I DESIDERI DEL GENIO


I desideri del Genio
Genere: Commedia, Romantico, Fantasy
Paese: Corea del Sud
Anno 2025 – 13 episodi

Un drama leggero che trovate su Netflix, perfetto quando si vuole estraniarsi un po’ dal mondo. Gli ingredienti sono un mix di sorrisi, fantasy e un pizzico di romanticismo.

Trama
Fin da piccola, Ga Yeong ha mostrato tendenze psicopatiche, per questo è stata allevata e curata dalla nonna. L’amore e l’attenzione che riversa sulla ragazzina contribuiscono a gestire correttamente la psicopatia della bambina. Grazie a questo, la ragazza cresce tenendo a freno il suo problema, ma rimane fredda e impassibile, senza emozioni.

Durante un viaggio negli Emirati Arabi Uniti, Ga Yeong, s’imbatte in una lampada magica e, senza volerlo richiama, Iblis, il genio al suo interno. Iblis promette alla donna tre desideri.

Iblis riconosce nella donna una bambina che aveva conosciuto circa 1000 anni prima, per colpa della quale ha dovuto sopportare una prigionia di quasi dieci secoli, e per questo desidera vendetta.  Ga Yeong non solo non sa chi sia Iblis, ma il suo temperamento gelido e senza emozioni lascia perplesso il genio, che deve comunque seguirla fino al compimento del terzo desiderio. Peccato che Ga Yeong non voglia esprimere desideri.

Inizia così una convivenza particolare tra la giovane fredda e intrattabile con il genio affascinante ma imbroglione.

I due principali attori sono Kim Woo Bin, che interpreta il genio Iblis e Bae Suzy, che interpreta la psicopatica Ki Ga Yeong. Cito anche la straordinaria Kim Mi Kyung, che interpreta la nonna anziana O Pan Geum. Solitamente ricopre ruoli di supporto, ma lei è bravissima. E’ tra le attrici coreane che mi piacciono di più. Quando nel drama c’è lei, è una garanzia di un prodotto di qualità.

Come detto all’inizio, è un drama perfetto per rilassare la mente. Mi sono divertita nel vederlo, tanto che l’ho finito velocemente. Questo è uno dei pochi kdrama (a memoria il primo di cui mi ricordi io), in cui si accenna molto leggermente a una dinamica LGBT+ declinata al femminile. .

Menzione particolare a Kim Woo Bin, un attore poliedrico, che ho amato in “Black Knight”, un drama fantascientifico del 2023 che trovate sempre su Netflix, e “Uncontrollably Fond”, un drama del 2016 che mi ha “lacerato” il cuoricino, che trovate su Viki Rakuten.
Si riconferma strepitoso anche qua, quando sorride, viene spontaneo sorridere con lui.

Se notate il divario di anni tra gli ultimi drama e quelli precedenti, e perché nel 2017 gli avevano diagnosticato un cancro nasofaringeo con un’aspettativa di vita molto breve.
Fortunatamente, nel 2019 è riuscito a guarire completamente.

In un’intervista del 2024, lo stesso attore ha detto al giornalista: “Quel giorno, era come la scena di un dramma quando il medico improvvisamente mi disse: ‘Se è breve, hai solo sei mesi di vita.’ “.
Kin Woo Bin, nella stessa intervista, ha detto che all’epoca tempo rimase scioccato e terrorizzato, ma che si è sempre rifiutato di immaginare un esito fatale.
Ecco perché quel sorriso mi piace ancora di più.

Infine solo per ricordare che non dimentico, e anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno.

S LINE


S LINE
Genere: Thriller, Mistero, Fantasy
Paese: Corea del Sud
Anno 2025 – 6 episodi

È un adattamento del webtoon coreano “S Line” di Little Bee. In Italia nessuna piattaforma lo ha preso, al momento, in carico. Lo potete trovare tramite alcuni fansub o su piattaforme estere in inglese.

I due principali attori sono Lee Soo Hyuk, che interpreta Han Ji Uk, e A Rin, che interpreta Shin Hyeon Hop.

Lee Soo Hyuk è l’indelebile triste mietitore di “Tomorrow” (che trovate su Netflix) e il vampiro dalla voce (e dai pettorali) indimenticabili in “The Scholar Who Walks the Night” (che trovate su Viki)
A Rin è una giovane attrice che si affaccia da pochi anni al mondo dei drama. S Line è stato il suo primo ruolo da protagonista. La potete trovare in un ruolo di supporto nelle due stagioni di “Alchemy of Souls” (che trovate su Netflix).

La trama, brevemente:
Ahin Hyun Heup, fin dall’infanzia, ha la capacità di vedere dei misteriosi fili rossi che, partendo dal capo delle persone, li connettono.

Intuisce ben presto che i misteriosi fili rossi legano le persone che hanno fatto sesso tra loro.

Un giorno, scopre che il suo dono non è più unico, quando sul mercato nero compaiono, misteriosamente, degli occhiali speciali che conferiscono un potere simile al suo.

Da questo momento in poi, degli eventi inquietanti si innescano nella città, e suo malgrado inizia una collaborazione con il detective Han Ji Wook.

Io amo il fantasy, il thriller, il mistero e amo Lee Soo Hyuk, poteva non piacermi un drama del genere? Poi mettete che a differenza delle canoniche sedici puntate, dodici su Netflix, qua sono solo sei e quindi il drama scorre veloce e avvincente.

Finito il drama ho pensato a cosa accadrebbe nel mondo reale se anche noi vedessimo questi filamenti rossi. Vi chiedo, anche senza aver visto il drama, voi che pensate, cosa accadrebbe se ognuno di noi vedesse (e sarebbe a sua volta visto) con chi ha fatto l’amore?

So che a qualcuno non è piaciuto, ma ricordo sempre che è questione di gusti di genere.
Se amate il fantasy e il mistero ve lo consiglio, il problema è lo “sbattimento” a cercarlo non essendo al momento approdato su nessuna piattaforma italiana.

E poi solo per ricordare che non dimentico e che anche se parlo di altro, questo fa costantemente parte di me, ogni giorno:

Come ti innamori tu?


La zia Daniela s’innamorò come s’innamorano sempre le donne intelligenti: come un’idiota.
(tratto da Donne dagli occhi grandi di Angeles Mastretta)

Leggendo questa frase mi sono bloccata al pensiero “sono io”, non tanto per “donne intelligenti” (anche se una parte di me lo pensa… a volte), ma quanto al “come un’idiota”.

Questo perché, le pochissime volte che mi sono innamorata (dalla regia mi dicono “una volta e mezza”), mi sono innamorata così, come un’idiota, senza se e senza ma.

Credo che sia per questo che faccio fatica, oggi come oggi, a pensarmi innamorata. Fare la figura dell’idiota non mi piace, e diciamolo, essere idiota in amore porta sofferenza.
Me lo domando, esiste la possibilità di innamorarsi come un intelligente?

E tu? Come t’innamori?

Nel frattempo io, mentre cerco il modo intelligente, m’innamoro ad ogni drama cinese, coreano, giapponese e thailandese. Insomma mi innamoro di ogni protagonista di movie asiatici e/o cantanti di cui mi piace la musica. Confesso qui sono poliamorosa: non caccio via mai nessuno dal mio cuore, ma divento un’accumulatrice seriale.

PS: Ultimamente comincio ad innamorarmi anche di acluni personaggi maschili degli anime…

A VIRTUOUS BUSINESS


A VIRTUOUS BUSINESS
Anno 2024 – 12 episodi ~ 1h
Corea del Sud
Life, Commedia, Amicizia
Su Netflix

Attori:
Kim So Yeon è Han Jeong Suk
Kim Sung Ryung è O Geum Hui
Kim Sun Young è Seo Yeong Bok
Lee Se Hee è Lee Ju Ri
Yeon Woo Jin è Kim Do Hyeon
Kim Won Hae è Choi Won Bong

La serie è carina, iniziata benissimo, un pò si perde verso la fine, ma rimane un prodotto gradevole. Racconta di una grande amicizia al femminile di quattro donne, totalmente diverse tra di loro, amicizia che cresce piano piano e si consolida in breve tempo.

Donne che a causa delle difficoltà di vita economiche o solo alla ricerca di un riscatto intraprendono un’attività “difficile” per il periodo e il luogo. Donne che, a modo loro, sono in anticipo sui tempi, e per questo combattono per la loro indipendenza e la loro crescita, in una società che le vorrebbe relegate in un ruolo strettissimo.

Il kdrama è un remake di una serie televisiva inglese del 2016: “Brief Encounters”, che a sua volta è liberamente tratta e basata da un libro del 1995, sulle memorie di Jacqueline Gold, amministratore delegato della  Gold Group International, Good Vibrations.

L’influenza occidentale un po’ si nota (essendo tratta da una storia di donne occidentali) rispetto ai soliti cliché coreani, specialmente all’inizio, ma questo né ha aumentato la bellezza, peccato che poi siano ricaduti nei clichè classici dei kdrama. Clichè che (dal mio punto di vista) l’hanno fatto diventare un po’ noioso e irreale per certi aspetti, tipo la protagonista nonostante i suoi problemi di soldi, ogni giorno cambia vestito ed è sempre perfettamente truccata nonostante il luogo dove vivono e il tipo di vita che conducono.

Kdrama per chi ama le storie di amicizia al femminile e non disdegna anche un pizzico di storia d’amore e un pizzico di mistero.

TRAMA

La storia si svolge in una zona rurale nella Corea del Sud del 1992, quattro donne, diverse tra loro per carattere, stato sociale e vita, s’incontrano e iniziano a vendere lingerie sexy per donna e prodotti per adulti con il sistema della vendita in casa. Tutto ciò accade in un’epoca e in un luogo, dove la parola “sesso”, specialmente per le donne, era un rigido tabù.

Nel frattempo un ispettore proveniente da Seul, arriva nello stesso paese dove vivono le quattro donne, paese dove le sue capacità ed esperienze sembrano sprecate, ma l’uomo sta cercando qualcosa.

WHAT COMES AFTER LOVE


WHAT COMES AFTER LOVE
Anno 2024 – 6 episodi ~ 1h
Corea del Sud
Romantico, Melodramma
Su Viki Rakuten

Attori:
Sakaguchi Kentaro è Aoki Jungo/Sasae Hikari/”Yun Oh”
Lee Se Young è Choi Hong/”Beni”
Hong Jong Hyun è Kim Min Jun
Nakamura Anne è Kobayashi Kanna

Il drama è basato sul romanzo “Things that come after love” scritto a due mani dal coreano Gong Ji Yeong e dalla giapponese Hitonari Tsuji, e si vede! Nel drama l’impronta romantica giapponese si vede e si sente, e fa di questo drama un piccolo gioiello (come molti drama romantici giapponesi).

Altra “impronta” giapponese sono solo 6 puntate e non le canoniche 16 dei drama coreani.

Le parole servono a poco quando ci sono questi piccoli bijoux che vanno solo visti. Per quando mi riguarda è sceso così in profondità che le parole fanno fatica a risalire. Quindi mi ripeto, guardatelo, vi si scioglierà il cuore e vi innamorerete.

TRAMA

La giovane Choi Hong decide, nonostante la madre sia contraria, di andare a studiare in Giappone, qui il primo giorno che arriva incontra Aoki Jungo che l’aiuta in un momento di difficoltà al suo arrivo.

I due, nonostante non si conoscano, continuano a incrociarsi e vedersi, quasi ci fosse un destino che li butta uno nelle braccia dell’altro, tanto che i due s’innamorano l’uno dell’altra.
Accade, però, qualcosa che crea un problema tra i due innamorati e improvvisamente una notte Hong lascia un biglietto sul tavolo per Jungo, e ritorna in Corea.

Cinque anni dopo, per puro caso i due s’incontrano in Corea.

LOVE NEXT DOOR


LOVE NEXT DOOR
Anno 2024 – 16 episodi ~ 1.20h
Corea del Sud
Commedia, Romantico, Family
Su Netflix

Attori:
Jung Hae In è Choi Seung Hyo
Jung So Min è Bae Seok Ryu
Yun Ji On è Kang Dan Ho
Kim Ji Eun è Jung Mo Eum

Aspettavo da molto il ritorno di Jung Hae In in un ruolo da commedia sentimentale, forse perché lo avevo conosciuto (e me ne ero innamorata) in “Something in the rain”, poi in “One Spring Night” e a seguire in molti altri; anche se (dal mio punto di vista) la sua migliore performance è in un drama che di romantico non ha niente “D.P.”. 

Come dicevo lo aspettavo da molto e non sono rimasta delusa (però ammetto, che per me, “Something in the rain” svetta ancora rispetto a questo), anche se con il proseguimento del drama la seconda coppia (Yun Ji On e Kim Ji Eun) e le loro famiglie hanno cominciato ad avvicinarsi (come preferenza) e allinearsi a quella formata da Jung Hae In e Jung So Min. Molto più vere e meno “seghe mentali” (posso dire seghe mentali qua!?).

Hanno mantenuto le canoniche sedici puntate, e dal mio punto di vista almeno una in meno ci sarebbe voluta, inutile e allungamento del brodo come non mai, non dico quale per non spoilerare (e perché è la mia opinione, non legge).

Rimane un bel drama sentimentale, dove la recitazione degli attori protagonisti ci fa un po’ sognare. Gli sguardi e la recitazione di Jung Hae In colpisce e affonda come sempre, pari merito anche la recitazione di Jung So Min, tra le attrici coreane che amo di più.

Per chi ama il genere è imperdibile.

TRAMA

Seok Ryu Bae è stata una studentessa modello, sempre ai primi posti nella scuola, tanto che, alla fine dell’università, è stata assunta da un’importante società americana. Si trasferisce quindi negli Stati Uniti a lavorare in una posizione di prestigio.

Dopo anni, improvvisamente ritorna in Corea così facendo stravolgendo la sua vita e senza dare spiegazioni alla sua famiglia.  Ricomincia a vivere da disoccupata e a frequentare le sue amicizie da sempre: la sua amica Jung Mo Eum e il suo amico Choi Seung Hyo. Seung Hyo da piccolo viveva con Seok Ryu Bae, a causa del lavoro della mamma di Choi Seung Hyo, che lo affidava alla famiglia di Ryu Bae.

Il ritorno di Seok Ryu Bae, e soprattutto il suo non volere dire le vere motivazioni della sua decisione, allertano la famiglia e i suoi amici. Con il tempo, però, la situazione si calma. I tre amici ricominciano a frequentarsi mentre la vita si dipana davanti a loro con imprevisti, ex che ritornano, gelosia, nuovi amori con le rispettive famiglie sempre presenti e a volte assenti.

Che cosa accadrà alla vita di tutti e tre gli amici?

ROMANCE IN THE HOUSE


ROMANCE IN THE HOUSE
Anno 2024 – 12 episodi ~ 1h
Corea del Sud
Romantico, Famiglia, 
Su Netflix

Attori:

Ji Jin Hee è Byeon Mu Jin
Kim Jee Soo è Geum Ae Yeon
Son Na Eun è Byeon Mi Rae
Choi Min Ho è Nam Tae Pyeong
Yoon San Ha è Byeon Hyeon Jae
Jung Woong In è Nam Chi Yeol

Questo è un drama classico alla coreana per famiglie coreane, quindi se vi piace il genere, vi piacerà. Per i miei gusti è un pò troppo per “famiglie coreane”, ma rimane comunque carino, solo che alcuni parti mi hanno un pò annoiato.

E’ perfetto quando avete voglia di qualcosa che non vi metta tensione, ma anzi vi rilassi.

I due attori principali Ji Jin Hee e Kim Jee Soo, rispettivamente il padre e la madre, bravi, anche se i personaggi li hanno limitati. Per gli altri due protagonisti Son Na Eub e Choi Min Ho interpretazione senza lode e senza infamia. Bravissimo (come sempre anche se non è interpreta mai ruoli da protagonista) Jung Woong In. Trovo sia un attore eclettico.

TRAMA

Byun Mi Rae è figlia di Byun Moo Jin e Geum Ae Yeon. Quando lei è una liceale, i suoi genitori si separano dopo l’ennesima attività imprenditoriale fallita a causa del comportamento del padre. Padre e marito con cui, dopo quest’ultimo fallimento, non vogliono aver più a che fare. In primis la figlia Mi Rae, lo allontanano dalla famiglia.

Mi Rae e la madre Ae Yeom crescono da sole insieme Hyun Jae, il secondo figlio. 

Dopo poco tempo scoprono, attraverso la televisione, che il padre Moo Jin è morto. Passano gli anni in cui Mi Rae e la madre, con difficoltà vivono la loro vita, cercando di sopravvivere economicamente.

Dopo 11 anni Mi Rae lavora ed è diventata in pratica il capofamiglia, mentre Ae Yeon cresce i figli e lavora part time in un supermercato.

Un giorno, improvvisamente, si presenta alla loro porta il delegato del nuovo proprietario dell’intero stabile, che vuole sfrattare tutti. Da questo si svilupperanno degli avvenimenti che riguardano direttamente Mi Rae, Ae Yeon e Hyun Jae.

THE IMPOSSIBLE HEIR


THE IMPOSSIBLE HEIR
Anno 2024 – Corea del Sud
12 episodi da circa ~ 1h
Thriller, Business, Politica
Su: Disney+

Adorato, amato, ai tempi lo avevo visto on air, ed è stata una sofferenza perché avrei voluto far una maratona per finirlo subito.

I due attori maschili protagonisti, Lee Jae Wook e Lee Jun Young, oltre che essere belli, sono di una bravura indescrivibile. La protagonista femminile, Hong Su Zu, dal mio punto di vista, soffre un ruolo particolarmente imbalsamato. Menzione speciale per la sua interpretazione (e per le sue camicie) a Choi Jin Ho, per il ruolo del Presidente Kang.

Se vi piacciono i thriller, se vi piacciono gli intrighi alla coreana, con continui colpi di scena, non potete perdervi questo drama.

TRAMA

Han Tae Oh (Lee Jae Wook) vive, ed è, da solo. Nato in una famiglia povera, ha dalla sua solo la sua intelligenza e il suo fascino. Cerca di sopravvivere mentre frequenta il liceo, dove è preso di mira e bullizzato da Kang In Ha (Lee Jun Young), ma Tae Oh non è tipo da subire in silenzio.

Kang In Ha è il figlio illegittimo di un proprietario di un conglomerato, è messo costantemente in disparte dalla famiglia di suo padre, e considerato un figlio di serie b, e un ragazzo  affamato di successo e di desiderio di rivalsa.

Tra i due dopo il primo scontro, inizia una collaborazione, per cercare di portare in cima alla “catena alimentare” del conglomerato Kang In Ha, dove quest’ultimo avrà la sua rivalsa e Tae Oh, si lascerà alle spalle la povertà. 

BLOOD FREE


BLOOD FREE
Anno 2024 – 10 episodi ~ 50m
Corea del Sud
Thriller – Fantascienza – Drama 
Su Disney+

Attori:
Ju Ji Hoon è Woo Chae Woon
Han Hyo Joo è Yoon Ja Yoo
Lee Hee Joon è Seon Woo Jae
Lee Moo Saeng è On San
Park Ji Yeon è Jung Hae Deun
Jun Suk Ho è Seo Hui 

Un drama con uno dei miei attori maschili preferiti ma poco “utilizzati” e che parla di fantascienza con un thriller di sottofondo, una trilogia per me perfetta. Questo è stato uno dei motivi per cui ho iniziato a vederlo. Devo dire che non ne sono pentita, anche se man mano che le puntate andavano avanti un pò di smalto lo ha perduto. Spero molto in una seconda stagione,  perché oltre il thriller e la Sci-fi questo drama fa riflettere sulla biotecnologia, che io da vegana approvo, ma che per certi versi (su altri fronti) temo.

Un Ju Ji Hoon il cui ruolo sembra “tagliato” su misura per lui e una Han Hyo Joo che avevo visto come attrice sono il “W” (adorato anche quello) sono stati più che bravi nel coinvolgere con la loro interpretazione.

Lo consiglio? Si, a chi piace il genere Thriller Sci-fi.

TRAMA

In un futuro non troppo lontano, la società BF (Blood Free), fondata da Ja Yoo Yoon insieme a On San, è diventata leader mondiale nella coltivazione della carne coltivata artificialmente e domina il mercato. Questo ha permesso di cessare del tutto la macellazione degli animali ma nello stesso tempo ha mandando in crisi il mercato della filiera della carne.

Tutto ciò le ha creato molti nemici e molte minacce. La società decide quindi, per la sua sicurezza, di assumere una guardia del corpo. La scelta cade su Woo Chae Woon, un veterano della marina militare ora congedato. Quello che Yoo Yoon non sa, è che condivide un ricordo drammatico del passato con la sua guardia del corpo.

THE FROG – SE UN ALBERO CADE IN UNA FORESTA


THE FROG
SE UN ALBERO CADE IN UNA FORESTA

2024 – Corea del Sud
8 episodi da circa ~ 58m
Thriller, Mistero, Crime, Suspence, Noir, Psicologico
Su: Netflix

Attori:
Kim Yoon Seok è Jeon Yeong Ha
Go Min Si è Yoo Seong A
Lee Jung Eun è Yun Bo Min
Yoon Kye Sang è Koo Sang Jun

Ho iniziato a vedere questa serie, che avevo scartato, perché alcune persone che conosco ne parlavano benissimo. Miniserie diversa dai “soliti drama coreani” cui siamo abituati, ciò non sempre è un male, a volte si a volte no. Lo dico perché ho già visto dei drama che “escono dal seminato”, tipo “Somebody” che mi è piaciuto moltissimo, o “A Killer paradox” che ho droppato. Rimane sempre una questione di gusti personali.

Con questa serie mi sono ritrovata ad avere opinioni contrastanti, non la boccio ma non la promuovo del tutto. Ora vi spiego (dal mio punto di vista) i pro e i contro.

Da una parte faccio uno “standing ovation”.
* a tutti gli attori, dire bravi è dire poco, e lo penso veramente, comunicative le espressioni visive di Kim Yoon Seok, intensa la capacità di trasmettere la follia crescente di Go Min Si, senza parlare della caratterizzazione della poliziotta di Lee Jung Eu. Cito. Cito solo loro ma tutti gli attori sono stati più che bravi in questa miniserie. Sono stati tutti intensi nella capacità recitativa.

* ai tecnici della fotografia e ai cameraman grazie ai suggerimenti del regista hanno fatto un piccolo capolavoro. Le immagini delle scene e le inquadrature evocative e stupende.

* al regista per l’idea (per la furbata) di mescolare le carte in corso d’opera, di far capire e non far capire volutamente (tipo quel vedo non vedo).

* agli sceneggiatori (loro senza ovation) per la capacità di incollare al video con il pensiero: “E ora che cosa si inventeranno?”.

Dall’altra sono rimasta molto perplessa. 
° mi domando se gli sceneggiatori siano rimasti fedeli alla trasposizione dei personaggi o abbiano esagerato, rovinando la credibilità dei personaggi stessi, oppure già nel libro lo scrittore aveva dato questa impostazione.

° nel caso che al punto sopra, sia “colpa” degli sceneggiatori e non dello scrittore, mi chiedo se abbiamo preso spunto dagli sceneggiatori di “Lost” per certi voli pindarici che hanno adoperato nella sceneggiatura per rappresentare le dinamiche dei personaggi. Per chi non ha visto/o non ricorda “Lost” era/è quella serie americana, dove a un certo punto pensavi: “Ma davvero? Ma dai! Non ha senso quello che gli stai facendo fare!” 

° mi chiedo se un prodotto di questo livello può avere un montaggio con delle pecche, tipo “apre il frigo, sposta e mette a terra delle cose, chiude il frigo, inquadratura da lontano, a terra non c’è niente”.

Quindi fate voi, se vederlo o no. Sicuramente ci saranno persone che lo ameranno, gli ingredienti ci sono tutti per farlo. Altre come me daranno un “Ni”. Forse con questo, comunque, il regista ha fatto centro, alla Oscar Wilde: “Parlatene bene parlatene male l’importante è che se ne parli”.

Per quanto mi riguarda, la visione nel complesso mi è piaciuta, avrebbe potuto essere un piccolo capolavoro del thriller noir, peccato che qualcosa sia andato un po’ storto.

Piccole Curiosità:
La frase più volte ripetuta nella serie, fa riferimento a una frase detta da Berkeley per mettere in discussione alcuni principi della scienza. Berkeley fece una domanda molto complessa nella sua semplicità: “Se un albero cade in una foresta e nessuno lo sente, fa rumore?”. Per Berkeley la risposta era palese, l’albero non fa rumore, in quanto gli oggetti esistono solo se percepiti.

Il titolo internazionale è solo “The Frog”, come al solito in Italia lo hanno cambiato ed è diventato “Se un albero cade in una foresta”.

Il proverbio che viene citato nel film, è un  antico proverbio coreano e dice Una pietra lanciata con noncuranza può uccidere una rana”. 
La spiegazione viene data dal nuovo capo della polizia di Yun Bo Min, nel penultimo episodio, quindi non ve la spoilero.

TRAMA

Un uomo vedovo, ormai in pensione, gestisce ai margini di un bosco, una casa vacanze, quando nella sua vita entra un cliente, una donna molto strana. In pochissimo tempo il suo tranquillo tran tran va a e pezzi e la sua vita si sconvolge. Inizierà un periodo di paura e sopravvivenza, dove la follia sarà il leitmotiv del suo vivere quotidiano in un crescendo.