DI STELLE E DI FANGO

E le vedi passare le bugie.
Quelle che ti dicono e quelle che si dicono da soli.
Vedi scivolare anche le cose non dette, non nei silenzi che abbracciano, ma nel vuoto che spaventa.

Lo sai di non detenere il vero assoluto. Sai di averne percepito, piccoli grammi sparsi qua e là, nella tua vita. Però l’hai sempre rincorso, a volte sbagliando, confondendo desiderio con verità. Già, la verità, la insegui ancora. Sperando prima o poi, di avere la forma per poterla contenere, magari fosse anche tra qualche vita.

E le vedi passare le bugie e i silenzi delle cose non dette.
Taci, anche se vorresti parlare. Poi pensi: “Diciamolo, chi cazzo sono per scagliar la prima pietra? Io, la pietra, neppure riesco a farla rimbalzare sull’acqua”.

E le vedi passare le bugie, i silenzi delle cose non dette e le solitudini fatte materia.
Non sei nessuno per parlare, ma non hai di certo l’obbligo di accettarle. Puoi quindi lasciarle andare alle tue spalle, insieme alle persone che te le dicono o se le dicono (e dicendole a loro, le dicono a te). Puoi, ma non sempre è così facile lasciare andare le persone.

Scruti una notte luminosa. Leggero il respiro. Ti sovviene Oscar Wilde. Lo Speri. Chissà mai che tutta quella luce non ti aiuti a trovare quello che tanto cerchi.
moon-bunny-by-indre-bankauskaite

13 pensieri riguardo “DI STELLE E DI FANGO

  1. Impari a lasciar andare, come la chiazza d’acqua che lascia schizzar via un sasso. E non è il sasso che fila via, ma lo specchio d’acqua a non trattenerlo. Lasciando credere a chi lancia di essere più bravo.

      1. voi non mi vedete, ma io sono uno di quelli che fanno “passare le bugie, i silenzi delle cose non dette e le solitudini fatte materia.”

        E, prima o poi, sono pedaggi che bisogna pagare.
        Pagare salato, mi sa.
        Anzi senza mi sa. E’ certo.

      2. Le fai passare? che intendi per passare, che le utilizzi?

        Non so i conti che fanno pagare quelle cose come siano, pesanti, leggeri, aguzzi, soffocanti… ma posso dirti che quelli, seppur minimi che ho pagato in gioventù, mi son bastati a farmi dire che “se proprio devo pagare preferisco farlo a testa alta, almeno vedo dove vado a sbattere” 😛

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