LAWLESS LAWYER


LAWLESS LAWYER
Drama di 16 episodi del 2018 da circa 1h
Corea del Sud 
Azione, Thriller, Law, Romantico
Su Viki Rakuten

Attori:
Lee Joon Gi è Bong Sang Pil
Seo Sì Ji è Ha Jae Yi
Lee Hye Young è Cha Moon Sook
Choi Min Soo è Ahn Oh Joo

Nonostante sia un drama datato 2018, rimane un ottimo drama che “acchiappa” l’attenzione. Certo essendo un classico “law” i temi sono quelli, ma la regia e la sceneggiatura sono riusciti lo stesso a renderlo coinvolgente.
La recitazione di Lee Joon Gi mi è piaciuta molto, riesce a rendere questo personaggio amato, nonostante non sia un eroe senza macchia. Seo Sì Ji, che ho visto recitare solo in un altro drama (It’s Okay to Not Be Okay) è stata credibile nel suo personaggio.

Personalmente i drama più “vecchietti” a me piacciono di più di quelli attuali (a parte qualche rara eccezione). Le ultime produzioni, ormai, sono spesso cloni uno dell’altro, o di drama del passato. L’eccessiva produzione sta penalizzando la qualità.

Se lo consiglio? Si, è gradevole, piacevole, un buon kdrama per passare qualche ora.

TRAMA

Bong Sang Pil è cresciuto in un mondo che è stato crudele, duro e difficile con lui; questo l’ha reso un uomo con le stesse caratteristiche e con una predisposizione ai limiti della legalità. Quando sua madre muore, per vendicarsi, diventa avvocato e cerca le persone che, grazie al loro potere, pensano di essere aldilà della legge. Per farlo non si fa scrupolo di usare sia le scappatoie legali sia la forza fisica.

Bong  Sang Pil assume  Ha Jae Yi, una giovane avvocatessa, sospesa per aver picchiato un giudice, a causa di una sentenza ingiusta. Jae Yi crede fermamente nella legge e nella giustizia.

Nonostante la diversità di carattere e visione della legge, Jae Yi finisce per lavorare per Sang Pil, non potendo più esercitare in proprio, questo per continuare a pagare i debiti di suo padre.

Accade che i due avvocati siano coinvolti in un caso che coinvolge un giudice che detiene molto potere e un ex gangster, ora amministratore delegato di una società di dubbia legalità.

PER – DONO


Io perdono per egoismo.

Ho appurato, negli anni, che il perdono non serve a chi è stato fallace e quindi lo cerca (non sempre), ma serve a chi ha subito il fallo (e non nel senso erotico del termine). Non subito, ma io perdono. A volte ci metto anni, a volte ore.

Perdono anche chi il perdono non me lo ha chiesto. Perdonare serve a me per andare oltre, per lasciarmi alle spalle l’accaduto, per creare nuovo spazio altrimenti occupato da rancore, rabbia, impotenza e acredine. Tutte emozioni che distruggono chi le prova.

Perdono è vero, ma non confondete il “mio perdono” con un “come se non fosse successo”.
Perdono per egoismo, e quindi sì, io vado oltre, non ci penso più, ma tu “fallace” che mi hai ferito volontariamente, non vieni con me nell’oltre.

Parlo di “volontariamente” perché a volte c’è un “involontariamente”, ma qui il discorso diventa troppo ampio. Con l’involontario sono più comprensiva, del resto riconosco la nostra umanità e l’errore fa parte del nostro vivere in questo mondo.

Perdono, anche se a volte il mio marte in scorpione vorrebbe vedere il sangue (copioso) e la sofferenza (atroce) condita da ampie spruzzate di vendetta (servita sia calda che fredda) di chi lo ha risvegliato.

Quando perdono, vado avanti, mi lascio il passato alle spalle e faccio mia una frase dettami anni fa: “Tieni l’insegnamento, abbandona il dolore”.

Io per-dono, mi faccio il dono di vivere bene.