DI STELLE E DI FANGO


E le vedi passare le bugie.
Quelle che ti dicono e quelle che si dicono da soli.
Vedi scivolare anche le cose non dette, non nei silenzi che abbracciano, ma nel vuoto che spaventa.

Lo sai di non detenere il vero assoluto. Sai di averne percepito, piccoli grammi sparsi qua e là, nella tua vita. Però l’hai sempre rincorso, a volte sbagliando, confondendo desiderio con verità. Già, la verità, la insegui ancora. Sperando prima o poi, di avere la forma per poterla contenere, magari fosse anche tra qualche vita.

E le vedi passare le bugie e i silenzi delle cose non dette.
Taci, anche se vorresti parlare. Poi pensi: “Diciamolo, chi cazzo sono per scagliar la prima pietra? Io, la pietra, neppure riesco a farla rimbalzare sull’acqua”.

E le vedi passare le bugie, i silenzi delle cose non dette e le solitudini fatte materia.
Non sei nessuno per parlare, ma non hai di certo l’obbligo di accettarle. Puoi quindi lasciarle andare alle tue spalle, insieme alle persone che te le dicono o se le dicono (e dicendole a loro, le dicono a te). Puoi, ma non sempre è così facile lasciare andare le persone.

Scruti una notte luminosa. Leggero il respiro. Ti sovviene Oscar Wilde. Lo Speri. Chissà mai che tutta quella luce non ti aiuti a trovare quello che tanto cerchi.
moon-bunny-by-indre-bankauskaite

DUALITA’


Il sapore del vino rosso amalgama i pensieri con le parole. Le ritrovi sparpagliate come i calzini a terra, nel corridoio, per arrivare alla camera da letto.

Con loro ritrovi quella sensazione particolare. Un vuoto pieno o un pieno vuoto? Cerchi l’abbraccio che ti faccia sentire casa e lo aneli tenendo tutti a fisica distanza. Così semplice nel suo esser difficile. Ma tu semplice? Mai. Quindi di che ti lamenti.

La diversità arricchisce, dicono, è una forza, ribadiscono, ma ci son momenti che la percepisci come dietro un vetro. Vedi, nel silenzio, labbra mute muoversi, allunghi la mano a sfiorare, senti freddo sotto le dita.

L’isolamento è protezione e prigione insieme, tana sicura o angusto bugigattolo in cui soffochi. La vita stessa è gioia e calore o sofferenza e freddo.

Questo mondo, e il suo gemello dispari, sono i mondi della dualità, sfuggirne è difficile.

La verità è racchiusa in bolle di sapone, il loro scoppiare in ogni angolo della terra, ne fa ardua la ricerca affinché molteplici torni una. Infine possa riposare, il mio dio interiore, nel terminare il puzzle.
Photo by Benoit Courti

Ti sovviene Wilde e il suo guardar le stelle, ma a volte questo più che fango ti sembra guano le cui esalazioni ti ammorbano le sinapsi. Rimanere in punta di piedi per allontanarle e tendere alla luce a volte è impegnativo.

Eppure.