Tokyo – Orange night
giorno 3 (parte 3)
L’ultima notte a Tokyo mi ha regalato luci e emozioni. Questa volta non parlo di Ren Nagase, ma di qualcosa visto un milione di volte nelle foto altrui, nelle riviste patinate, nei depliant di viaggio. Ora me la trovavo lì, a pochi passi, imponente e avvolgente.
Posso sembrare sciocca, o baka per dirla alla giapponese, ma è stata davvero un’emozione. Faceva parte del mio sogno chiamato “Giappone” che si realizzava. Ero vicina al simbolo della città simbolo di questo sogno.
Tutto quell’arancione che che avvolge e trasmette calore (certo forse il fatto che io a quell’arancione ora abbini anche Ren Nagase… forse influisce un pochetto) mi ha fatta sua.
Non ho altre parole da dire sulla Tokyo Tower, solo a parlarne, per un attimo mi ritrovo lì sotto. Metto solo qualche immagine tra quelle che ho fatto, nulla di che, in rete ne troverete di più spettacolari, più belle, più artistiche, più professionali, ma queste sono le mie e sono intrise delle mie emozioni e di quel momento.

Con tutto quel colore della torre alle spalle ci siamo avviati a piedi a Roppongi.
Tokyo di notte si riempie di luci in alcuni quartieri. Roppongi, l’alter ego di Itaewon (e viceversa) è uno di questi, è un quartiere pieno di locali notturni, discoteche, pub e hostess bar.
Ancora una volta, mentre ne parlo con il senno del poi, mi domando perché ho vissuto così poco la vita notturna di Tokyo, un vero peccato. Dovrò tornarci e fare solo vita notturna!
Momento cultura
In Giappone non c’è un orario di chiusura legale per i locali notturni e Roppongi sfrutta questa possibilità con moltissimi locali che rimangono aperti fino all’alba. Questo quartiere è il più internazionale, anche a causa-effetto del fatto che tantissime aziende internazionali hanno sede qui. Molti considerano Roppongi il confine tra Tokyo e il mondo.
Questo è un quartiere poliedrico, di sera centro di attività notturne, di giorno centro culturale di alto livello, con un grande spazio espositivo dedicato al design.
Roppongi è un quartiere moderno, internazionale e sofisticato che affonda le sue radici più profonde nella propria cultura, evidenziando ancora una volta questo aspetto tutto giapponese, antico e moderno che coabitano in armonia insieme.
Fine momento cultura
Dopo un’intera giornata a camminare ci siamo diretti ad Asakusa al nostro albergo, ma, per strada, la città tentacolare, mi ha “tentacolato” un’altra volta con uno dei suoi tentacoli: il Don Quijote. Questa catena di negozi fa parte dei “mali” che attentano al tuo portafoglio, mentre una vocina nella testa ti sussurra: “Tanto costa poco”.
Quei tanto “costa poco” si trasformano in pochi minuti in un: “Ho speso un patrimonio”.
Sappiate che sono uscita da quel luogo “malefico” quasi indenne. Quasi.
Il giorno dopo mi aspettava lo shinkansen, la mia prima volta con questo treno ad alta velocità e l’isola dello Shikoku. Ma questa è un’altra storia e un’altro post.
Infine solo per ricordare che non dimentico, e anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.


























