Sappiate che nonostante il mio primo giorno di palestra dopo due anni, stamattina riesco a camminare e anche a sorridere contemporaneamente, e posso assicurare con certezza che:
* le mattonelle arancione hare krishna delle docce della palestra, popoleranno i miei incubi per i prossimi mesi
* gli specchi in sala attrezzi sono il male! Oltre a vederti nella tua cicciosità ad ogni parete, ti vedi in continuazione sudaticcia e rossa (e non sto parlando dei capelli)
* i muscolati esibizionisti esistono in ogni palestra
* vi è un certo tipo di donna da palestra, che la fa truccata e con gli orecchini pendenti, e tu continui a domandarti “Ma come caxxo fa a non sudare e diventare un panda?”, perché tu appena chini la testa, grondi, che la cascata del Niagara ti fa un baffo
* si lo so, son zabetta, ma sulla cyclette mi annoio e mi guardo intorno
* i ciapett, ogni volta, si rendono conto da quanti muscoli son formati
* l’istruttore ti da i pesetti da un chilo “perché sai le prime volte…” (sottotitolo sei donna) e come sempre dopo è obbligato a dirti “Forse per te son troppo leggeri”
* il percorso è lungo, ma qua tutte noi (le mie personalità multiple e io), sappiamo essere tenaci
* consumerò meno corrente elettrica e acqua calda a casa
* quando esci dalla palestra, hai una fame boia, l’insalata con le uova sode è un piatto squisitissimo
* te lo dici “Ok Rossa, dai, il ghiaccio e rotto, hai iniziato, ripartendo dal/di nuovo”
Ecco, niente di che questo scritto. Un flash di vita, la mia, e la consapevolezza che per ritrovarsi, bisogna prima perdersi.
(Sì, ma io a sto giro mi compro un navigatore!)