Non voglio più presenza nell’assenza.
Quello storcere il ventricolo sinistro in una smorfia di dolore, che caccio via subito, mi contrae per un attimo.
Parlano di me come una forte come se le persone forti non sentissero dolore. Come se le lame entrassero nella loro carne, nella mia, senza far uscire il sangue.
Pensano io abbia un apparato muscolare atto a sorreggere i pensieri della notte, senza sentirne il peso, mentre la gravità di questo mondo mi inchioda a terra.

Parlano di me a me, come se le lacrime non mi appartenessero, come se l’universo mi avesse creato senza condotti lacrimali.
Eppure è lì, così evidente più fragile sei, più forte devi diventare per sopravvivere.
Io le mie improbabile definizioni di amore, voi e le scuse nascoste dietro quel “Ma tu sei più forte”. Come se uno nascesse così e non fosse una scelta.
Quante cose mi impedisco di fare, quante cose mi impedisco di far vedere, quanti divieti ho messo per essere forte, sapendo che la vera forza sta lì, in quella apertura senza paura, che ancora non riesco ad avere.
Quando si giudica senza voler cercare di andare in profondità si capisce solo questo 🙂
Credo che non si neppure una questione di giudizio sai?! Credo sia più una questione di paura delle proprie debolezze, demandano il loro peso a altri…
anche 😉
Io ho sempre patito di complessi di inferiorità, ed ancora adesso è raro che io mi possa sentire “forte”. Certo, combatto la quotidianità come tutti, ma forse devo dare quel “qualcosa” in più per sentirmi alla pari degli altri.
Io non mi sento “forte”, mi dicono che son forte… è diverso
So che ho fatto e superato cose per cui ho ero forte o “morivo”. Questo un pò toglie i sensi di inferiorità 🙂
Ma tra questo e esser forte davvero ne passa… diciamo che allena 😉
Io, proprio perché non mi sono mai reputato “forte”, ho sviluppato altre mie caratteristiche (astuzia, parlantina, ecc…) che mi hanno permesso di sentirmi alla pari dei miei interlocutori.
Ma chi lo dice? Perchè sì, a guardarti sembri una roccia, una che ha attraversato di tutto, ma basta leggerti, ascoltarti…
A parole qualche persona, capita nei discorsi spesso. Nei fatti molti…
Leggere costa fatica probabilmente, perché pochi se ne accorgono. O forse più semplicemente questa nostra società, mediamente, è analfabeta emotivamente.
Spesso questo traspare. Qualche risposta piccata, qualche velato “machecaxxostaiadi’”. La gente (me compreso) ama questa “forza”, forza che pure stima le sue lacrime, e tiene strette le piaghe affinché non purulenteggino.
Tu dirai che questo traspare a chi non guarda bene, a chi si ferma all’apparato che hai disegnato, quell’apparato che sostieni così disinvoltamente da non riuscire a scrostartelo via.
Forse anche quando qualcuno la scorge, quell’apertura… 😉
Bè chi scorge e si comporta come se non scorgesse, dovrebbe spiegarmi perchè lo fa. Poi domandarsi e rispondere a se stesso/a la motivazione di questa ambivalenza.
La “gente” quella stessa forza che vede e riconosce benissimo la sa usare altrettanto bene come scusa. Ad Andrea Pazienza è bastata una vignetta per spiegare tutto quel che c’è da dire.

bellissima…
Dovresti leggerlo tutto il libro da cui viene, pesante ma bellissimo. Pesante nel senso che colpisce come un macigno.
Prenderò anche questo libro allora (titolo?), la mia pigna sul comodino è ormai di metri…. 🙂
“Pompeo”, Andrea Pazienza.
Letteratura disegnata, per citare uno che ne sa. Aspetta a prenderlo, quasi sicuramente ne ho un doppio a casa giù.
aspetto a prenderlo, che poi magari prima della fine dell’anno un aperitivo insieme lo facciano (se non vai via)
Io metto una maschera ma poi di nascosto frigno
Io maschere non ne metto, metter maschere è pericoloso perché prima o poi accade che neppure io capisco la differenza tra la maschera e me stessa.
Quindi son vera, ma al massimo rimango in silenzio.
Per il piangere… quello sempre da sola e di solito in auto (oh ognuno ha le sue perversioni 😉 )
Io in bagno. Io sorrido ma o vorrei pestare qualcuno o urlare. Questa la mia unica maschera.
pensavo parlassi anche tu dei muscoli come nel mio post….
L’ho letto ora il tuo post. Mio cuccioloso vecchiettino…..
Ma fisicamente a parte i pensieri della notte, quelli che uso son quelli delle braccia il movimento per cui porto il calice alle labbra…. 😛
PS: potevi avvisare che facevi la half, così mi fermavo e esercitavamo insieme il movimento “appoggia sul tavolo, porta alla bocca, appoggia sul tavolo, porta alla bocca”
(Sto parlando del bicchiere, prima che tu fraintenda!)
ti sembro il tipo che fraintende? 😉
Chi tu? Ma figurati tu mai, tu sei un anziano ingenuo…
Lo dicevo per gli altri, quelli dei tripli sensi carpiati
Non esistono le persone forti …. ma la gente non lo sa 🙂
Non esistono le persone, ma lo gente non lo sa e parla con le proprie allucinazione 😉
hahahahah si immagino :p