VETRO


E lì, embrione, ho già il titolo, le parole, alcune immagini attraversano come trailer di film. Scorrono i pensieri e le emozioni lambiscono, ma mi manca la percezione degli odori.

No, non sto impazzendo (non più del solito), io quando scribacchio e come quando leggo, sono nella storia. Se il libro non si fa “sentire”, il libro non mi avrà. Se scribacchio e mi manca la percezione di un senso, giro e rigiro inconcludente, alla sua ricerca.

Nel mio scrivere percepisco il movimento dell’aria, se è fredda o calda, la stoffa, il calore di una pelle, la luminosità della luce, il tepore di un sole autunnale, il freddo di una goccia d’acqua. Percepisco il respiro, l’ansimare, il desiderio trattenuto, le sensazioni, gli odori, la rabbia, la gioia e quella malinconia di sottofondo.

Di quel post ancora gli odori non arrivano.
Ci sono.
Li vedo dietro a un vetro.
E il vetro non l’ho messo io.
Glass