MY LITTLE PONY


Io ci ho provato. Per ben due giorni ho postato cose serie, con phatos, piene di cuore e emozioni, cose serie da signora. Nel frattenpo l’universo cospirava contro di me per (ri)portarmi sulla via della cazzoneria. Così tramite amici mi portava a dei link, stuzzicava il prurito pruriginoso delle mie dita a scrivere. Ma io stoica facevo finta di non vedere nulla.

Io ci ho provato. Poi oggi, prima un gattone mi ha tirato per la coda (forse non dovrei usare questo termine in questo post) con discorsi del tipo “Si vabbè bello bellissimo, ma a quando i tuoi post cazzari?” e infine su un social mi hanno definitivamente fatto crollare con questa

Una bellissima coda vero? (En Joy la coda con le farfalle è stata scelta volutamente in tuo onore)

Poi ho compreso che non è un accessorio tipo parrucca, poi ho capito che si parlava dei teneri e dolci mini pony, ed infine mi son resa conto che non potrò mai più guardare i cartoni animati dei mini pony come prima.

A quel punto con miti infantili distrutti, per sbaglio, si si proprio per sbaglio, son andata sul loro sito, e l’ultimo mio candore è stato spazzato via.
Bug Bunny, Hello kitty, un mondo di coniglietti rosa candidi distrutti in pochi interessantissimi clic.

PS: anche metter la cipria con il piumino sarà difficile ora

IL GATTO MANNARO


Che io sia una gattara è risaputo. Forse per questo che trovo il Lykoi irresistibile, e il suo sembrare un mini lupo mannaro me lo rende anche ancor di più affascinante.

Nato da una mutazione genetica spontanea, in seguito sviluppata dagli allevatori, il miciolotto non ha peli attorno a occhi, naso, orecchie e muso. Questo lo fa assomigliare a Wolverine.

I Lykoi sono sani, l’unico problema genetico è legata al fatto che nei loro follicoli mancano i componenti necessari per creare il pelo. Tra l’altro pare che anche il carattere differisca dai felini, facendolo assomigliare molto a quello dei cani.

Che dite?! Che ho il gusto dell’orrido?
Uhmm… forse, si, in effetti se ci penso quando ho guardato il film della Disney “La bella e la bestia”, nel momento in cui la bestia si trasforma in uomo pheego e bello, io penso: “Nuoooooooooooo ridatemi la bestia, io amo la bestia non questo damerino”.
Di conseguenza se siete un uomo e vi dico, o vi ho detto, che mi piacete… ponetevi delle domande…

SOCHI OLYMPICS WATER CLOSET 2014


Mi piace sorridere delle assurdità umane e mi piace far sorridere.

SOCHI OLYMPICS WATER CLOSET 2014
SOCHI OLYMPICS WATER CLOSET 2014

Di conseguenza non potevo non mettere questa mini carrellata:

Poi ho smesso di sorridere, ho visto questo:

Sapete una delle mie frasi cult-principio è di Ghandi: “Un individuo non può agire rettamente in un settore della vita e comportarsi in modo scorretto in un altro settore. La vita è un tutto indivisibile”.

Una nazione che non riconosce il diritto di scelta di amare chi si vuole, ha fatto la sua scelta. Anche io ho fatto una scelta,  per me queste sono le olympics water closet, in tutti i sensi.

KUNG FU VAGINA


Dio vuole che rida. E vuole che rida molto.

Non trovo altra ragione per cui mi fa trovare stranezze in rete, quando non le trovo, mi fa mandare da amici in privato il nome di Casey Jenkins (vedi post precedente), e non contento da un altro amico (ciao Chiwaz) mi butta là, nei commenti, a mo’ di bomba un altro nome femminile. Kim Anami.

Io vado a cercare e mi ritrovo


la life coach della vagina

Ora nonostante io e l’inglese abbiamo dei grossi problemi caratteriali d’incomprensione, credetemi ho cercato di comprendere, perché voglio diventare anch’io “super hero” e salvare (solo) tutti gli uomini pheeghi del mondo!

VAGINAL KNITTING


Ultimamente io, Progenie e Costy ci siamo appassionate e dedicate al lavoro a maglia. Spesso una accanto all’altra, la sera, ci sediamo sul divano e mentre la televisione fa da sottofondo auditivo, sferruzziamo e chiacchieriamo.
Avendo una pacifica convivenza con cinque gatti, abbiamo però il “problema gomitoli”. I gomitoli hanno per i micioni di casa la stessa attrazione di una torta di profitteroles per me. Li vedono, li puntano, li vogliono ASSOLUTAMENTE.
Ed ora Casey Jenkins mi da l’idea per risolvere tale problema alla radice o meglio alla vaginite.


Abbiate pazienza, non è colpa mia, se non ci inciampo per caso in rete, qualcuno mi scrive in privato e mi butta là un nome Casey Jenkins. Insomma è un destino che mi trovi sempre di fronte a notizie “Ma perché?!”

In ogni caso sappiate che Casey Jenkins è una donna australiana che ha deciso di creare una performance artistica dal nome “Casting Off My Womb”.
Nella durata totale di 28 giorni la donna ha lavorato a maglia con il gomitolo di lana inserito nella sua vagina. Questa performance artistica è nata per “… denunciare i soprusi che le donne sono costrette a subire ogni giorno…”.

Lungi da me a questo punto esternare se ciò e davvero artistico o no, l’arte per ognuno di noi è qualcosa di diverso. Le motivazioni di questa performance son giuste, anche se un gomitolo nella vagina a me già di suo sembra un sopruso. Solo mi sorprende sempre l’umana fantasia, seppur in questo caso mi ha risolto il problema dei gatti che vogliono giocare con i gomitoli.

A proposito, volete una sciarpa?

CETRIOLOS, GELATOS E DILDOS


Una fotografa americana ha ideato un progetto di foto “illegali”. Lo ha fatto per mostrare, in maniera ironica e leggera, l’assurdità di alcune leggi americane. Olivia Locher “viola” le leggi attraverso il suo progetto I fought the law. Evidenzia in tal modo alcuni aspetti della legiferazione americana, che spesso, lascia senza chiarezza e definizione temi importanti e invece si perde nei dettagli dell’assurdità inutile.

in Alabama è vietato mettere un gelato in tasca

in Connecticut i cetrioli devono rimbalzare, altrimenti non possono essere chiamati cetrioli

in Arizona non si possono tenere in casa più di due dildo

In effetti le motivazioni di alcune di queste strane e assurde leggi americane sono talmente oscure da farmi paventare il timore, un giorno mai andassi negli USA, di confondermi e trovarmi in gattabuia perchè faccio rimbalzare i dildo, mi metto in tasca i cetrioli e tengo oltre due gelati in casa.

CONCORRENZA SLEALE


Come donna di un’età certa ormai sono incalzata da orde di neo 18nni, neo 20enni, neo 30nni, insomma tutte le puelle sotto la mia età. Esse mi soffiano sul collo mentre il loro ormone in crescita prende per il culo la mia cellulite.

Ho inoltre preso atto che il mercato maschile, tra scarti, prodotti difettosi è usato non garantito non copre più la richiesta per almeno il 40%.

L’altra metà del cielo (leggasi maschietti) per me è sempre fonte di domande del tipo “Ma perchè!?” di fronte all’abbinamento di termini assemblati insieme quali “pene e tostapane” “.

Oggi poi i miei occhi veggono in una foto un vecchietto americano appoggiato alla sua auto, un certo Edward Smith “meccanofilo”.

Ed io qua penso, che cazzo di meccanico è un meccanofilo? Scopro così che un “meccanofilo” è termine che indica una persona attratta sessualmente da aerei, treni e automobili. Smith però è un romanticone, non è solo una questione di sesso, perchè dice:  “Amo Vanilla così tanto che se gli dovesse capitare qualcosa mi si spezzerebbe il cuore”.

meccanofilo

Ora non sto neppure a sindacare o a voler sapere in qual guisa consumano il loro rapporto sessuale o non riuscirò più a far benzina senza sentirmi un’attrice porno.  Ma fatemelo dire,  questa è concorrenza sleale! Alle auto non vengono le rughe, i muscoli non cedono e la carrozzeria esterna ci mette un sacco di tempo a degradarsi, e quando ciò accade la manutenzione è veloce e accessibile come prezzo.

Ora oltre al fiato sul collo di tutte le neo puelle, mi sento anche il fiato di un tubo di scappamento.