscia di Gaza meridionale martedì, hanno affermato le autorità sanitarie locali, nell’ultima ondata di caos e spargimento di sangue che ha afflitto le operazioni di soccorso.

Questa è la notizia pubblicata in data 3 giugno da Reuters. Poiché di solito leggo su più fonti, leggendo anche altrove trovo una notizia che mi lascia perplessa. Stessa fatto, ma la notizia stride in due comunicati diversi:
1) Gaza Humanitarian Fondation smentisce la sparatoria nel centro distribuzione aiuti.
2) L’esercito israeliano (Idf) ha ammesso che i suoi soldati hanno aperto il fuoco oggi contro dei palestinesi nei pressi di un sito di distribuzione degli aiuti umanitari gestito dalla Gaza Humanitarian Foundation.

La notizia è vera (purtroppo), ma non sono qui per parlare  della notizia, né del fatto che la GHF ha in previsione di aprire pochissimi (e intendo pochissimi) centri di distribuzione cibo, tutti collocati a sud di Gaza (lontanissimo da dove vivono la maggior parte dei palestinesi di Gaza). Non parlo nemmeno del fatto che questi centri, non tutti ancora funzionanti, dovrebbero nutrire circa due milioni di palestinesi.
No, parlo della Gaza Humanitarian Fondation.

Mi ha incuriosito il fatto che una fondazione smentisse una cosa veramente accaduta.
Tra l’altro è l’unica fondazione a cui lo stato israeliano permette di distribuire aiuti nel territorio palestinese. Tutte le altre non possono entrare a Gaza. Attendono ai confini con derrate alimentari, medicine e aiuti da mesi.

La Gaza Humanitarian Fondation è stata fondata nel febbraio 2025. E’ stata registrata sia negli USA sia in Svizzera, a Ginevra. E’ una fondazione fortemente voluta dal governo israeliano ed è operativa dal 26.05.2025 (tenete a mente questa data).

Quale dio perverso fa aprire una fondazione per aiuti umanitari ai palestinesi, sostenuta fortemente dal governo israeliano, e poi lo stesso governo israeliano pochi giorni dopo inizia bombardare quelli per cui ha aperto la fondazione?

Quindi prima fai la fondazione umanitaria per i palestinesi e poi li bombardi?
Il vero scopo è aiutarli, lucrarci o… sterminarli?

Il primo direttore della Gaza Humanitarian Fondation (GHF) è Jake Wood, ex marine statunitense, nominato alla costituzione della fondazione nel febbraio 2025.
Ma… ops… il 25.05.2025 (vi avevo detto di tenere a mente una data) si dimette, dichiarando:
E’ impossibile raggiungere gli obiettivi della fondazione rispettando i principi umanitari fondamentali di umanità, neutralità, imparzialità e indipendenza”.
Ha anche esortato israele a consentire l’ingresso degli aiuti a Gaza attraverso tutti i canali disponibili (le altre fondazioni e ong).

BREVE RIEPILOGO:
12.02.2025 Nasce la Gaza Humanitarian Fondation su impulso del governo israeliano
18.03.2025 Il governo israeliano rompe la tregua durata soli 42 giorni e ricomincia a bombare Gaza, ancora.
25.05.2025 Jake Wood nominato a febbraio direttore esecutivo a febbraio, si dimette “per impossibilità di rispettare i principi umanitari fondamentali”.
26.05.2025 apre il centro distribuzione a Rafah. I centri sono sorvegliati da appaltatori statunitensi e militari israeliani.
27.05.2025 I morti, da questa data a oggi, nei centri di aiuto sono già 49, oltre a 300 feriti.

Anche a voi è nata la curiosità su questa Gaza Humanitarian Fondation (GHF)?
A me sì, tanta, e quindi ho cercato e ho spulciato.

PRIMO SPULCIO – LA GESTIONE OPERATIVA
Pensate che la Gaza Humanitarian Fondation sia gestita da ong o altre forme di enti umanitari? No! E’ gestita da appaltatori privati con legami alla sicurezza e all’intelligence.

Safe Reach Solutions: società statunitense. E’ responsabile della sicurezza dei centri di distribuzione degli aiuti a Gaza. Fondata da Philip F. Reilly, ex ufficiale CIA (oh guarda, la CIA). Il suo compito è gestire l’accesso ai centri controllando l’identità delle persone. Tutte le sue strutture sono protette da contractor statunitensi e pattugliate dall’esercito israeliano.

UG Solutions: società statunitense. Coinvolta nella “strategia di distribuzione degli aiuti”, quindi di preciso non ho capito cosa fa’. E’ una società privata nel settore della sicurezza, ma su tutto il resto tace un silenzio assordante.

Boston Consulting Group: società statunitense. Ha fornito consulenza nella progettazione e implementazione del programma aiuti della Gaza Humanitarian Fondation. Quindi di preciso non ho capito che ha fatto.
Parlo al passato perché la società, il 30.05.2025 ha ritirato il proprio team e la propria collaborazione dopo aver scoperto che per alcune attività (non specificate) mancavano delle approvazioni e i consensi.

Solace Global: sede legale in Gran Bretagna, ma uffici negli Stati uniti. Il suo compito è di fornire servizi di sicurezza per operazioni umanitarie in zone di conflitto.

Organi Group / Misr Sinai: sono due società separate. Entrambe hanno sede in Egitto. Il compito preciso non sono riuscita a individuarlo, in compenso ho trovato notizie che la Organi Group è accusata di vendere permessi “fast-track” per i palestinesi che vogliono lasciare Gaza, alla modica cifra che varia da 4500$ a 10000$. Tradotti nella nostra moneta, tra i quattromila e gli ottomila euro. Inoltre, ha imposto tariffe fino a 20.000$ (pari a circa 18.000€) per ogni camion che entrava per portare aiuti umanitari e merci in Gaza. L’Ufficio dei diritti umani delle nazioni unite ha condannato l’accaduto dichiarando che l’ostruzione deliberata di aiuti alimentari e di soccorso è un crimine di guerra.

SECONDO SPULCIO – COLLEGAMENTI CON GOVERNI E AFFINI
Governo degli USA e amministrazione Trump: GHF ha il sostegno di entrambi.
Governo israeliano: GHF ha il sostegno diretto di questo governo, e la fondazione è stata sviluppata con i funzionari israeliani.
Coordinatore delle attività governative nei territori (COGAT): è l’organismo militare israeliano incaricato agli aiuti a Gaza.
Unione Europea: La GHF afferma di aver ricevuto l’impegno di 100 milioni di dollari da un governo dell’EU… ma non dice quale.
 
A questo punto, andrebbe fatta un’interrogazione al parlamento europeo per sapere se è vero o no. Se sì, voglio il nome di quel paese europeo. Se no, stanno mentendo spudoratamente.

TERZO SPULCIO – COLLEGAMENTI CON ORGANIZZAZIONI E PARTNER CHIAVE
Vi metto i nomi senza specifiche:
Team Rubicon, World Central Kitchen, Mastercard, Usaid, Fondazione Howard G. Buffett, Pam, Safe Reach Solutions, UG Solutions.
(Vi invito a cercare voi eventuali approfondimenti, altrimenti questo post supera, in lunghezza, la Divina Commedia)

QUARTO SPULCIO – OPPOSIZIONI

L’ONU e moltissimi gruppi umanitari hanno criticato e si sono opposti al GHF, preoccupati dalla politicizzazione degli aiuti, la mancanza di indipendenza e la mancata adesione ai principi umanitari fondamentali (neutralità, imparzialità, indipendenza, umanità). Ha denunciato anche la militarizzazione dell’assistenza umanitaria, affermando che la sopravvivenza dei civili non può dipendere dai soldati (se poi sono gli stessi che li bombardano…).
E’ stata richiesta un’indagine indipendente (ma dubito che israele la permetterà) sugli incidenti avvenuti nei centri di distribuzione gestiti dalla GHF.

Alcune organizzazioni umanitarie si oppongono e denunciano GHF, ne cito solo alcune:
Save the Children denuncia che la distribuzione degli aiuti esclude le persone più deboli, come anziani, disabili e malati.
ActionAid afferma che l’assistenza fornita dalla GHF è solo “una maschera umanitaria per una strategia militare di controllo e di spossessamento” e che gli aiuti così dati sono solo uno strumento di pressione politica.
Medici senza Frontiera ha descritto il sistema di distribuzione degli aiuti come “disumanizzante, pericoloso e severamente inefficace, con rischi altissimi per i civili che cercano di accedere agli aiuti”.

Chiaramente, visti i tempi, tutto ciò che scrivo ora sulla GHF è in continuo movimento, anche a causa delle critiche da ogni parte. Potrebbe cambiare ancora.

Con le mie limitate possibilità e capacità questo è tutto ciò che sono riuscita a trovare. Non ho amici giornalisti, politici e neppure agganci nel mossad o nella Cia. Ho usato solo il mio tempo, la mia curiosità e, lo ammetto, il fatto che ho le persone di Gaza nel cuore.

Ho scritto un centesimo di quello che avrei voluto, cercando di condensare il più possibile. So che letture troppo lunghe su temi serie, per molti, risultano “pesanti”.

Scrivo ancora poche righe per dare una visione d’insieme. Vi lascio qualche percentuale per capire chi c’è dentro, dietro, sopra, sotto… insomma per comprendere meglio questa cosa chiamata “Gaza Humanitarian Fondation “.

CIRCA IL 60% – USA: per il forte appoggio e coordinamento con il governo americano e l’amministrazione Trump, oltre al coinvolgimento di ex funzionari statunitensi.
CIRCA IL 40% – Israele: per il supporto diretto del governo israeliano, il ruolo del COGAT e di quello degli ex militari israeliani nell’organizzazione.

Una specifica un più:
CIRCA IL 45% della struttura è composto da soggetti legati al campo militare. Questo 45% è formato da militari, ex militari, società di sicurezza e organizzazioni con forti radici nel mondo militare.

Se siete giunti fin qui a leggere, o mi volete molto bene, o anche voi volete capire di più su ciò che accade a Gaza, ma soprattutto, come me, vorreste che per i Palestinesi ci fosse pace, che smettessero di morire sotto le bombe, per una mitragliata, per fame e sete o perché un drone del cazzo è un cecchino che mira alla testa di bambini.