Se non te lo porti dietro, non sei un vero uomo, uno di quelli duri, un macho per intenderci. Di cosa parlo? Ma dell’assorbente interno!
Voi pensate che io scherzi, ma Creek Stewart, avventuriero di professione, nel suo blog (solo per veri uomini) spiega come, grazie agli assorbenti interni, tu possa sopravvivere nella giungla. Il tutto corredato da foto e spiegazioni. Che sia vero che il potere del mondo stia “lì”, gira che ti rigira, ogni cosa alla fine è legata a quel “luogo”? The power to patonza insomma.
Io però Chuck Norris o Rambo non riesco ad immaginarmeli al supermercato che scelgono quale scatola di tampax comprare.
Qui sopra alcuni utilizzi “salvavita” del tampone interno, altri potete trovarli sul blog di Creek.
In ogni caso questo Creel a me sta simpatico, abbiamo vene varicose ironiche simili, alla fine del suo post domanda: “Allora, cosa hai deciso? Sei abbastanza virile da includere un tampone o due nel vostro kit di sopravvivenza? Ricordate, non è se, ma quando.”
Non trovo altra ragione per cui mi fa trovare stranezze in rete, quando non le trovo, mi fa mandare da amici in privato il nome di Casey Jenkins (vedi post precedente), e non contento da un altro amico (ciao Chiwaz) mi butta là, nei commenti, a mo’ di bomba un altro nome femminile. Kim Anami.
Ora nonostante io e l’inglese abbiamo dei grossi problemi caratteriali d’incomprensione, credetemi ho cercato di comprendere, perché voglio diventare anch’io “super hero” e salvare (solo) tutti gli uomini pheeghi del mondo!
Erano i primi anni del 2000, era estate, frequentavamo lo stesso bar, gli stessi amici. Non so perché quella sera fu diverso, perché decise di venire a ballare con noi e perché rimase sempre vicino a me. Non so neppure come ci trovammo, incuranti di tutti gli altri, in quella notte estiva sul lago a baciarci.
Ho ancora la sensazione da “film”. Era più giovane di me, ed io non volevo più storie con uomini più giovani. Scavalcò le mie parole di difesa con le sue “Fidati” e “Credici”.
Ci trovavamo al bar, stavamo con gli amici, ridevamo, scherzavamo. Verso mezzanotte andavamo via e finivamo sempre per far l’amore in macchina. Rimanevamo lì, abbracciati, e lui, sempre, con voce bassa e calda mi cantava all’orecchio questa canzone.
Ed io ero felice. Non so se ero innamorata o no, ma sapevo di essere felice, non ricordo di essere mai stata più felice di quel periodo con un uomo.
Non so se fu per colpa delle mie paure che ripreso a salire in superficie o della sua che cominciò a paventarsi, ma finì. Non fu un bel periodo per me.
Un paio di anni dopo, ci ritrovammo con gli amici, una grigliata “chiusa”, ovvero fatta in casa su un camino. Non so spiegarvi, chi mi comprende mi comprende, dico solo elettricità da temporale, tangibile nell’aria. Lui che aspetta, fa in modo, prima di andar via di trovarci da soli perché deve parlarmi, e andiamo in un bar a farlo. E lui che mi dice delle cose così belle, e che sì, lo sa che con me non si era comportato proprio bene, e che chissà, magari, tra noi, si può vedere, provare ancora.
Io lo guardo, la tentazione c’è, la chimica c’è, stavo così bene con lui, ero così felice e lui era concreto, terreno, serio. Il problema è che nel frattempo un “amore cannibale” mi ha ghermita, son diventata prigioniera e carceriera di me stessa. Con lui non sapevo se ero stata innamorata, ma so che ero stata felice; ora ero innamorata, di un altro, ma non ero felice.
Io con gli uomini ho sempre fatto scelte sbagliate.
Ogni volta che sento questa canzone, lo penso. Penso a quelle sere in cui cantava solo per me alla luce delle stelle.
Ne scrivo oggi perché questa canzone è passata in televisione e in un attimo io son stata catapultata nelle tiepide notti estive. Sorrido. Ci sono momenti che sei contenta di aver vissuto, anche se poi non son stati indolori. Son momenti che ti hanno fatto conoscere delle persone per cui valeva la pena, in ogni caso.
Oggi lui ha famiglia e spero davvero sia felice. A volte mi domando se lui cantando “ovunque tu andrai”, già sapeva che negli anni sarebbe rimasto con me, come un ricordo che strappa un sorriso e un’emozione.
Minchia che fatica la vita a volte. Tipo oggi un mal di testa che non lascia tregua, le spalle contratte, la pioggia continua, il distrarsi continuamente alla finestra, il mettere a posto pensieri disordinati e disubbidienti, la stanchezza, il mio oroscopo è confuso, non sa, non capisce se sarà un anno di guano o di spine, almeno fino a luglio. Poi probabilmente pure, ma non si sa.
Serve la bacchetta magica, però non ricordo dove lo messa dall’ultimo trasloco, probabilmente sarà in solaio come tutte le cose che non trovo negli ultimi due anni.
Sbuffo, si lo so devo esser propositiva, positiva, ridente, propedeutica allo smile e il mondo mi sorriderà. Però… fateci caso quando sorridiamo, mostriamo i denti, se fossimo del tutto bestie (e in parte lo siamo) sarebbe un segnale di pericolo. Mostrare i denti è l’avviso di un prossimo attacco. Vuoi vedere che il problema è questo, io pensavo che la vita mi sorridesse e invece si preparava a sbranarmi.
Non pensiate che sia triste o depressa, anzi in questo momento ho un ghigno sorriso sul viso, semplicemente credo di essermi disabituata ad esser felice.
Se vi domandate della foto, non so, così, mi piaceva, tutto quel nero spezzato dal rosso, gli occhi che osservano dalla maschera. Mi ha ricordato la prima poesia che ho scritto, era il 2004 i colori erano quelli e credevo ancora.
Stavo cercando un video su youtube, quando per quella strana dinamica che accade su questo canale, ovvero che cerchi un video del Liga e ti ritrovi a vedere ubriachi russi che guidano, mi son scoperta a vedere video di ENORMI comedoni e ENORMI cisti di grasso (brufoloni a casa mia).
Non so spiegarvi, ma la poesia di scrivere il post che volevo scrivere e sparita e nel contempo quale tossica in astinenza non son riuscita a staccarmi dall’osservare questi enormi brufoloni schiacciati da amorevoli mani e nel contempo pensare: ” Si dai.. dai… spingi.. dai.. si si si ancora di più, si… ora esce…. si si siiiiiiiiiiiii”.
Ci son puelle che con i punti neri e bruffoli sulla schiena del malcapitato boyfriend del momento hanno un rapporto sadomaso. Io son una di quelle. Divento una mistress e col cazzo che tu ti muovi e te ne vai prima che io abbia TOTALMENTE ripulito la tua schiena.
A difesa dirò che non è proprio colpa nostra, ma ataviche e scimmiesche azioni insite nel nostro dna ci costringono a ciò.
Detto questo, ora due video (giusto per farvi capire di che parlo) li metto qua sotto. La visione, poichè son altamente XXX, è sconsigliata ai minori di anni 18, ai portatori di peacemaker e alle persone deboli di stomaco. Buona visione
PS: Vi dirò.. quando ero poco meno di una adolescente uno dei miei sogni proibiti e perversi era quello di schiacchiare un piccolissimo brufolo sulla parte esterna della coscia e da quel punto tutti i miei chili di ciccia uscivano, risolvendo così il problema del grasso superfluo.
Una fotografa americana ha ideato un progetto di foto “illegali”. Lo ha fatto per mostrare, in maniera ironica e leggera, l’assurdità di alcune leggi americane. Olivia Locher “viola” le leggi attraverso il suo progetto I fought the law. Evidenzia in tal modo alcuni aspetti della legiferazione americana, che spesso, lascia senza chiarezza e definizione temi importanti e invece si perde nei dettagli dell’assurdità inutile.
in Alabama è vietato mettere un gelato in tasca
in Connecticut i cetrioli devono rimbalzare, altrimenti non possono essere chiamati cetrioli
in Arizona non si possono tenere in casa più di due dildo
In effetti le motivazioni di alcune di queste strane e assurde leggi americane sono talmente oscure da farmi paventare il timore, un giorno mai andassi negli USA, di confondermi e trovarmi in gattabuia perchè faccio rimbalzare i dildo, mi metto in tasca i cetrioli e tengo oltre due gelati in casa.
Cibarsi delle proprie mutande sporche, dio solo sa di cosa e da quanto.
Lasciando stare i conati di vomito che la mia psiche ha avuto durante la lettura. Immaginarsi sapore e odore delle mutande di un diciottenne ubriaco al suo arresto fa di me una donna forte. Ora in questo momento sto cercando di capire la dinamica. Come puoi strapparti le mutande e rimanere vestito senza che nessun poliziotto riesca a fermarti in tempo?
Vi domandate il perché di tale gesto? Un giovanottone (tale David Zurfluh di Stettler) canadese era convinto che se fosse riuscito a mangiarsi le mutande di cotone, quest’ultimo avrebbe assorbito l’alcool e l’etilometro non avrebbe segnato il superamento del limite canadese.
Pare non abbia funzionato….
Vi assicuro che neppure ai miei tempi più dorati, quando bevevo praticamente gratis (e questo sappiate che non è un bene), quando l’estate era fatta di danza, cuba(libre) e amici, quando se mi chiedevi: “A che cuba sei arrivata?” a seconda della sera potevo risponderti “quattro” (rigorosamente in settimana che si sa la mattina presto bisogna andare a lavorare) oppure “Sette… otto… mi ricordo, poi non so…” (solo nei wend chiaramente), mai e poi mai sarei potuta cadere in un tale abisso di stupidità.
Credetemi ne avrei da raccontare sulle mie serate alcoliche con gli amici. Qualcuno di loro che mi legge, son sicura che in questo momento sorride e annuisce con la testa, lo so. Però… attacchi bulimici di biancheria intima mai. I miei neuroni hanno imparato a nuotare e a galleggiare sull’alcool!
Si incontrano in rete, decidono di vedersi realmente e quando accade scoprono che lei è la nuora e lui è il suocero. Esterrefatta e scoperta la nuora scappa, dopo un attimo di sbigottimento il suocero la segue. Peccato che il marito di quest’ultima, tale Wang Jai, insospettito dal comportamento ultimo della moglie l’abbia seguita e da lì il putiferio!
Una delle mie personalità è melodrammatica, un’altra ironica e quando si trovano insieme e si imbattono in questo tipo di notizie è finita. Mi affollano la mente con situazioni assurde e rido dell’umana stupidità e grettezza. Poi la personalità dominante (quella che vive nel reale per intenderci) mi sussurra:
“Cazzo Diama, dai tu sei capace di meglio, vogliamo parlare di quando hai aperto la porta della camera e hai trovato il tuo (ex) compagno scopare con un’altra? E sei rimasta bloccata lì immobile e hai capito come l’adrenalina possa anche immobilizzare?
Eddai non dirmi che non ricordi neppure quando l’altro tuo ex la sera cominciava a criticarti e finiva sempre che si incazzava con te, ti insultava e se ne andava mentre tu rimanevi lì piangente. Ti ricordi vero? Peccato che poi a distanza tu abbia scoperto, e lui te lo ha anche confessato, che lo faceva apposta perché aveva un appuntamento un’altra, e questo per sei mesi.
Non ricordi quella volta che eri a cena a casa del tipo che un pò ti corteggiava? Quello invita anche un’altra sua amica e dopo cena ti giri e te la ritrovi in mutande e reggiseno mentre mette le mani nel “pacco” di lui e la lingua a mo di scovolino nella bocca del tipo
Daiiii l’ultima, non ci posso credere, e di pochi mesi fa, ti sei già scordata anche questa? La tua (ex) amica da vent’anni, sposata con un tuo amico che si struscia e sbaciucchia sul divano davanti a te sull’uomo che ti piace (e lei lo sa) e con il quale e hai già fatto l’amore (e lei lo sa). Amica alla quale avevi confidato, ma sì, perchè non crederci ancora? Ma sì perché non riprovarci!? ”
(NdB: dopo aver conosciuto uomini come quelli di cui sopra era necessario porsi le ultime due domande, anche se devo essermi data risposte sbagliate visto anche l’ultimo epilogo)
Ora voi leggete queste notizie e ridete, ma se ci penso cazzo cazzo, a me capitano davvero. Figa lo so perché mi accadono. Io vivo e ho vissuto con il cuore in mano e una dose di ingenuità mi accompagna ancora nonostante tutto. Fanculo me lo dico da sola perché per questo nella vita interpreto sempre il ruolo di Wang Jai anche se non picchio.
Fanculo anche voi che il cuore me lo avete usato e con la mia anima avete cercato di pulire, senza riuscirci, la merda che avete dentro.
Ok ammetto, questa che parla è la personalità maleducata, si è svegliata e borbotta con la personalità dominante dicendo parolacce.
Ma eccole lì, ironica e melodrammatica che tornano, leggono quello che ho scritto… eh sì, dai ragazzi ridiamo insieme, a pensarci son tutte cose strane e buffe quelle robe lì. In fondo sono una grande, son ancora pulita dentro, ho una vita vissuta, a volte è stata dura, e potrà accadere ancora, ma che vita piena e divertente che ho avuto e che avrò.
PS: per quelli che credono che donna libera voglia dire sessualmente disponibile, quello appena scritto è la riprova che NON è così.
A me lo speed dating già di suo mi sta sulle scatole, figurati uno speed dating annusatorio.
Se vi chiedete “cheddè?”, sappiate che i partecipanti devono indossare una maglietta per qualche giorno e poi portarla all’incontro dove sarà annusata dagli altri partecipanti in modo da scegliere il proprio partner in base all’odore. Chiaramente son rigorosamente vietati profumi e lozioni.
Insomma, per trovare l’amore io dovrei infilare il mio delicato nasino in buste di plastica, dove macerano sporche magliette maschili intrise di sudore di giorni e scegliere un uomo in base a questo?
Se invece volessi solo farmi una cosa veloce? Una sveltina tanto per intenderci e non volessi aspettare per giorni la maglietta? Che faccio butto direttamente il naso nell’ascella sudaticcia?
Lo so, per amore si fa tutto, se poi l’ormone ci mette lo zampino nove volte su dieci, diciamolo, siamo fottuti. Sappiate però che se questi sono i nuovi modi per trovare un partner e l’ammmmore, credo che morirò vecchia e zitella, non ho ombra di dubbio.
Vi è capitato mai di mettere qualcosa in bocca e di avere quasi subito un orgasmo? Eccoli lì amici miei, maialetti adorati, subito a pensare male, io sto parlando di QUESTO.
E proprio così una donna cinese a causa di una isterectomia avuta anni prima, praticamente, risparmia sui sexy toys usando uno spazzolino da denti.
Non avete ancora chiara l’idea? Questa puella in seguito a un’operazione, ogni volta che mette in bocca lo spazzolino da denti e il dentifricio insieme, ha un orgasmo tale da svenire!
All’improvviso (non si sa mai) sento un’impellente bisogno di igiene dentale.