BISTROT


Ogni giorno entrerei in quel bistrot.

Porterei i miei cinque gatti e i libri e le parole da stendere come tovagliette americane sui tavolini.

Mi siederei su quella sedia, vicino al vetro, dove la luce inonda, la cagnolina al fianco e la tazza di caffè sul tavolino.
Photo by Youngdoo

Potrei leggere le rughe della gente e dir loro che futuro avranno

Che se ci pensi bene anche le zingare leggono le rughe, ma quelle delle mani.
Io leggo quelle del volto, perché l’anima è più vicina agli occhi che alle unghie.

Le persone si siederebbero di fronte a me senza dire nulla.
Alzerei lo sguardo dal libro e leggerei loro.

In ogni ruga adagiata, vedrei le notti, i cieli stellati, i pianti, i dolori, le risate allegre nei giorni che furono, le gioie sopite e il tormento che si portano ancora oggi, e poi, nei solchi della pelle, come nei terreni arati, i semi del futuro.

Poi un giorno, alzerò lo sguardo e ti vedrò seduto di fronte a me.
Vedrò le tue rughe che combaciano perfettamente con le mie.
Le seguirò lentamente con le dita per scoprire che, alcune delle mie, mi son servite per arrivare a te.

Nel mentre ci osserveremo, sui nostri visi le rughe cambieranno, si intreccerrano, come le nostre mani, a formare un nuovo disegno.

Nei solchi i semi di un futuro. Il nostro.

hands

 

Una grattatina particolare va a un altro Micione, oltre ai cinque sopra citati. Questo mio miniscritto (non manoscritto, anche se le mani alla fine ci sono) è nato dal fatto che lui, da buon gatto, mi porta sempre in un mondo fatto di poesia e ironia. Io in quel mondo mi trovo a casa e mi perdo nei miei sogni.
Il suo bistrot mi ha fatto volare alto.

CONCORRENZA SLEALE


Come donna di un’età certa ormai sono incalzata da orde di neo 18nni, neo 20enni, neo 30nni, insomma tutte le puelle sotto la mia età. Esse mi soffiano sul collo mentre il loro ormone in crescita prende per il culo la mia cellulite.

Ho inoltre preso atto che il mercato maschile, tra scarti, prodotti difettosi è usato non garantito non copre più la richiesta per almeno il 40%.

L’altra metà del cielo (leggasi maschietti) per me è sempre fonte di domande del tipo “Ma perchè!?” di fronte all’abbinamento di termini assemblati insieme quali “pene e tostapane” “.

Oggi poi i miei occhi veggono in una foto un vecchietto americano appoggiato alla sua auto, un certo Edward Smith “meccanofilo”.

Ed io qua penso, che cazzo di meccanico è un meccanofilo? Scopro così che un “meccanofilo” è termine che indica una persona attratta sessualmente da aerei, treni e automobili. Smith però è un romanticone, non è solo una questione di sesso, perchè dice:  “Amo Vanilla così tanto che se gli dovesse capitare qualcosa mi si spezzerebbe il cuore”.

meccanofilo

Ora non sto neppure a sindacare o a voler sapere in qual guisa consumano il loro rapporto sessuale o non riuscirò più a far benzina senza sentirmi un’attrice porno.  Ma fatemelo dire,  questa è concorrenza sleale! Alle auto non vengono le rughe, i muscoli non cedono e la carrozzeria esterna ci mette un sacco di tempo a degradarsi, e quando ciò accade la manutenzione è veloce e accessibile come prezzo.

Ora oltre al fiato sul collo di tutte le neo puelle, mi sento anche il fiato di un tubo di scappamento.