IL FUTURO E’ OGGI


Thomas e Agata loro viaggiano, non fanno i turisti. Viaggiano. Nessun albergo prenotato, nessun ristorantino tipico. Viaggiano nel mondo. Se un posto gli piace, si fermano anche mesi, se non gli piace, vanno avanti.

Vale un giorno ha deciso. Non è stato semplice ma ha deciso, ha cominciato a viaggiare. Io non so neppure quanti paesi abbia visitato ormai e in quanti abbia vissuto. Le dico sempre che lei porta un mio pezzo del mio cuore in giro per il mondo.

Robi suona e ha portato se e la musica che amo, in giro per Gea. Ha lasciato musica e raccolto sorrisi, ha mosso energia e l’energia ha mosso le persone.

Annita, ha vissuto, in Spagna, in Inghilterra, a Berlino e ora è volata in California. Attraverso le sue foto e le sue parole vivo un presente che mi sarebbe piaciuto avere.

Loro son pezzi della mia tribe. Guardo loro e me lo domando: “Dio la mia anima è così, perché mi hai dato una mente così poco coraggiosa per seguirla?

So che mi hanno ancorato le mie insicurezze giovanili trascinate anche quando la parola “giovane” fa sorridere benevolmente. So che le mie catene hanno il nome di “bisogno di certezze e sicurezze”, quando in questo mondo non esiste nulla di certo e sicuro.
La mia anima non ha mai chiesto certezze e sicurezze ma solo di volare.

Scrivo nel blog anche per questo credo, rinchiusa tra doveri, ufficio, responsabilità, attraverso le parole scritte, attraverso questo piccolo spazio nella rete, metto ali alla mia anima, così che almeno lei possa viaggiare. Lei lo fa, e vede mondi diversi, non rimane prigioniera di quello che la mia mente ha costruito.
E’ stata la mia anima a salvare la mia mente nei momenti bui, mai viceversa.

Tutto questo solo per dire, andate avanti, non credere a chi butta sabbia cui vostri sogni che hanno cominciato ad ardere, credete a voi e solo a voi. Qualche sogno si frantumerà, qualcuno non vedrà mai la luce, ma qualcuno sarà il motivo per cui sorriderete tutte le mattine.

Non credete mai a chi vi dice “non riuscirai”, anzi cominciate ad evitarle come la peste nera, perché in fondo la peste nera la portano. Portano l’embrione della rassegnazione e del fallimento.

Se credete a chi vi dice che non c’è la farete, non c’è la farete sicuramente. Il contrario non assicura la possibilità certa, la possibilità è l’inizio del farcela.

Non credete a chi vi dice “ma ieri”, ieri son le radici sepolte nella terra.
Non credete a chi vi rimanda al futuro, perché il futuro è oggi.

Son comparsa tanti anni fa su questa terra, da allora, a modo mio, anche fallendo, ho fatto di tutto per non esser “comparsa” nella vita. Non faccio tappezzeria ai bordi nella vita, anche se non sono al centro assoluto del palcoscenico, non importa. Dalla tappezzeria mi son scollata.

Io son quella che balla se osservi il palcoscenico della vita.
Photo by Gabor Csorgo

TORNO A DROGARMI


Oh io lo dico, vorrei tanto innamorarmi, ma tanto. In quel modo che ti manca il fiato, che sbarelli e manco sai dove sei. Quella sensazione che tutto il mondo è lì davanti agli occhi tuoi è ha il suo volto, il resto non esiste, perché l’universo intero siete voi due.

Vorrei sentire il cuore palpitarmi così forte da sentirlo battere nella gola e vedere il tempo dilatarsi a seconda se vivi insieme o separato.

Non avete idea di quanto vorrei innamorarmi.

Poi mi guardo intorno… Vabbè torno a drogarmi.
Photo by John Wilhelm

DONNA CERCATA DONNA DESIDERATA


Donna cercata, donna desiderata o forse solo ricercata. Questi son gli ultimi termini con cui arrivate al mio blog (sì, anche io mi faccio un sacco di domande e non ho ancora risposte).

Tampax su uomini
Ora avrò questa immagine poetica di uomini che si piegano e si infilano un tampax. Per superare il trauma dovrò bermi della vodka.
Ah proposito, lo sapevate del tampax imbevuto di vodka da inserire con cautela nella fessura posteriore del corpo. In tal guisa avrete uno sballo assicurato senza aver problemi di etilometro. Così dicono, io son alla vecchia maniera, preferisco farlo passare dalla bocca, intendo l’alcool.

Gatto nero attaccato ai maroni
Amo i gatti, amo i maroni. Che avete capito?! Maroni inteso quali castagne. Che dite? Qua il senso è diverso? Mi mandate diapositiva dalla regia?

Sta un po a cazzo
La mia vita sentimentale? Si. Come negarlo, ma mi sto predisponendo bene per il futuro. Voi abbiate fede e tifate per me.

Immagini baciami il culo
Ecco di questo no, niente diapositive dalla regia per favore, ho ancora la colazione sullo stomaco e vorrei conservarla.

Sento l’ovaio vibrare
Non avete idea quanto e spesso me le fanno vibrare!

Amico immaginario in età adulta
Da piccola non ne ho avuti, quindi per sopperire da adulta me ne sono creati, a volte ci esco pure insieme, io immagino che loro siano amici e loro immaginano altro.

Porno intelligente
No perché con me vuoi farlo in maniera stupida?! Baby non ha capito che son anche sapio sexual io.

Colluttorio sexy toys
Ho un’età in cui i misteri del sesso sono (dovrebbero esser) pochi, questo (al momento) è uno di questi.

Numquam aliquid ad mentula canis fecitis
Ecco qua, non so, il latino l’ho studiato pochissimo e non dico quanti anni fa, ma quello che mi sorprende che qualcuno arriva al mio blog cercando in latino.
Per inciso più o meno “numquam aliquid ad mentula canis fecitis” vuol dire alla cazzo di cane, come questo post, alla fine tutto torna.
candle

PREGHIERA


Sono grata di queste opportunità che mi mandi. Sono grata anche di quelle che nel mio ieri mi hanno frantumata per farmi scoprire parti di me, che altrimenti non avrebbero mai visto la luce.

Grazie dell’avermi fatta cieca in alcuni momenti per farmi capire la differenza tra luce e buio, per avermi resa sola per farmi capire che sola non sono mai, d’avermi fatto amare persone non adatte a me per farmi desiderare quelle giuste.

Sono grata delle persone che mi hai mandato e mi mandi ogni giorno sul sentiero, di quelle che mi portano fiori e risate, di quelle che mi hanno spintonato e fatto cadere e anche di quelle che mi hanno ferito, perché ognuna di loro ha svolto un compito, quella di rendere me quella che sono oggi.

Grazie per tutto quello che mi hai dato. Per le sorprese di luce che mi aspettano e per quelle che ti chiederò. Grazie per avermi sorretta quando davvero da sola non sarei stata in piedi. Grazie per farmi riconoscere le “mie” anime ma nell’avere la forza di lasciarle libere.

Ho appreso dalle lacrime e della sofferenza, ma questo appartiene al mio passato, perché da ciò ho compreso che si può apprendere anche attraverso la gioia.

Perciò per favore, da oggi fa si che io apprenda dai sorrisi, dalle persone circondate di luce, dagli atti gentili, dalle anime evolute e dai soffusi cuori.

Allontana da me chi non persegue l’alba, chi si nutre dell’energia altrui, di cerca sempre di ingannare a proprio egoistico scopo personale, chi ha due pesi e due misure, di chi pensa che sia sempre colpa altrui, chi ruba pezzi di cuore per pulire la propria paura, chi si nutre di brutture e chi non riuscendo a risalire cerca di portare verso il basso gli altri.

Sono grata dell’amore che continui a mandarmi in tutte queste molteplici forme, e fa si che questo flusso mai si interrompa, ma anzi si gonfi come un ruscello a primavera al disgelo dei ghiacciai.
Expansion

RIGENERAZIONI


Una linda tazza bianca con piattino, al suo interno nero caffè bollente. Tutto intorno la cucina e noi ad un tavolo con parole che accompagnano come dolcetti dell’anima.

Mani che in una delle tante vite hanno tessuto insieme fili di cotone e lana, oggi tessono parole.

Stefania scrive parole intense.
Chi non possiede l’amore,
cancella speranze
rastrellando turbamenti
di splendori andati a male

Io scrivo ad cazzum
Intingo in me.
Colori con cui parlare e quelli con cui plasmarmi.
Respiro lieve in questo mondo concitato.
Strattonarmi è inutile.
Il mio passo è discorde.”

Si lo so, si nota, siamo persone serie, anzi serissime!
Stefi&Diami

Il cuore è come il fegato
se sopravvive anche una singola cellula
si riproduce rigenerandosi.

PALLONCINI


Io le avrei un po’ di cose da dire scrivere. Son tutte galleggianti all’imboccatura del terzo chakra, si proprio quello del sogno del post precedente.

Son lì le parole, fluttuano come palloncini dalle tinte pastello, rosa chiaro e verde acqua.  Svolazzano libere, come le risate squillanti dei bambini. Difficile raggrupparle in un senso compiuto, del resto è difficile tener in fila ordinata i bambini che giocano.

Questo rollare alla bocca dello stomaco è come un’attesa piacevole, quando sai che il dopo sarà meglio del prima, e allora mi godo questo momento, tanto lo so, all’improvviso si chetano e da sole risalgono a cercar l’uscita.

Nel frattempo voi non dite in giro che ho palloncini color pastello alla bocca dello stomaco che mi friccicano l’anima, son una persona serissima e mi rovino la reputazione.
shhhhh

PENSIERI DISORDINATI DI VITA CON DEDICA


Ho un problema (più di uno qualcuno dirà). Alcune emozioni mi attraversano e i pensieri che le accompagnano, sebbene voglia fermarli, sfuggono dalla mia mente. Se in quel momento non ho un pezzo di carta e una penna, quelle parole se ne vanno. Mi abbandonano lasciandomi la sensazione, ma non le parole con cui esprimerla.

hand

La verità è che a me quando i pensieri son profondi, sfuggono come fossero sabbia tra le dita che ricade sulla spiaggia.

Vai a ritrovarla quella sabbia dopo. Certo è lì tutta intorno a te, ma quella che avevi in mano il quel preciso istante, non la ritrovi più.

Alcuni pensieri però son così grossi da essere conchiglie, quelli li intravedo sempre e qualche volta riesco a riprenderli.

Queste conchiglie le ho trovate in questo fine settimana, camminando nella sabbia di un venerdì sera e di un sabato mattina.

E’ l’allenamento che ti rende forte, per questo alcune persone son più forti di altre, son quelle con cui la vita ha giocato di ruolo con loro, il gioco si chiama “survivors”.”

Loro mi regalano la cosa più preziosa che hanno, il loro tempo. Il tempo di una persona è vita. Loro mi regalano pezzi della loro vita. Esiste regalo più prezioso?

time

Altri ti regalano i “ti voglio bene”, i loro “sei una bella persona”, ma sono solo parole che cadono a terra ancora prima che giungano a te. Sono come vapore acqueo d’inverno, fiato, non sopravvive fuori dalle loro bocche più di pochi secondi.
Poi ci son persone che non ti dicono i ti voglio bene, ma il loro bene e tangibile e denso ogni singolo giorno.”

A quelle pazze persone che si son fatte centinaia di chilometri per mangiare “solo” una pizza con me dedico questo post e non un pezzo del mio cuore. Quello lo avete già. Fate parte di me, quella me migliore, quella che grazie a voi esiste ancora.

TAROT


Tra una tisana allo zenzero liquirizia e due chiacchere con un’amica, ci si son infilati anche loro dopo tanto tempo. I tarocchi.
Il mio problema e che non avevo niente da chiedere, perché ho smesso di chiedere, e questo è un problema. Se niente chiedi, niente avrai.

E così mentre la tipa mi chiedeva: “Argomento?” il vuoto assoluto si impadroniva di me. Alla fine ho farfugliato qualcosa su star bene, emozioni, benessere. Lei, mischiando le carte, mi ha fregato intimandomi pensa alla domanda.
Quale domanda?! Dove?! Come?! Quando?! Perché?! Che cosa è una domanda?! Vabbè ho detto emozioni, ma non intendo solo uomini, star bene, progetti, benessere… oddio come si dice quando vivi la vita bene? Stavo dicendo? Ah sì, non mi ricordo più la domanda. Che significa domanda poi?!
Però lei ha buttato le carte è ha iniziato ha parlare.

Sappiate che a mia insaputa, ho (attualmente) un paio di persone che mi filano (solo che io non me ne accorgo, così mi è stato detto, ma è una costante nella mia vita questa). Una è più giovane di me.
Tarocchi woman mi dice “Ma davvero non vuoi dar una possibilità a questo?”. Oddio io gliela darei anche (la possibilità intendo) sapessi solo chi è…

Visto che non mi vede molto interessata ai miei spasimanti del presente, butta un occhio nel futuro. Dice che ho delle carte bellissime, ma qualcosa blocca la parte fortuna, non capisce cosa, forse son io che son chiusa (Ma và?! Io chiusa agli uomini?! Non avrei mai detto..). Mi incita (ancora) ad aprirmi a lasciarmi andare a far entrate la fortuna (ha detto fortuna, non altro!) e vede nel mio futuro un uomo.
Un uomo benestante (e finalmente una buona notizia), certo ha i suoi difetti e il suo carattere (lo sapevo che c’era la fregatura) ma è intelligente, acuto, interessante. Però con questo vai piano, mi avvisa, all’inizio. Non aprirti troppo (ma se fino a cinque secondi fa mi hai detto apriti apriti), anche perché ne vedo un’altro, normale(*) questo, ma più affidabile.

Ora a parte che di uomini affidabili…. secondo voi tra un tipo intelligente, acuto, interessante e uno normale (*) il cui unico pregio pare sia quello di essere affidabile, dicevo ma secondo voi di chi potrei perdermi perdutamente?!

Fatto sta che stanotte ho sognato che conoscevo un tipo sul lavoro, un pò stronzo, alto, non magro, ma ben tenuto anche se con un pò di pancetta, interessante e benestante. All’inizio mi dicevo “Non mi piace” ma più andavo avanti nel sogno più lo trovavo interessante, meno male che poi mi son svegliata perché alla fine cominciavo pure un pò a innamorarmi.

Ho deciso prossimo mercoledì torno. Però questa volta devo avere la domanda ben precisa in testa. Ecco alla parola domanda, ho il vuoto, aiutatemi che domanda potrei fare!? Datemi una mano.

PS: Stamattina nel cercare immagini per il post ho digitato “tarot”. Mi son balzate agli occhi (nell’ordine in cui son messe) queste, ecco ora interpretatemele voi ‘ste due carte per me, che seppur bella la prima, la seconda un pò mi inquieta.

(*) qualcuno mi spieghi cosa è un uomo normale

FAMOSITA’


Mi dicono che il mio è un blog intimistico (che ancora non ho capito di preciso cosa sia). Io non so, ma posso dirvi che per un periodo scrivo poeticamente, poi sparisco, torno e scrivo cagate. Risparisco, ritorno e vi frantumo le ovaie per quanto son malinconica.
Scrivo per me sinceramente, ma adoro esser letta e raffrontarmi, altrimenti scrivevo sul vecchio e caro diario di carta che ormai tengo nell’armadio. (Non prendiamoci in giro, chi pubblica in rete ha un’arteria femorale di narcisismo insita in se).

Del resto son solo una semplice (ma favolosa) blogger nulla di più. Scrivo di me e leggo di (alcuni) voi. A volte faccio errori di itagliano, sbaglio, le, virgole e; i punti e virgola; non so mai dove metterli. La famosità non può colpirmi, ma ultimamente mi sto ricredendo.

So che sarei potuta diventar famosa per la mia vena (varicosa) poetica, sarei potuta assurgere al podio di grande scrittrice (ma ho difficoltà di scrittura anche con la lista della spesa), sarei potuta diventare una grande opinionista (ma il fatto che penso che la realtà non esista, non aiuta ad avere opinioni certe), ma mai e dico mai avrei pensato che il mio nome e il mio blog, passasse su twitter e su altri siti grazie ai sexy toys!

Così mestamente chino il capo e invidio (benevolmente) altri blogger che assurgono all’olimpo per dei meriti importanti, mentre io…

Poi mi soffermo, alzo il capo e penso: “In fondo… sarò con le persone nei momenti migliori… questa famosità rende deliziosi degli istanti e predispone al piacere… questa famosità porta all’orgasmo amore.”
Confesso, già mi vedo: “Ciao piacere, tu che hai fatto? Hai vinto il Pulitzer? Tzè.. Pensa io ho portato all’orgasmo! Tu invece? Hai vinto il premio Bancarella? Bravino, pensa io ho fatto limonare duro (*) un paio di tipi”

Mi piace questa famosità. Sarò ricordata sempre con piacere e nei momenti migliori, magari anche due o tre volte. Ecco, secondo me, questa cosa non è da tutti.
Sex toy

PS: per i più curiosi, devo tutta questa famosità a un piccolo post fatto tempo fa, nulla di che, era cosa (nel mio intento) ironica. Il post è QUESTO.

PPS: questo spiega come mai giungono a questo blog con ricerche tipo, “clistere felice”.

PPPS:A proposito de famosità, e famose du spaghetti, ciò na’ fame, tutto sto sesso me mette appetito 😉

(*) limonare duro: baciare con la lingua a lungo, pulendo gola e cavità orale altrui.

 

LA VECCHIETTA CANUTA


Domenica mattina (pazientate con me, la fauna e la flora della palestra attirano la mia attenzione, del resto è una decina d’anni che mancavo) dopo aver grondato sudore e fatto un paio di esercizi di tonificazione, mi avvio con il tablet in mano verso il successivo attrezzo: il top.

A distanza di poco di un metro dall’attrezzo, mi si affianca una vecchietta (intendo proprio quelle cosine con i capelli bianchi, la schiena un pò curva, la pelle tipo cane Shar-Pei) e mi dice senza ombra di replica: “Mi scusi”. Con mossa sgusciante, mi obbliga a spostarmi, e si appropria dell’attrezzo che stavo per usare.

Ora io alle vecchiette in fila al supermercato ho fatto il callo, col tubero che mi fottono ormai. Non ho pietà. Ma proprio zero. Per quanto mi riguarda, possono anche mummificarsi in coda dietro me, ma non mi passi davanti neppure morta.

Questa mi ha spiazzato. Quella tenera cosina canuta che faceva la cyclette lentamente per mantenersi viv.. in forma, al momento di accaparrarsi l’attrezzo è diventata tale e quale a un camionista dei ghiacci!
immagine trovata nella rete

Basita son rimasta a fissarla qualche secondo. Si, in effetti, mi son sentita molto “grande, grossa e ciula” in quel momento, ma l’alternativa era spingerle la canuta testa sull’attrezzo con forza per almeno una decina di volte. Ho desistito.

Ma la domanda è rimasta, cosa spinge le vecchiette malefiche a saltare ogni tipo di fila, quale processo biochimico le rende così letali. Lo so ci son domande in vita che possono rimanere senza risposta.

PS: comunque mi son consolata alla fine. Dopo la palestra, un paio di saune, un idromassaggio e una pò di grotta salina hanno fatto evaporare ogni sentore negativo di qualsiasi genere, fisico e non, dalla mia persona.

PPS: il bagno turco l’ho saltato però!

PPPS: si, anche io sbaverei se leggessi da qualcuno di voi delle saune e dell’idromassaggio.

PPPPS: ve lo avevo detto che in questo 2015 son costantemente un pò bastard inside.

PPPPPS: e siamo solo a gennaio.