Oggi faccio un post nato dalle parole di Barbara Lezzi, che riporto qua sotto:
“Quest’uomo, Bezalel Smotrich(*), è uno dei ministri del governo israeliano. Ha minacciato le dimissioni perché sono entrati a Gaza alcuni generi alimentari e qualche sacca di sangue. Netanyahu lo ha accontentato e ha chiuso tutto di nuovo. Devono morire tutti i palestinesi, grandi e piccoli, uomini e donne, anziani e ragazzi.
Intanto, il mondo supporta solo Israele e dimentica Gaza.
Il mondo asseconda Trump che è nelle mani di Netanyahu.
In Italia, invece, abbiamo problemi più importanti, ad esempio il terzo mandato per i presidenti di regione e l’aumento dei consiglieri regionali anche nelle regioni in cui la popolazione diminuisce.”
Potrei fermarmi qui, perché già queste parole scatenano una marea di emozioni, e nessuna positiva, ma poiché mi voglio del male, aggiungo qualcosa sull’Italia, anzi meglio: sul governo attualmente in carica (che non mi rappresenta) sulla sua decisione meloniana di concedere a Trump un aumento considerevole della percentuale sul PIL da destinare agli armamenti della Nato.
Diciamo prima un po’ di percentuali:
1,5% percentuale che destiniamo attualmente alla Nato.
2% percentuale cui dobbiamo arrivare man mano (decisioni prese da governi precedenti).
5% percentuale promessa da questo governo meloniano alla Nato. (Rammento che la percentuale degli USA invece è il 3,5%, così giusto per fare un’ulteriore raffronto)
Trasformiamo le percentuali in numeri, premesso che il nostro PIL ora si aggira intorno ai 2 trilioni di euro (ve li metto anche in “forma estesa” per farvi capire meglio quanti sono due milioni di milioni: 2.000.000.000.000), quindi, più o meno:
| 30 miliardi di euro | è quello che diamo ora agli armamenti/Nato ogni anno |
| 40 miliardi di euro | è l’accordo secondo gli accordi fatti dai precedenti governi |
| 100 miliardi di euro | è quello promesso alla Nato dal nostro attuale governo |
Se la matematica non è un’opinione, dobbiamo trovare altri 70 miliardi di euro da qualche parte.
Approfondiamo ancora un paio di numeri? Giusto per far capire le proporzioni, che con “numeri” di questo genere, fuori dalla portata di gente comune come noi, ci si perde.
Attualmente in percentuale sul nostro PIL destiniamo:
| 130 miliardi di euro | costo della sanità pubblica |
| 50 miliardi di euro | costo della scuola pubblica |
Destinando il 5% del nostro PIL alla Nato noi daremmo
| 100 miliardi di euro | costo spese militari |
Ora, visti i tagli che questo governo ha fatto e continua a fare, sulla scuola e sanità in primis, perché “non ci stiamo dentro” con i costi, mi dite dove trova, 70 miliardi di euro in più da destinare ad armamenti?
Le possibilità che mi vengono in mente sono tre (magari a voi vengono in mente altre, in tal caso ditemelo nei commenti):
| AUMENTO DELLE TASSE | Siete pronti? Attualmente tra tasse dirette e indirette abbiamo una pressione fiscale intorno al 42/43% (ISTAT) |
| TAGLI SANITA’ E SCUOLA | % PIL Sanità ante 6,6 attuale 6,2 % PIL Scuola ante 4,1 attuale 3,5 (ISTAT) |
| SCOSTAMENTO DI BILANCIO | vuol dire semplicemente indebitare le generazioni future a un debito sempre maggiore, di anno in anno |
Focalizzato? Avete visto che alla scuola, quella che forma i nostri cittadini, i nostri figli e la nostra “patria” diamo meno del 4% e agli armamenti diamo il 5%.
Anche a voi non sembra strano che il governo attualmente in carica, quello sovranista i cui slogan erano “Prima gli italiani”, “La sovranità nazionale è sacra”, “L’Europa ci toglie libertà”, metta gli italiani in coda a Trump e alla Nato? Cosa è cambiato?
Non ci sono più certezze
(ah… per chi non capisse, quest’ultima, è una battuta ironica).
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(*) Leader del Partito Nazionale Religioso-Sionismo Religioso. Un partito di estrema destra nato dalla fusione tra il Partito Sionista Religioso e La Casa Ebraica.
° Membro della Knesset dal 2015.
° Ministro dei trasporti e della sicurezza stradale nel quarto governo Netanyahu tra il 2019 e il 2020.
° Ministro delle finanze nel sesto governo Netanyahu dal 29 dicembre 2022, attualmente in carica.